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Quante volte nella fittissima e fervida cinematografia americana abbiamo visto appassionanti storie d’amore e d’amicizia condite da una partita di basket dove il protagonista principale segna o non segna il canestro della vittoria ?

 



Sono gli uomini che tutte le squadre che si rispettano devono avere nel roster, quelli ai quali aggrapparsi nei momenti difficili od in quelli più delicati dove non basta il disegno sulla lavagnetta con il pennarello per essere certi che la palla finisca nella retina.

E sono anche quei giocatori che vivono sul filo del rasoio perché a loro spesso sono affidate le soluzioni al problema più complicato, i passaggi illuminanti per il canestro strappa applausi del compagno, i tiri importanti come sottolineato prima ma anche l’applicazione difensiva più intensa alla fonte del gioco avversario. E molte volte fanno notizia se non fanno queste ed altre cose, quindi sono destinati a non fallire mai, triste ma vero.

Vediamo adesso squadra per squadra chi sono i go-to-guy ai nastri di partenza del Campionato o quantomeno quelli che aspirano a diventarlo.

AIR AVELLINO

Secondo il parere di molti tecnici la scelta del Presidente Ercolino fatta su DeMarcus Nelson, alla sua prima esperienza nel campionato italiano, potrebbe essere vincente. E’ alla sua prima esperienza dicevamo ma sembrerebbe aver tutto per fare bene: corsa, atletismo, tiro, difesa il tutto in 1,93 cm. d’altezza e chi lo già visto all’opera giura che inserito nel sistema giusto assieme al nuovo play Dee Brown potrebbe regalare ai tifosi irpini inaspettate soddisfazioni soprattutto perché i due americani sembrano fatti per integrarsi al meglio. Anche perché ad Avellino c’è da quest’anno dall’Efes Pilsen anche Cenk Akyol di cui si dice un gran bene. Il giovane turco utilizzato spesso da ala alta (a volte anche da centro ma in casi estremi considerando l’1,97 di cui è accreditato), dovrebbe avere di più dei 13 minuti di media e sembra poter diventare un fattore importante con la sua velocità e la sua mano sensibile nelle zone del canestro. Da non dimenticare poi il ritorno in Lega A di Chevon Troutman. Più ala che guardia, il ragazzo di Williamsport con i suoi 2,02 d’altezza ama giostrare nella prossimità del canestro avversario e nella sua ultima apparizione in Lega A in quel di Livorno della stagione 2005-06 era riuscito ad accreditarsi di un lusinghiero 64,8% da 2. Completano infine il quadro un’interessante ed inedita coppia polacca Filip Dylewicz (ex-Prokom, cm.2,02) e Symon Szewczyk (ex-Lokomotiv Rostov, cm. 2,09), che non si può certamente dire siano degli sprovveduti. Dylewicz ha ben figurato in Eurolega l’anno scorso con da tempo il miglior team che la lega polacca possa esprimere e riteniamo che le sue cifre, ad esempio da 3, siano buone ma migliorabili considerando il 43,8% e il non affatto buono 61,1% dalla lunetta. Discorso diverso per il connazionale Symon Szewczyk scelto dai Bucks nel draft 2003 ma mai utilizzato. Giocatore deciso, forte, campione a Lubjiana con l’Olimpia nel 2005, ha già giocato in Lega nelle file di Scafati con un 66,7% da due ed un 75,5% dalla lunetta, 3,2 rimbalzi a partita nei 14,8 minuti a gara.

