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Faraoni: "Cambieremo il meno possibile".

CON IL SUO QUARTO posto alle finali nazionali del campinato under 19, la Virtus conferma come il suo futuro sia ben radicato nel lavoro capillare e certosino che viene svolto dal settore giovanile, per una prima squadra che l’anno prossimo sarà ancora la più giovane dell’intera serie A.

 

"Per quello che riguarda il singolo ragazzo — spiega il general manager bianconero Massimo Faraoni — è chiaro che la parola spetta al nostro allenatore e da questo punto di vista la carriera di Alessandro Finelli parla da sola: è un tecnico che proviene dal settore e che ha sempre dato spazio ai giovani nelle prime squadre. Per i giocatori che quest’anno escono dalle giovanili dovremo decidere quale sia la strada migliore: per alcuni potrebbero essere più opportuno fare una o due stagioni lontano da Bologna per poi tornare alla Virtus. Uno o due, invece, potrebbero rimanere con noi e continuare il loro percorso di crescita facendo parte della prima squadra".

Come vi state muovendo sul mercato?

"A me piace parlare di operazioni reali e non virtuali. In questo momento la proprietà non ha ancora definito il budget, per cui stiamo solo facendo un lavoro di scouting. Definito il budget procederemo anche con le trattative".

Conferma che l’idea è quella di cambiare il meno possibile?

"Sì, anche perché è una scelta che paga. Cantù è da qualche anno che migliora senza fare rivoluzioni e i risultati le stanno dando ragione".

Il nodo principale del vostro mercato è legato alla permanenza di Koponen?

"E’ una questione importante ma non è l’unica. Sappiamo, ad esempio, che dovremo cercare il sostituto di Winston e che dovremo muoverci per completare il pacchetto dei lunghi, dato che Amoroso non è più un nostro giocatore".

Ieri scadeva la vostra offerta per Rivers (500mila dollari di ingaggio annuo e il prolungamento del contratto). Avete ricevuto una risposta?

"No. Su questo però ho le idee molto chiare. In questo momento lui è un giocatore della Virtus. Se poi arriva un’altra società disposta a pagare l’escape, allora le cose cambiano e lui andrà da una altra parte, senza che nessuno si sia strappato le vesti".

Per il momento siete l’unica squadra che ha sconfitto Siena nei playoff. Qualche rammarico per come è andata la stagione?

"Sicuramente avremmo dovuto avere più coraggio, anche se siamo stati bravi a non svenarci in un mercato di riparazione che il più delle volte non serve. In campionato le sconfitte interne con Varese e Sassari ci hanno penalizzato nella classifica finale. Nei playoff dovevamo sfruttare meglio la nostra buona prestazione in gara due a Siena. Nel terzo incontro della serie, invece, l’entusiasmo e l’affetto del nostro pubblico hanno fatto la differenza. Questo è un aspetto importante che spesso porta tutti i giocatori, siano delle star o semplicemente discreti, a dare il meglio di loro. Nell’arco di una stagione, il calore dei tifosi ti aiuta sempre a vincere quelle due o tre gare che spesso si rivelano fondamentali. Per questo motivo mi auguro che la prossima squadra sia seguita con la stessa passione fin dall’inizio".

Dovremo aspettarci una Virtus ancora più giovane rispetto a quella della passata stagione?


"E’ un discorso prematuro perché come ho detto la proprietà deve ancora fissare il budget. La matrice della squadra rimarrà comunque giovane, poi lavoreremo per costruire la formazione più competitiva possibile".