Cucciago- Siena è un’anaconda che ti prende all’improvviso, ti trascina sul fondo fangoso ben stretto fra le sue spire e lentamente, costantemente, ti stringe nella sua morsa, la vittima si dibatte e lotta per sopravvivere sino a rimanere soffocata, per poi spezzare le ossa della preda e divorarla in un sol boccone.

 

 



E la NGC Cantù ha fatto la fine del facocero, ha lottato con coraggio sostenendosi nel primo tempo con la stessa arma, la difesa, e mettendo in difficoltà i campioni d’Italia stando attaccata al Montepaschi reagendo anche ad un primo tentativo di fuga (19-30) e chiudendo il primo tempo su un decoroso 27-32.



Poi nella ripresa l’ossigeno è mancato nel cervello e nei muscoli dei brianzoli, Siena ha piazzato un parziale di 20-4 in sette minuti e Cantù l’ha data su finendo con un lunghissimo garbage time il secondo tempo sino all’umiliante +31 finale, ma il Montepaschi non è una grande della stessa risma di quelle del passato, pensiamo alla Milano di Peterson, che non umiliavano le avversarie pensando a dosare le proprie energie, il gap è talmente ampio che i toscani possono permettersi di spingere per 40 minuti filati e di non temere “vendette” future. Loro ti stritolano, senza pietà, ma almeno lo fanno sempre con la stessa faccia senza scadere in giochetti umilianti per gli sconfitti portandone rispetto.



Siena è talmente forte che si può permettere di avere diversi protagonisti: se è Sato (14+8) ad essere il migliore finché la gara è equilibrata, sono poi Domercant (10, 5-6) e McIntyre (11) a dare la spallata decisiva nella ripresa per poi dare il ruolo di protagonista a Lavrinovic (20+6) nel garbage time.



Cantù ha avuto un buon apporto dal vecio alpino Mian (11 in 12’) qualcosa da Leunen (10), Markoishvili, Lydeka e Ortner (9 a testa) ma ha un grave problema in regia dove Green è stato pessimo, incapace di portare palla contro il pressing senese, tanto che spesso Trinchieri gli ha preferito Markoishvili da play e lo ha spostato a fare la guardia ed in affanno in difesa dove sia McIntyre che Zisis lo hanno fatto a fettine, considerato che il cambio designato Giovacchini è inaccettabile a certi livelli ci si chiede se non sia il caso di tornare sul mercato e prendere un play Usa in grado di dare un apporto importante che evidentemente Jerry Green stenta a dare.



L’altro problema è che Mazzarino (0 punti, 0-6 al tiro), strepitoso sin qui, pare in un momento in cui necessita di rifiatare, dopo la prestazione mediocre di Varese anche oggi è apparso in difficoltà e l’arrivo di Micov, atleta dai buoni fondamentali, darà al capitano il tempo di ritrovare energie.



Risultato finale: 56-87



Il peggiore: abbiamo detto nella cronaca che il rendimento di Jerry Green merita un approfondimento.



Il migliore: fin a quando la partita era equilibrata Romain Sato era il go to guy di Siena



Le pagelle:

Cantù: Green 4 Ortner 5 Markoishvili 5.5 Leunen 5.5 Giovacchini 5 Mazzarino 4 Mian 6.5 Lydeka 5.5 Micov 5.5 Trinchieri 5.5

Siena: Domercant 7 McIntyre 6.5 Zisis 6.5 Eze 6 Carraretto 6 Sato 7 Lavrinovic 7 Ress 6 Hawkins 5 Stonerook 6 Pianigiani 7

Cucciago- Siena è un’anaconda che ti prende all’improvviso, ti trascina sul fondo fangoso ben stretto fra le sue spire e lentamente, costantemente, ti stringe nella sua morsa, la vittima si dibatte e lotta per sopravvivere sino a rimanere soffocata, per poi spezzare le ossa della preda e divorarla in un sol boccone.

 

 



E la NGC Cantù ha fatto la fine del facocero, ha lottato con coraggio sostenendosi nel primo tempo con la stessa arma, la difesa, e mettendo in difficoltà i campioni d’Italia stando attaccata al Montepaschi reagendo anche ad un primo tentativo di fuga (19-30) e chiudendo il primo tempo su un decoroso 27-32.