ANGELICO BIELLA

Frederick Terrell "Fred" Jones è senza dubbio il giocatore che avrà mediaticamente, e non solo, gli occhi addosso per tutta la sua prima esperienza italiana. Quattordicesima scelta all’NBA Draft del 2002 per conto degli Indiana Pacers, è giocatore capace di costruirsi un canestro da solo e senza tanti fronzoli. Arriva sicuramente nella parabola discendente della sua carriera in NBA ma come non aver rispetto per una guardia che colleziona in 430 partite ben 3.206 punti per un totale di 10.299 minuti ? I suoi “detrattori” obiettano che forse s’integrerà poco con Joe Smith ma una cosa è certa, vederlo lanciato in campo aperto sarà indubbiamente divertente e potrebbe da solo valere il prezzo del biglietto. Dopodiché il gradito ritorno di un “senatore” Azzurro a Biella, quel Matteo “Teo” Soragna che proprio nella cittadina piemontese iniziò il suo gratificante percorso professionale dal 2000 sino al 2004 (senza dimenticare Pistoia e Barcellona Pozzo di Gotto le due precedenti esperienze). Poco da dire su di lui se non che di ultimi tiri ne ha presi parecchi in questi anni e diversi vincenti. Seguono poi il serbo Vanjia Plisnic, autentico girovago del basket balcanico ed ex-nazionale che approda in Italia per la prima volta dall’Ural Perm, accreditato di un 47% da 3 nell’EuroChallenge scorso che però ha subito nei giorni scorsi un infortunio al ginocchio che lo terrà fermo almeno 30 giorni (chiamati ad allenarsi in gruppo i giocatori lettoni Ernest Kalve e Janis Porzigins), Biella dovrà disputare l’EuroCup quindi e ricorrerà senza dubbio a Pietro Aradori che l’anno scorso, giunto in prestito da Roma, ha fatto vedere cose molto interessanti in campionato ma anche e soprattutto nei playoffs. Per lui la stagione che inizierà tra poco sarà quella della conferma/consacrazione a certi livelli ma dovrà migliorare nella selezione del suo ottimo tiro da fuori e nella penetrazione uno-contro-uno.

ARMANI JEANS MILANO

Per cercare di spodestare Siena dal posto più alto del podio italiano coach Piero Bucchi avrà a disposizione un quartetto niente male con i quali disegnare giochi così diversi e difficili da disinnescare per le difese avversarie. Innanzitutto Alex Acker (classe 1984, altezza cm. 1,97), che potrebbe risultare devastante se innescato offensivamente nei modi e nei tempi giusti. Basta anche solo guardare le sue cifre nel basket europeo alla corte di Olimpiacos e Barça per capire di cosa vedremo per la prima volta con costanza in Italia. Adatto anche a giocare da ala, l’ex-NBA potrà contare anche sull’aiuto “fisico” di Stefano Mancinelli e dal lituano, anch’egli per la prima volta in Italia, Jonas Maciulis (classe 1985, cm. 2,00). Mentre l’ex capitano della Fortitudo dovrà solo cercare di ritrovare fiducia nei suoi buonissimi mezzi fisici e tecnici e quindi migliorare in consistenza e costanza di rendimento (cosa in cui purtroppo ha latitato in questi ultimi campionati), l’ala forte proveniente dal Zalgiris Kaunas cercherà di essere l’arma letale di Milano a mò del suo connazionale in maglia verde senese Ksistof Lavrinoviç. E nelle sue prime apparizioni ha colpito proprio per la sua fisicità, deve probabilmente ancora ambientarsi per rendere al meglio. Infine il già collaudato Mike Hall che garantisce con i suoi tiri, a volte un po’ forzati, una pericolosità notevole ed anche un’amplissima rotazione dalla panchina per coach Bucchi, a patto che tenga ben freddi i suoi “bollenti spiriti”.

BANCA TERCAS TERAMO

Lasciato andare al Granada nella ACB spagnola, e non senza rimpianti, Joycee Carroll e ceduto alla Vanoli Cremona Brandon Brown giocatori cioè che negli passati a Teramo avevano spesso risolto le partite proprio con i loro tiri a fil di sirena, caoch Capobianco sta presentando ai nastri di partenza un roster equilibrato caratterialmente e tecnicamente. Si parte da una novità per la Lega, Bobby Ray Jones jr. (classe 1985, cm.2,01), da Compton, California. Giocatore con alle spalle solo esperienze in terra natìa in NBA tra molte franchigie e serie minori statunitense deve però ancora adattarsi, a vedere dalle prime amichevoli, al nostro basket; c’è poi quel Ryan Hoover che rappresenta la continuità nel gioco teramano (buonissimo il suo 86,3% dalla lunetta), e c’è la coppia Valerio Amoroso e Bruno Cerella con quest’ultimo che è addirittura secondo nella graduatoria dei tiri da 3 nonostante si trovasse l’anno scorso alla prima esperienza in Lega ed abbia tirato in tutto 11 volte da quella distanza (63,3%). Per Amoroso ci sarà quest’anno da migliorare in rendimento medio, troppi alti e bassi nel corso della stagione. Infine, ci sarà Capitan Gianluca Lulli ma soprattutto Drake Diener che vorrà senza dubbio ritornare ai fasti di Capo d’Orlando quando s’impose come miglior realizzatore della Lega a metà stagione 2007-08. E senza dimenticare che per essere una guardia tipicamente tiratrice, Diener con i suoi 1,95 d’altezza cattura ben 5 rimbalzi di media a partita, niente male!

BENETTON TREVISO

Nella Marca coach Frank Vitucci potrà contare sui servigi di tre novità per il nostro campionato oltre che al tiratore destinato, l’affidabilissimo Gary Neal (pericolosissimo quando scalda la mano, assolutamente ai limiti della immarcabilità!): Davor Kus (classe 1978, cm. 1,91), Jasmin Hukic (classe 1979, cm. 2,04), e Cartier Martin (classe 1984, com. 2,04). Sul croato Kus si parla di certezze. Esperto, affidabile, giocatore completo e con la grande capacità di non strafare (buone le sue medie al tiro con un 90% dalla linea dei tiri liberi), l’ex-Cibona e Malaga è probabilmente il tassello focale del quintetto trevigiano che dovrà probabilmente trasferire fiducia ed affidabilità in campo al giovane play Daniel Hackett . Anche Jasmin Hukic dovrà trasmettere solidità al giovane roster biancoverde considerando i suoi passati nel basket continentale. Quasi l’alter ego al croato, Hukic sarà importante nello scacchiere strategico di Vitucci soprattutto in difesa. Infine Martin, talento in prospettiva che con i suoi soli 24 anni ha tutto per mettersi in evidenza: propensione al tiro elevata, buon trattamento della sfera, fisico ben strutturato ed agile. A chiudere il figlio d’arte, quell’Alessandro Gentile che, per chi ama il basket Azzurro, spera un giorno di vedere con quella maglia al più presto per rinverdire parentali ricordi.

CARIFE FERRARA

La missione “riconferma” per la nuova stagione sarà affidata alle mani di Luke Jackson, miglior tiratore da 3 nella D-League americana nel 2007 accompagnati da 2,01 d’altezza. Cavaliers, Clippers, Toronto e Miami il suo curriculum in NBA per questa ventottenne ala bianca, definita “piccola” per i parametri d’oltreoceano ma che nella nostra Lega siamo certi potrà catturare anche tanti rimbalzi. Ci saranno poi i due italiani riconfermati a furor di popolo a partire da un altro figlio d’arte, quel Brian Sacchetti che desidera molto imporsi oltre quanto già dimostrato dopo il suo debutto in Lega, per finire a Valerio Mazzola il quale, esattamente come Sacchetti non vede l’ora di dimostrare che sa essere incisivo al tiro e valido anche in assenza di Collins approdato a Bologna sponda Virtus. C’è infine un graditissimo ritorno dopo una parentesi teramana, sarà Anthony Grundy (classe 1979, cm. 1,89), a cercare di dar corpo alle velleità di coach Giorgio Valli. Proprio a Teramo questo ragazzo dotato di ottimo playmakin’ aveva fatto intravedere buonissime cose, oggi ha complessivamente subito un’evoluzione netta soprattutto nel tiro da fuori al punto di pensare che potrà spesso avere lui la palla in mano per l’ultimo tiro e poter puntare al titolo di Top Scorer della Lega.

CIMBERIO VARESE

Coach Pillastrini è soddisfatto: ha mantenuto molto del gruppo vincente dell’anno scorso con in più l’ennesimo ritorno in Lega A, il francese Michel Morandais ( classe 1979, cm. 1,96), reduce anch’egli, come altri “ritorni”, da una stagione non propriamente sontuosa a Nancy. Lo ricordiamo tutti prima a Cantù direttamente dal college basket USA, esplosivo fisicamente e spettacolare come pochi, tiratore di striscia eppoi vincente nell’indimenticabile stagione a Napoli per poi passare in Spagna dove, sia nel Barça che nell’Estudiantes Madrid, non ha certamente incantato. Trentenne oramai e quindi con molta esperienza, è chiamato a rinverdire i fasti canturini e napoletani magari applicandosi di più in fase difensiva. Cercherà di rinverdire anche lui i fasti passati, e specificatamente a Montegranaro, Jobey Thomas reduce da una stagione scorsa troppo altalenante nell’Olimpia Milano. Micidiale dalla lunetta (4° nella specifica graduatoria con 91,3%), ha sempre colpito per la sua intelligenza cestistica e per la capacità che ha di trovare buoni tiri piedi a terra ma l’anno scorso a Milano se ne sono accorti poche volte al punto tale se chiedersi se il vero Jobey Thomas non fosse, simpaticamente, rimasto nelle Marche. Dopodichè abbiamo un nutrito gruppo di giocatori tricolori da Lorenzo Gergati, enfaint du pais dopo la gavetta a Biella al romano Simone Cotani, oramai considerato un veterano. Un bel mix, non c'è che dire.

