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BOLOGNA - Niente soldi, niente bonifico, nien­te trattativa, che anzi va considerata rinviata alla prossima settimana. Tradotto: da ieri la Virtus è un po' più vicina a restare nelle mani di Claudio Sabatini di quanto lo sia mai stata da venerdì sera quando la telenovela della cessio­ne del club bianconero è cominciata.

 

 

Aveva il look del cortometraggio ma si sta trascinando per le lunghe.

IERI - « In mattinata ho parlato con Luca Ber­gamini. Senza fare troppi confronti mi è sem­brato un po' più concreto di Stefano Tonelli. Ha chiesto fino a martedì prossimo per effettuare il versamento di sei milioni di euro. Non è un problema aspettare lunedì o martedì, non ab­biamo fretta, ma mi pare un modo di agire un tantino singolare. I soldi sono una componente fondamentale di questa trattativa ma a questo punto voglio sapere i nomi delle persone che sono dietro Bergamini e Tonelli. Non è un fatto secondario, voglio sapere a chi vendo la Virtus », diceva in serata Claudio Sabatini il cui umore era decisamente tendente al ribasso.

La carica delle ore immediatamente succes­sive al ricevimento dell'offerta è scomparsa, si è volatilizzata. Giovedì scorso parlava da ex proprietario, ieri era più in sella che mai. Que­sta settimana parteciperà all'assemblea di Le­ga. All'ordine del giorno ci sono i diritti televi­sivi e lui ha fatto parte della commissione che ha portato avanti la trattativa.

RIMINI - La prima notizia di giornata era sta­ta la scomparsa dall'organigramma di «Rimini Yacht» di Tonelli. Un atto voluto dalla proprie­tà per sgomberare il campo dagli equivoci: i ri­minesi non fanno parte della cordata, Tonelli correva con altri compagni di squadra. Ma il particolare ha alimentato perplessità, come un'intervista che poi lo stesso Tonelli ha prova­to a ritrattare. Anche per questo le redini del­l'operazione sono passate nelle mani del consu­lente finanziario Bergamini, ravennate che ave­va firmato il comunicato di venerdì con il qua­le la coppia si era manifestata e annunciava il famoso versamento di cui tuttora non si ha trac­cia. E' chiaro che muovere sei milioni non è semplice ma non lo era neppure giovedì quan­do i compratori si erano impegnati a farlo in 24 ore e tantomeno venerdì mattina quando aveva­no garantito di poterlo fare nel giro di qualche ora. Adesso chiedono una settimana e la cosa comincia a diventare sospetta.

EUROCUP - « Io aspetto una settimana senza creare problemi - dice Sabatini - ma la Virtus deve riprendere a lavorare. Non c'è più tempo: devo comunicare a Barcellona cosa faremo per l'Eurocup. Ho chiesto a Bergamini se voleva che portassi avanti la pratica. Mi ha detto di aspettare. A questo punto nei prossimi giorni deciderò io. E non credo di iscrivere la squadra » .

In effetti senza la garanzia di cedere e senza aver avuto il tempo di aprire la campagna ab­bonamenti le condizioni fissate dal patron per onorare l'impegno europeo non esistono. Se i nuovi fanno sul serio e hanno programmi dav­vero ambiziosi, cominciare schivando la com­petizione europea non pare esattamente una partenza da centometristi.

ALLENATORE - Sul coach Sabatini è un po' più attendista. Lino Lardo è in panchina a scal­darsi da tempo ma si sa che la nuova proprietà avrebbe altre idee. I suoi agenti l'hanno ricollo­cato in fretta e furia sul mercato dove però i giochi sono quasi fatti (avrebbe una chance a Montegranaro e una, piccolissima, a Biella). Ma siccome le probabilità che Sabatini resti in sel­la sono aumentate da ieri Lardo è un po' più vi­cino alla Virtus di quanto lo fosse nel week-end. « Siamo stati dei signori ad aspettare senza toccare nulla, ora almeno sul fronte europeo ci muoveremo - dice Sabatini - Lardo? Vediamo, possiamo aspettare ancora qualche giorno. Ma oltre ai soldi entro martedì, a questo punto è fondamentale per me sapere a chi sto venden­do"