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Giornata – anzi, nottata – di grandi exploit individuali nella lega più spettacolare del mondo: ben tre giocatori hanno infatti raggiunto o superato i 40 punti, su tutti il solito Kobe Bryant (per il quale i quarantelli, si sa, non sono certo una rarità, sebbene gli one-man show siano piuttosto invisi a Phil Jackson), che in assenza di Pau Gasol si carica la squadra sulle spalle e ne mette 41 ai malcapitati Hawks, aiutato dalla marcatura “diesel” di Ron Artest sullo spauracchio Joe Johnson (per lui 18 punti nel primo quarto ma solamente 9 nel resto dell’incontro).

 

Positivo soprattutto il fatto che KB24 abbia raggiunto una quota simile senza eccessivi sprechi: lo dimostrano il suo 15/29 dal campo e le sole 3 palle perse (a fronte di 5 recuperi).

 

Fa anche meglio ‘Melo Anthony, che segna 42 dei 133 punti dei Nuggets contro i Grizzlies con una prova altrettanto completa, tanto completa da avere la meglio sulla miglior partita della carriera di O.J. Mayo, terzo “quarantellista” di giornata. L’ex USC ne mette 40 tondi con “appena” 25 tiri, relativamente pochi per realizzare quattro decine di punti ma decisamente un lusso a partire da quando, lunedì, Allen Iverson tornerà sul parquet in maglia Memphis proprio al fianco (o al posto) di Mayo. Che sia il “vecchio” Iverson o un nuovo AI, è facile prevedere che il “topo” Mayo non potrà ballare così facilmente con il “gatto” Iverson nei paraggi.

Nella notte precedente, inoltre, erano arrivati anche i 42 di Brandon Roy e Al Harrington, quest’ultimo nella partita dei 30 punti di Danilo Gallinari. 72 punti in due che – complice una difesa ancora lontana dal poter essere definita tale – non sono stati sufficienti a regalare ai Knicks la prima gioia stagionale, che potrebbe arrivare questa sera contro New Orleans.

In attesa della prima “W” anche Indiana, Golden State, New Jersey, Sacramento e soprattutto i Clippers, ancora al palo dopo quattro uscite - ad onor del vero non le più agevoli possibili – contro Lakers, Suns, Jazz e Mavericks. Il tutto nonostante l’apparente esplosione del sophomore Eric Gordon, finora a quasi 19 punti media con 4 rimbalzi ed altrettanti assist.

 

 

La squadra più lanciata rimane Boston, forte di un record di 4-0 che nessun team nella lega può vantare (alcuni, come Orlando, Miami, Denver e Phoenix, semplicemente perché non hanno ancora giocato quattro gare) e, fuori dal parquet, del rinnovo quinquennale accettato da Rajon Rondo (6,5 punti, 5 rimbalzi e 11,8 assist di media in questo avvio di stagione, ma negli scorsi playoffs erano quasi 17+10+10), per i particolari del quale vi rimandiamo alle prossime NBA News. Finora, per la verità, a fare pentole e coperchi ci ha spesso pensato il solito Paul Pierce (rimasto principale leader dei C’s, almeno offensivamente, anche dopo l’arrivo di Allen e Garnett), ma senza dubbio il rinnovo dell’ex Kentucky potrà dare nuove certezze al giocatore ed alla franchigia in ottica futura.

Chiudiamo con una notazione che non potrà che far piacere ai fan di un superveterano della lega quale Grant Hill, soprattutto del Grant Hill dell’epoca Pistons: nei primi tre incontri di regular season dei suoi Suns, concisi con tre successi (pur se su avversari non inarrestabili come Clippers, Warriors e Timberwolves), il trentasettenne texano ha fatto registrare ben 20 punti e quasi 10 carambole in quasi 34’ di media. E per la serie stelle sempreverdi, il suo compagno trentacinquenne Steve Nash ha ben poco da invidiargli: per il canadese quasi 19 punti e ben 14 assist ad allacciata di scarpe.