LOTTOMATICA ROMA

Da fonte certa vicino all’ambiente Virtus sponda romana si afferma che non si ricorda un roster così profondo nel settore guardie/esterni. Le rotazioni saranno incessanti per far spazio e quindi consentire di mettersi in luce a tutti, da Gigi Datome a Ricky Minard, da Ibby Jaaber a Kennedy Winston, da Herve Toure a Rodrigo De La Fuente. Però sappiamo bene che non è così. L’ex capitano del Barça campione d’Europa nel 2003, De La Fuente appunto, starebbe soltanto attendendo un’occasione valida per andar via in comune accordo con la dirigenza; inoltre Toure da Cantù potrebbe essere a volte impiegato anche come ala alta, così come potrebbe accadere a Gigi Datome. Diciamo quindi che in attesa che Luca Vitali possa rimettersi in forze dopo l’operazione alle tonsille, coach Nando Gentile fa guidare la squadra (come in diversi frangenti della scorsa stagione), da Ibby Jaaber ma non appena il giovane nazionale bolognese rientrerà nei ranghi, è ipotizzabile che il go-to-guy giallorosso sarà al 50% tra lui e Minard, autentica prima opzione nell’attacco della Sutor Montegranaro di due stagioni di fila ma, attenzione, senza dimenticarsi di Winston (classe 1984, com. 1,98), prima stagione in Italia che sta dando in questo pre-campionato ottime risposte sul campo a chi scetticamente aveva visto il suo arrivo come un azzardo per gli obiettivi della Lottomatica.

MONTEPASCHI SIENA

La banda degli “alieni” (perlomeno per il nostro campionato), costruita sapientemente dal Presidente Minucci e guidata magistralmente in campo dallo staff capeggiato da Simone Pianigiani sembrava si fosse indebolita quest’estate all’annuncio della partenza di uno dei suoi leader più carismatici, uomo dell’ultimo tiro per antonomasia, parliamo di Rimantas Kaukenas , destinazione Real Madrid by Ettore Messina. Ma per rimpiazzare un giocatore del calibro così grosso è arrivato forse la shotin’ guard più completa degli ultimi anni della nostra Lega, cioè David “Il Falco” Hawkins . Il ventisette di Washington ogni anno guadagna in personalità e completezza migliorando come un buon vino. Ad esempio, nella scorsa stagione a Milano, ha dimostrato più di una volta di essere divenuto leader in campo e fuori, di prendere quasi tutto il peso dell’intero attacco in certe delicate fasi delle partite e soprattutto, cosa non banale per niente, si è spesso preso “cura” del miglior marcatore avversario limitandolo in diverse occasioni (media di 2,5 palle recuperate ad incontro, Capitan Stonerook è il primo con 3,4 palle a partita…altro da aggiungere?). All’inizio della sua carriera in Italia, prima a Rieti e dopo a Roma, lo si rimproverava di forzare troppe volte il tiro o la conclusione personale, l’anno scorso a Milano ha dimostrato di aver superato anche questo limite di gioco e di mentalità. I tifosi anche se a malincuore han capito anzi, si è aperta da tempo una simpatica discussione dal titolo “E’ meglio lui o rimpiangeremo Rima?” . Intanto non bisogna dimenticare che ci sono anche gli Henry Domercant, che l’anno scorso non ha completamente entusiasmato ma che gode della fiducia di tutto l’ambiente; c’è ancora un’altra arma illegale quasi per il nostro torneo, Romain Sato (scusate se è poco..), c’è l’italiano Marco Carraretto che silenziosamente è sempre presente e decisivo in più di un frangente, beh…Sarà percorso netto in Italia quest’anno ?

NGC MEDICAL CANTU’

