La Sobrieta dei nostri Genitori 1

Avviene raramente che le Famiglie dei giovani cestisti siano invitate o convocate in assemblea per incontrare e dibattere con l’allenatore e/o i dirigenti circa gli obiettivi ed i programmi di una stagione sportiva che sta iniziando e che avrà come protagonisti i rispettivi figli.

Un vero peccato, una risorsa di potenziali energie sprecate, con la scusa che... “tutti si conoscono, non esiste alcun problema, l’ambiente è tranquillo, tanto che l’anno precedente non si è verificata nessuna lamentela...”.

Salvo poi dover correre ai ripari durante i mesi successivi, dopo aver tollerato – in campo e fuori – comportamenti, pressioni o reazioni non propriamente ortodosse da parte di tesserati o di gruppi di genitori.

Ritengo invece che sia d’obbligo incontrare il gruppo compatto dei Genitori in occasione del primo giorno di allenamento, per renderli partecipi di ciò che pensiamo, di cosa facciamo e del perché lo vogliamo fare; di come intendiamo interagire e delle regole che vogliamo rispettare e siano rispettate da ciascuno.

Solo così si apre una Stagione a doppio senso di marcia!

Sulla falsariga di ciò che stiamo per dire, e tenendo conto che gli allenatori:

-      Non devono parlare di casi specifici.

-      Ragionano solamente di esperienze vissute.

-      Non hanno alcun titolo per dettare norme di comportamento, come fossero psicologi o mental- coach o psicoterapeuti.

-      Non assegnano l’attestato di “Buoni Genitori”.

L’incontro sarà certamente un eccellente primo passo nella giusta direzione per coordinarsi e per saper collaborare pienamente con la parte dirigenziale e tecnica del Club.

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