Alex Finelli
Alex Finelli

PER LA RIFONDAZIONE, la Fortitudo ha deciso di puntare su Alex Finelli. Alla fine è questo l’orientamento del general manager biancoblù Zoran Savic, anche se per l’ufficialità probabilmente bisognerà attendere qualche giorno.

 

Prima di fare annunci per quello che riguarda il futuro, al PalaDozza vogliono che sia fugato ogni dubbio in relazione all’iscrizione della squadra al prossimo campionato di LegaDue.

La società ha rassicurato tutti gli interessati che gli ultimi bonifici sono partiti il 29 maggio, ma tra il weekend e la giornata festiva di ieri la ricezione potrebbe essere ritardata fino a venerdì. Da saldare ci sono ancora le commissioni di alcuni agenti maturate nel 2008 e le mensilità di aprile e maggio di qualche giocatore. Ma superato questo scoglio che scongiurerebbe la procedura dei lodi, allora non vi dovrebbero essere più ostacoli per la partecipazione dell’Aquila al campionato della seconda lega professionistica.

UN’INTESA di massima tra Finelli e la società del presidente Sacrati esiste già, e nelle prossime ore verrà definitivamente ratificata. Dopo questo atto dovrebbe seguire l’annuncio ufficiale.

Con lui dovrebbe essere confermato anche l’assistente — ormai storico — Roberto Breveglieri, andando così a riformare una coppia che nel passato ha fatto la fortuna del settore giovanile dell’Aquila, rendendolo uno dei più prolifici e ammirati nel panorama italiano.

A più di 10 anni di distanza — Finelli e Breveglieri furono gli artefici del titolo cadetti vinto nell’ormai lontano 1993 —, l’Aquila riparte dalle sue radici, come dichiarato da Savic e Sacrati durante la conferenza stampa di fine stagione. Lunedì sera Finelli ha salutato Montegranaro, dove al suo posto potrebbe andare Luca Dalmonte, l’altro tecnico in ballottaggio per occupare la panchina dell’Aquila. Ieri la società marchigiana ha reso noto la separazione con un comunicato stampa, contemporaneamente il tecnico, bolognese di nascita, cominciava a tessere i primi contatti con la società nella quale è cresciuto e si è formato, trovando tra i suoi maestri anche Pillastrini (che poi avrebbe seguito a Montecatini) e Sergio Scariolo.

«Separarsi dalla Premiata — spiega Finelli in una nota diramata dall’ufficio stampa della Sutor — è stata la cosa più giusta per tutti e dopo aver speso tante energie e raccolto ottimi risultati, sono completamente in sintonia con la dirigenza nel prendere questa decisione».

ORA CON LA STESSA serenità è atteso al PalaDozza: l’annata biancoblù non è stata affatto semplice e ha lasciato parecchi veleni in circolazione tra tagli, cacciate e scioperi (minacciati o attuati), con la tifoseria che si è divisa nel contestare le operazioni della società. Una parte minoritaria ha chiesto un disimpegno alla attuale proprietà, la maggioranza, invece, rappresentata per lo più dalla Fossa dei Leoni ha deciso per una fiducia a termine, in attesa di vedere quali fossero le mosse della rifondazione dopo questa inaspettata retrocessione.

A Finelli spetterà un compito non semplice, cancellare dal popolo fortitudino l’annata balorda che si è appena conclusa, riaccendendo la passione di un ambiente che non ha ancora elaborato il distacco con Giorgio Seragnoli, il proprietario che passò la mano a Martinelli (che poi avrebbe ceduto a Sacrati) nel 2006, al termine di tredici anni davvero suggestivi con la conquista di due scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa, una finale di Eurolega, una final four di Eurolega e altre otto finali scudetto.