Storicamente il pubblico dal palato fine di Cantù ha quasi sempre ammirato campioni in fiore o assistito all’evoluzione di grandi fuoriclasse nel ruolo. E sicuramente nel ruolo l’italo-argentino Nicolas Mazzarino ha in sé tutti i prodromi della guardia-tiratrice e prosegue la grande tradizione. Non ha vissuto un’annata mirabile quella passata ma comunque la sua percentuale da 3 non è stata poi disprezzabile, 46,4% che lo ha visto al 17°posto nella graduatoria della Lega. Al suo fianco si è quindi pensato, come oramai politica della società lombarda, d’ingaggiare Othuys Jeffers (classe 1985, cm. 196), un’autentica promessa direttamente dal basket universitario USA e nominato rookie of the year nella NBDL nonché campione con gli Iowa Energy nella divisione centrale della stessa D-League. Non è un ragazzino di primo pelo con i suoi 24 anni ed a giudicare da questo pre-campionato in cui, ad esempio, non è mai andato al di sotto della doppia cifra. Accanto a lui un altro ritorno dopo due anni a Treviso dal 2001 al 2003, il georgiano Manuchar Markoishvili (classe 1986, cm 197), conosciuto nella Marca come giocatore solido ma duttile, elastico e di discreta efficacia. Poi un altro nuovo arrivo nella Lega, Marteen Leunen (classe 1985, cm 206). Non si tratta della sua prima esperienza europea: l'anno scorso ha militato in Turchia con la maglia del Darussafaka, dove ha segnato 12,8 punti di media a partita, catturando 6,2 rimbalzi. E’ possibile che coach Andrea Trinchieri possa utilizzarlo anche da centro visti i suoi centimetri. In passato ha fatto parte dei draft dell'Nba come 54esima scelta. Chiudono poi il roster l’inossidabile ex-Azzurro Michele Mian ed un altro lituano nuovo al nostro Torneo, Arminas Urbutis (classe 1986, cm 206), che però sinora, arrivato dal College Basket americano, no ha avuto modo di farsi vedere a causa di malanni fisici.

PEPSI CASERTA

Caserta riparte da un gradito ritorno, Jumaine Jones (classe 1979, cm 203). Svanite le polemiche per la doppia firma contrattuale che lo ha costretto a restar fermo per quasi un anno, il nostro Torneo ritrova un grande talento offensivo. Ex-Philadelphia, Cavaliers, Boston, Bobcats, Lakers e Phoenix, c’è poco da dire: se ritrova la condizione, l’ambiente positivo attorno a sé e la voglia di dimostrare quel che vale, al Pala Maggiò ci si divertirà e non poco !! Inoltre, come se non bastasse, ha fatto grosso scalpore anche l’ingaggio dell’altra guardia/ala piccola americana dalla Lega Israeliana, Timothy Jermaine Bowers (classe 1982, cm 188), giocatore le cui capacità balistiche sono notorie a molti. il GM Coldebella è riuscito anche a mettere a disposizione di Pino Sacripanti un’ala interessantissima come Ere Ebi (classe 1981, cm 194). Nigeriano di nascita (nazionale della Nigeria ai mondiali di Saitama in Giappone), ma cestisiticamente americano, proviene dalla Lega Australiana e nonostante non sia altissimo per il ruolo, è dotato di grosse doti atletiche e ha fatto già vedere che di rimbalzi ne prenderà tanti. C’è anche il canadese Aaron Doornekamp (classe 1985, cm 198), più che altro famoso per un parapiglia con l’Azzurro Stefano Mancinelli questa estate nella partita di preparazione contro il Canada all’Additional Round. Roccioso ma con una mano però sensibile, potrebbe essere una rivelazione a patto che accetti di sacrificarsi di più in difesa. A chiudere l’altro Azzurro, reduce da una stagione deludente, Andrea Michelori che cercherà in tutti i modi di riscattarsi.

SCAVOLINI PESARO

Luca Dalmonte ha sempre fatto del gioco offensivo un suo marchio di fabbrica ed a Pesaro lo sanno bene. Per questo è stato confermato Michael Hicks, Top Scorer della Lega con ben 18,6 punti di media (4° nella classifica della valutazione complessiva a fine gara), e si è messo accanto a lui l’italiano Simone Flammini che l’anno scorso a Montegranaro ha fatto vedere molta buona difesa nel pitturato ma anche un buonissimo tiro dalla linea dei sogni, specialmente nella prima parte del Torneo. Poi ecco arrivare Da Belgrado Dusan Sakota (classe 1986, cm 211), anche se come san tutti la sua nazionalità è greca. Giocatore completo, ala grande di altrettanto peso in campo, è spesso cercato come uomo da ultimo tiro dopo aver già dimostrato molto nella Lega Greca. Dovrà riscattarsi infine, dopo un’annata avara di soddisfazioni significative, Daniele “Il Russo” Cinciarini, giocatore di striscia che purtroppo ad Avellino non è stato quasi mai messo nelle migliori condizioni d’emergere. Completano il roster l’albanese Andrea Gjnai (classe 1986, com 205), e Thomas Amici (classe 1986 cm 198).

