“USATO SICURO” MA ANCHE DI QUALITÀ
di Franco De Simone
Piaccia o no, anche quest’anno lo staff tecnico dell’Enel Basket ha voluto rifondare l’organico. Via tutti (o quasi tutti) i giocatori che hanno conquistato la permanenza, consentendo a Brindisi di riallinearsi ai nastri di partenza della Lega A. Un’idea sicuramente ben ponderata, quella di ricominciare con un roster tutto nuovo, ad ogni modo una scelta che, anche quest’anno, comporterà un lungo periodo di rodaggio da parte del nuovo gruppo. Di certo le peculiarità del singolo giocatore (anche di chi è del tutto sconosciuto) potrebbero notarsi subito; però, occorrerà il tempo tecnico necessario per capire quanto la nuova squadra potrà esprimere nell’arco della stagione. Potrebbero essere state proprio queste considerazioni che hanno portato a scegliere Massimo Bulleri quale secondo play. È chiaro che il giocatore non si discute. Anche alla Reyer Venezia, nel campionato appena consegnato all’archivio, il toscano di Cecina ha dato il suo buon contributo. In laguna è arrivato quattro giorni prima del via della stagione. Con gli oro-granata è sceso in campo nel corso di 33 gare, disputando 14,6 minuti a partita, realizzando con il 52,9% da due punti e con il 32,9% dalla lunga distanza, assicurando l’88,9% nel tiri liberi; assicurando anche una buona intensità in chiave difensiva, atteso che ha chiuso la stagione con 47 rimbalzi catturati. Le cifre di «Bullo» (nomignolo del quale pare si compiaccia) confermano che coach Piero Bucchi, quest’anno, ha voluto puntare sull’ «usato sicuro, ma di sicura qualità», quale cambio del primo play che, adesso, per quanto è dato sapere, non sarebbe più un americano, ma un«Cotonou». Quest’ultima annotazione è utile per dire come non ci sia mai niente di certo nelle trattative del basket-mercato, almeno fino a contratto sottoscritto. E non sempre. Ad ogni modo, con l’ingaggio di «Bullo» e gli arrivi di Folarin Campbell e Ron Lewis, ed in attesa delle prossime novità, lo staff tecnico dell’Enel Basket ha fatto chiaramente intendere che nella definizione del nuovo roster da affidare a Bucchi, si sta procedendo con estrema attenzione, perché – assicurano -«Sarà un’Enel Basket che, sebbene ripartirà da zero, sarà in grado di assicurare la pallacanestro che intende far giocare Bucchi». Il cruccio maggiore dei sostenitori brindisini è stato quello di non aver riscontrato nella squadra quella continuità che aveva permesso a Klaudio Ndoja (capitano) e soci di disputare le Final Eight. Va da sé, quindi, che oggi non si chieda altro che una squadra che possa assicurare continuità di intenti, fino all’ultima gara della stagione, al termine della quale possa essere festeggiata una terza partecipazione al massimo campionato italiano. Che, per Brindisi tutta, rappresenta il più bel regalo si possa avere nel mondo dello sport.
Per gentile concessione di LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO