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ZORAN Savic e Gilberto Sacrati nel giorno della verità. Ieri le massime cariche della Fortitudo hanno parlato al PalaDozza in una conferenza stampa dove alla fine anche la Fossa dei Leoni ha potuto chiedere lumi sulle cose che le stanno più cuore. Si parte dalla fine e cioè chiedendo se la società riuscirà ad iscrivere la squadra al prossimo campionato dopo la retrocessione in LegaDue.

 

La risposta è piccata ed è ovviamente del presidente Sacrati. «La società deve adempiere a degli obblighi entro il 27 di questo mese, e noi onereremo questi obblighi, come penso faranno tutte le altre società». In sostanza entro mercoledì le società dovranno ripianare le perdite della gestione corrente e rientrare nei parametri dettati dalla Com.Tec sul rapporto tra debiti e ricavi. La Fortitudo dovrà farlo ricapitalizzando con denaro contante, così come Rieti che pare pronta a mettere sul piatto un milione e 250mila euro per continuare ad esistere in serie A, con il ripescaggio che si allontana. Sempre per quello che riguarda il futuro, la Fortitudo non si chiamerà più Gmac. «Il contratto lo abbiamo rescisso per insoddisfazione nostra, i fondi per il Parco delle Stelle che sarà realizzato entro l’inizio del 2013 li abbiamo reperiti, ma da altra fonte».

CONFERMATO che dalla proposta del patron ferrarese Roberto Mascellani non se farà nulla anche perché tra i due non c’è stata alcuna comunicazione, la novità è che la Fortitudo e il Parco delle Stelle possono essere divisi e che l’Aquila potrebbe essere acquistata separatamente. «Ho letto che qualcuno la vorrebbe comprare, ma nessuno mi ha fatto un’offerta. Due persone mi hanno telefonato, ma solo per il Parco delle Stelle. Io sto lottando per far vivere la Fortitudo, ma se uno viene con un assegno, la società si può scorporare. Il resto serve come alla Juventus serve la Fiat, ma se uno mi garantisce maggiori investimenti e un progetto di alto livello non ho problemi a cederla. Non voglio che la Fortitudo viva la stessa situazione che ho trovato io con l’esistenza del club era a rischio».

INTANTO una missiva del Credito Sportivo lascerebbe aperta la porta per una rinegoziazione del mutuo e per l’accensione di un nuovo finanziamento da 40 milioni di euro. Per quello che riguarda la squadra si ripartirà da Zoran Savic che sarà comunque stipendiato, nonostante la sua proposta di lavorare un anno gratis. Fatto salvo che tra le righe si dà la colpa di questa retrocessione alla sfortuna, alla pressione, agli infortuni e anche ad una rivedibile gestione di Pancotto, si vorrebbe ripartire da Mancinelli. «Anche Del Piero – spiega lo stesso Savic – ha giocato un anno in serie B, Mancio è come un fratello e posso avere la confidenza di dire che lui è cresciuto qui e che ha un debito con la Fortitudo».

HUERTAS e Malaventura sono gli altri giocatori sotto contratto, forse solo il secondo rimarrà, mentre per l’allenatore bisognerà attendere almeno due o tre settimane, avendo già chiuso la collaborazione con Pancotto. Il gm della Fortitudo si scalda solo sul Retrocession Day, la manifestazione ironica organizzata da parte della tifoseria biancoblù per ringraziare la società di questo risultato. «Non parteciperò a questa manifestazione, non so cosa significa ringraziare la società per la retrocessione. Noi siamo andati in LegaDue come società, non credo di avere fatto qualcosa di male verso i tifosi. Mi sembra una copia delle manifestazioni che organizza Sabatini. Noi abbiamo un altro stile di comunicazione». Sulle questioni portate avanti dalla Fossa: ritiro della maglia di Schull, campagna abbonamenti non più ad occhi chiusi, lo stesso Sacrati si è impegnato ad organizzare un momento di confronto privato tra la società e tutta la tifoseria.