MARTOS NAPOLI

Mario Gigena è la prima certezza di Napoli di coach Marcelletti. Giocatore di fortissimo carattere e di reale valore umano, sarà la continuità della vecchia Sebastiani a Napoli e di persone che come lui quando s’innescano da 3 sono difficili da fermare ce ne sempre bisogno. Sono arrivati poi nella ex-Capitale del Regno delle Due Sicilie il giovane promettente tiratore Terrence Oglesby (classe 1988, cm 189), ex Università di Clemson ove nel 2007 era stato messo nel quintetto ideale dei freshmen; lo sloveno Dragisa Drobnjak (classe 1997, cm 200), che dopo una brevissima apparizione nel torneo tedesco nell’Alba Berlino, ha sempre giocato e con buon profitto nella Lega Adriatica in varie franchigie; infine J.R. Reynolds (classe 1984, cm 188), che ritorna in Italia dopo l’approdo a Soresina due anni fa con la Vanoli e, proprio l’anno scorso, un’escursione nel torneo francese nel Villerbaune. Giocatore di buon controllo del corpo in sospensione dovrebbe far valere certamente le sue comprovate doti ginnico-atletiche.

SIGMA COATINGS MONTEGRANARO

Acquistato dalla retrocessa Snaidero Udine Michele Antonutti, Azzurro dal quale in molti si attendono una stagione a tinte decise e che possa donargli finalmente una dimensione seriamente importante, il roster dei marchigiani ha dovuto rivedere molti dei ruoli precedentemente coperti l’anno scorso e si punta parecchio su Robert Hite (classe 1984, cm 190), perché è certo che il ragazzo, anche se giovane ed alla sua prima esperienza nel nostro campionato, con la sua rapidità e la sua capacità in penetrazione e di scarico all’esterno, potrebbe veramente generare forti grattacapi alle difese della Lega. E si spera anche molto in altro ritorno ma nel vero senso della parola, quello di Marcus De Sousa Marquinho (classe 1984, cm 207), perché arrivato giovanissimo a Pesaro all’età di 19 anni destò impressioni positive. Poi il distacco ed oggi il ritorno appunto ma a Montegranaro. Insieme a Hite dovrebbe essere l’asse portante dell’attacco dei gialli marchigiani. Kristof Ongenaet (classe 1985, cm 203), è infine un altro giocatore che arriva carico di speranze e di far bene.

VANOLI SORESINA

Un campionato ottimo, un playoffs strepitoso con relativa promozione contro Sassari come MVP, stiamo parlando di Troy Bell (classe 1980, cm 186). In Lega Due quasi un’arma illegale, dovrà far vedere che la sua prima stagione a Biella e quella dell’anno scorso non sono un caso. Potente ma rapido, preciso al tiro ma non debole sulle penetrazioni, lunghe braccia in difesa, un talento ex-prima scelta NBA deve sicuramente assumersi quest’anno più di una responsabilità al tiro ed assieme a lui c’è un duo molto interessante: Mauricio Aguiar e Gary Forbes (classe 1985, cm 205), con i quali Bell potrebbe creare molti problemi alle difese avversarie. L’unico limite che i critici gli riconoscono è che dovrebbe stare più attento alla gestione della palla ma è o non è un uomo da ultima palla?

 

LA FORTEZZA BOLOGNA

La rifondazione voluta dal Patron Sabatini passa attraverso l’ala forse più interessante della scorsa stagione, quel David Moss che a Teramo aveva strabiliato per forza, potenza (1° nella classifica dei giocatori più utilizzati in campo con 36 minuti di media a gara), costanza e presenza fisica ed emozionale in campo. Perso Keith Langford il neo-arrivato potrà garantire punti ma anche tanta sostanza ed atletismo. Altro arrivo dal nostro campionato è LeRoy Hurd che a Pesaro ha fatto bene ma con scarsa continuità. Molte belle cose alternate insomma a palle perse e mattoni sul ferro da fuori. Infine il killer dell’ultimo canestro, stiamo parlando di Dusan Vukcevic che proprio l’anno scorso e proprio all’ultimo respiro aveva regalato il derby di ritorno alle V nere. Forse troppo sottovalutato, Vukcevic garantisce sempre una media elevata di prestazioni e tutto fa pensare che anche quest’anno si confermerà. Infine, la novità georgiana Viktor Sanikidze (classe 1986, cm 203), che in questo pre-campionato non ha, sinceramente destato grandissime impressioni, avrà necessità d’integrarsi meglio nei giochi di Lino Lardo.