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Dopo un inizio di stagione tutt’altro che semplice, al quale va aggiunto l’esonero di coach Moretti, Varese sembra essere la squadra più in forma del momento.

Prima della sconfitta contro la Pallacanestro Reggiana, sono state ben sei le vittorie consecutive dei lombardi le quali hanno permesso agli uomini di coach Caja di abbandonare il fondo della classifica con capitan Cavaliero e compagni che adesso sperano addirittura nei playoff.

Come detto, sono stati ben dodici i punti di fila conquistati contro Pistoia, Avellino, Pesaro, Brescia, Capo d’Orlando e Cantù. Dalla possibile retrocessione al sogno playoff il passo è stato brevissimo.

Con la salvezza ormai in tasca, l’operato di Attilio Caja non può che essere valutato positivamente, specie se paragonato a quello di coach Moretti.

Con l’ex Pistoia, Varese ha segnato 77 punti di media in 12 partite, con Caja 77.1 in 11. Differenza minima, così come nei punti subiti: 80.6 contro l’80.5 dell’era Caja.

Fino a qui non sembrerebbero esserci differenze. La svolta è però arrivata dopo le Final Eight dove Varese ha cambiato completamente marcia.  Dal match contro Pistoia, i lombardi hanno segnato 84.2 punti di media, subendone appena 75.2.

In questo caso la differenza è più che sostanziale e decisiva.
Il protagonista della rinascita varesina è stato, senza ombra di dubbio, Dominique Johnson. L’ex Alba Berlino viaggia a 18.3 punti di media in stagione. In 14 partite disputate ha messo a referto ben 42 triple su 103 tenatate (40.8%).

Anche in questo caso, però, la vera differenza è stata fatta in seguito alla pausa di metà febbrio.

In questo filotto di vittorie, infatti, la guardia americana ha segnato 21.5 punti ad allacciata di scarpe, migliorando le sue percentuali da oltre l’arco fino al 44%.

Numeri che, letti in un certo modo, non fanno che dire una cosa sola: Varese ha trovato i suoi trascinatori, sia in campo che in panchina e che, a questo punto, sognare è più che lecito.