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Daniele Castagna

Wednesday Night NBA

Dopo l'incoronazione ufficiale di partita dell'anno tra Cavs e Blazers per bocca, anzi, cinguettio di sua maestà Lebron James, lo spettacolo Nba non si ferma e ci propone un assaggio di quella che sarà una probabile, quasi scontata, finale di Eastern Conference: Miami Heat - Indiana Pacers.

@ Miami, Pacers-Heat
Riflettori della notte puntati quindi sui due giocatori di franchigia più rilevanti: Paul George e Lebron James che guidano le votazioni dell'all star game.
Dopo la sconfitta sul parquet della Bankers Life Fieldhouse per 84-90 di martedì scorso, i padroni di casa hanno sete di vendetta e fino dal momento della palla a due, per tutta la durata dei quattro quarti di gioco, difendono bene e forte sotto i tabelloni, impresa riuscita a pochi contro i lunghi di Indiana, riproponendosi con costante efficienza al tiro nelle fasi d'attacco.
I primi minuti di gara sono uno show offerto dal duo Wade-James, un palla rubata a testa sul "24" dei Pacers con tanto di schiacciata conclusiva, messaggio inviato: "This is our House."
Con il passare dei minuti i ragazzi di coach Frank Vogel si riprendono veementemente ciò che gli era stato tolto fino ad allora, tant'è che alla fine del primo quarto, grazie ad un ottimo Lance Stephenson, il punteggio é dalla loro: 22-26.
Il secondo quarto segue la falsa riga dei minuti finali del precedente, con i gialli in constante e continuo dominio su degli Heat frastornati ed irrequieti.
6'.52'' all'intervallo, primo momento chiave della partita: Stephenson resiste ad un abbraccio "amichevole" di Udonis Haslem, saltandolo con uno spin e sotto canestro si schianta contro il gomito, un po' troppo alto per essere involontario, di Rio Chalmers. Rissa sfiorita e fallo tecnico per il playmaker di Miami, l'arena si imbufalisce e si accende, é l'iniezione di fiducia che la squadra ospitante necessitava; arriva un parziale mostruoso che li porterà fino ad un insperato -3 per come stavano andando le cose.
Secondo momento chiave: su un tiro dall'arco di Paul George, Lebron James riesce ad intercettarlo e a rubargli la palla, riparte in contropiede, strada spianata verso il canestro ma é tutto fermo, fischio arbitrale, fallo in difesa, terzo fallo per il "6" con la maglia rossa; un incredulo Lebron torna a sedersi in panchina, riparte il monologo targato Pacers.
Alla sirena dell'intervallo doppia cifra di vantaggio per la squadra ospite, il 41-52 rimanda tutti negli spogliatoi.
Alla ripresa del terzo periodo va in onda il disastro targato Heat: incomprensioni in campo, canestri facili non convertiti ed errori imperdonabili di passaggio.
Terzo momento chiave dell'incontro: Miami continua a sprofondare, il punteggio dice +14 per gli ospiti quando, durante un time out, esce la leadership del Ré James: durissima divergenza di vedute con Chalmers, i due andranno faccia a faccia ma Lebron capirà il momento e chiederà scusa ai compagni, da quel preciso istante si trasformerà in una macchina da basket.
Rientra sul parquet trascinandosi l'intera squadra: canestri, schiacciate, giocate difensive e assist per tutti, la rimonta é partita, sul 71-76 si conclude il terzo quarto.
L'ultimo periodo sarà terra di conquista per i padroni di casa, capaci di far proseguire il loro ottimo momento all'interno della partita.
Nonostante West, Scola e George continuino a segnare, Miami é implacabile e l'inevitabile recupero culmina con una tripla di Bosh a 1'.30'' alla fine, 92-92.
Indiana perde lucidità e Ray Allen piazza la bomba dalla distanza, é sorpasso Heat, 95-92, da questo momento, grazie anche alla realizzazione ai liberi dello stesso Allen, i padroni di casa mettono in ghiaccio la partita, nonostante David West metta altri due punti a referto.
É game over all' "AmericanAirlines Arena", 97-94 é il punteggio con cui Lebron and co. sconfiggono in rimonta gli Indiana Pacers.
Non bastono i 25 punti, 8 rimbalzi e 6 assist di Paul George perché dall'altra parte gli rispondono Wade con 32 punti e Lebron con 24, 9 rimbalzi e 7 assist.