Minuti di qualita 1

Nessuno entra in campo per caso

Un invito a studiare tempi, modi, principi e ragioni per cui un Allenatore decide di sostituire o alternare i propri giocatori durante il corso di una gara, scontata o difficile che sia.

Ponendo particolare cura non solo alle ragioni fisiche, tecniche o tattiche, ma anche all’aspetto motivazionale dei sette giocatori – a torto – considerati dai più come “seconde linee”.

Una sollecitazione a ragionare sul loro progressivo coinvolgimento e miglioramento, a tenere conto dell’originalità e unicità dei loro piccoli o grandi talenti e possibili contributi.

Un’improrogabile urgenza di voler tenere in campo i giocatori di alta statura (specialmente nelle squadre dei settori giovanili che hanno la fortuna di poterli schierare).

Un’esortazione a riflettere su una routine di sostituzioni, ma anche ad affrontare senza ansie e con polso fermo particolari situazioni tecniche, tattiche di fine gara, o personali. Evitando girandole di cambi vorticosi che esasperano i giocatori e mandano la squadra fuori ritmo, qualche volta anche in TILT!

Così come nessun giocatore entra in palestra solo per caso, allo stesso modo nessun allenatore manda un giocatore sul parquet senza incaricarlo di un preciso compito, o nell’ambito un progetto che consenta a lui di giocare minuti di qualità per aiutare il proprio team al buon esito finale.

Nella seconda parte del lavoro si parla di “Situazioni Speciali”, connesse come sono all’esperienza, alla conoscenza totale del gioco e del regolamento, e soprattutto all’utilizzo dei giocatori più adatti in frangenti di gara cruciali e decisivi, quando la gara è punto-a-punto, e la palla deve andare necessariamente in buca.

Nella terza parte si trova un accenno ad alcune azioni “storiche” che – a suo tempo - hanno fatto scuola, in quanto legate a grandi protagonisti del passato (allenatori e giocatori), della cui logicità o assoluta originalità è bene conservare memoria.

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