Lino Lardo
Lino Lardo

«DI RISULTATI con la società non ne abbiamo mai parlato e questo è un vantaggio che dobbiamo sfruttare»: risponde così il coach bianconero Lino Lardo a chi gli chiede quali traguardi debba raggiungere la Virtus Forza Bologna. Siamo a due settimane dall’inizio del campionato, una stagione pensata come il primo passo di un progetto medio-lungo.

 

 

«Lavoriamo per costruire e come unico obiettivo abbiamo quello di dare il meglio di noi stessi. E’ chiaro che raggiungere una delle prime otto posizioni della classifica per poi disputare i playoff è uno dei nostri traguardi primari, ma allenarsi per crescere e non per raggiungere a tutti i costi un risultato, mette tutti nella condizione di avere il giusto spirito per affrontare la stagione».

Gli infortuni, però, stanno rallentando molto questo lavoro. Come vive questo momento?

«E’ vero: a due settimane dall’inizio del campionato siamo un po’ più indietro rispetto alla mia tabella di marcia. Ma io guardo positivo e posso dire che queste difficoltà ci hanno reso consapevoli di alcuni aspetti importanti per il proseguo del campionato».

Quali?

«Se durante l’anno dovessimo avere bisogno dei giovani — e tra i giovani non considero Riccardo Moraschini che sarà fisso nei nostri primi dieci giocatori — noi sapremo che possiamo contare su di loro, mentre loro hanno già sperimentato di poter essere utili. Poi la crescita di Koponen, che a causa dell’infortunio di Collins ha fatto un vero e proprio master in playmaking, uscendone brillantemente e infine il gruppo che davanti alle difficoltà si è ancora di più compattato».

Penn arriverà domani o al più tardi mercoledì. Ha già parlato con lui?

«L’ho sentito sabato per fargli capire quanto lo stiamo aspettando. Avremo appena dieci giorni per inserirlo nel nostro sistema e spero lo faccia velocemente perché è un giocatore di alto livello con un’ottima esperienza europea. Abbiamo bisogno di uno che metta ordine in campo e quando arriverà gli spiegherò meglio che cosa ci aspettiamo da lui».

Se i tempi saranno rispettati a dicembre rientrerà Collins. Non pensa sia un rischio sostituire il playmaker a campionato in corso?

«Tutti pensano che Collins sia un realizzatore, ma nelle settimane in cui ho lavorato con lui ho visto altre qualità molto simili a quelle di Penn. La differenza più evidente riguarda il modo con cui realizzano un canestro: Collins è più perimetrale mentre Penn preferisce infilarsi dentro l’area. Per il resto non credo che il nostro gioco sarà stravolto quando rientrerà Collins».

La sorpresa è Viktor Sanikidze. Si aspettava un suo inserimento così veloce?

«Lui non è bello da vedere ma è molto efficace. Ho avuto la conferma della sua duttilità sabato sera contro Milano. Moss ha accusato un piccolo problema alla schiena e ho dovuto sostituirlo proprio con Sanikidze, che quindi ha giocato da ala piccola, avendo comunque risposte molto positive. Trova sempre il modo di essere utile alla squadra, anche se spesso fa cose che non vengono registrate dalle statistiche».

Anche a causa dell’infortunio Maggioli, invece, sta facendo parecchia fatica. Qual è la sua analisi?

«Lo aspetteremo perché abbiamo bisogno di lui. Michele è un centro che ha un buon tiro da fuori, in attacco, quindi, può aprirci degli spazi importanti dentro l’area, spostando chi difende su di lui. L’infiammazione al ginocchio lo ha limitato ma se guardo sempre alla gara contro Milano vedo che ha chiuso l’incontro con 8 rimbalzi e 12 punti segnati. Sta solo pagando lo scotto dei diversi ritmi e carichi di lavoro che ci sono tra la LegaDue e la serie A».