Poi nella ripresa l’ossigeno è mancato nel cervello e nei muscoli dei brianzoli, Siena ha piazzato un parziale di 20-4 in sette minuti e Cantù l’ha data su finendo con un lunghissimo garbage time il secondo tempo sino all’umiliante +31 finale, ma il Montepaschi non è una grande della stessa risma di quelle del passato, pensiamo alla Milano di Peterson, che non umiliavano le avversarie pensando a dosare le proprie energie, il gap è talmente ampio che i toscani possono permettersi di spingere per 40 minuti filati e di non temere “vendette” future. Loro ti stritolano, senza pietà, ma almeno lo fanno sempre con la stessa faccia senza scadere in giochetti umilianti per gli sconfitti portandone rispetto.



Siena è talmente forte che si può permettere di avere diversi protagonisti: se è Sato (14+8) ad essere il migliore finché la gara è equilibrata, sono poi Domercant (10, 5-6) e McIntyre (11) a dare la spallata decisiva nella ripresa per poi dare il ruolo di protagonista a Lavrinovic (20+6) nel garbage time.



Cantù ha avuto un buon apporto dal vecio alpino Mian (11 in 12’) qualcosa da Leunen (10), Markoishvili, Lydeka e Ortner (9 a testa) ma ha un grave problema in regia dove Green è stato pessimo, incapace di portare palla contro il pressing senese, tanto che spesso Trinchieri gli ha preferito Markoishvili da play e lo ha spostato a fare la guardia ed in affanno in difesa dove sia McIntyre che Zisis lo hanno fatto a fettine, considerato che il cambio designato Giovacchini è inaccettabile a certi livelli ci si chiede se non sia il caso di tornare sul mercato e prendere un play Usa in grado di dare un apporto importante che evidentemente Jerry Green stenta a dare.



L’altro problema è che Mazzarino (0 punti, 0-6 al tiro), strepitoso sin qui, pare in un momento in cui necessita di rifiatare, dopo la prestazione mediocre di Varese anche oggi è apparso in difficoltà e l’arrivo di Micov, atleta dai buoni fondamentali, darà al capitano il tempo di ritrovare energie.



Risultato finale: 56-87



Il peggiore: abbiamo detto nella cronaca che il rendimento di Jerry Green merita un approfondimento.



Il migliore: fin a quando la partita era equilibrata Romain Sato era il go to guy di Siena



Le pagelle:

Cantù: Green 4 Ortner 5 Markoishvili 5.5 Leunen 5.5 Giovacchini 5 Mazzarino 4 Mian 6.5 Lydeka 5.5 Micov 5.5 Trinchieri 5.5

Siena: Domercant 7 McIntyre 6.5 Zisis 6.5 Eze 6 Carraretto 6 Sato 7 Lavrinovic 7 Ress 6 Hawkins 5 Stonerook 6 Pianigiani 7

Cucciago- Siena è un’anaconda che ti prende all’improvviso, ti trascina sul fondo fangoso ben stretto fra le sue spire e lentamente, costantemente, ti stringe nella sua morsa, la vittima si dibatte e lotta per sopravvivere sino a rimanere soffocata, per poi spezzare le ossa della preda e divorarla in un sol boccone.

 

 



E la NGC Cantù ha fatto la fine del facocero, ha lottato con coraggio sostenendosi nel primo tempo con la stessa arma, la difesa, e mettendo in difficoltà i campioni d’Italia stando attaccata al Montepaschi reagendo anche ad un primo tentativo di fuga (19-30) e chiudendo il primo tempo su un decoroso 27-32.



Poi nella ripresa l’ossigeno è mancato nel cervello e nei muscoli dei brianzoli, Siena ha piazzato un parziale di 20-4 in sette minuti e Cantù l’ha data su finendo con un lunghissimo garbage time il secondo tempo sino all’umiliante +31 finale, ma il Montepaschi non è una grande della stessa risma di quelle del passato, pensiamo alla Milano di Peterson, che non umiliavano le avversarie pensando a dosare le proprie energie, il gap è talmente ampio che i toscani possono permettersi di spingere per 40 minuti filati e di non temere “vendette” future. Loro ti stritolano, senza pietà, ma almeno lo fanno sempre con la stessa faccia senza scadere in giochetti umilianti per gli sconfitti portandone rispetto.



Siena è talmente forte che si può permettere di avere diversi protagonisti: se è Sato (14+8) ad essere il migliore finché la gara è equilibrata, sono poi Domercant (10, 5-6) e McIntyre (11) a dare la spallata decisiva nella ripresa per poi dare il ruolo di protagonista a Lavrinovic (20+6) nel garbage time.



Cantù ha avuto un buon apporto dal vecio alpino Mian (11 in 12’) qualcosa da Leunen (10), Markoishvili, Lydeka e Ortner (9 a testa) ma ha un grave problema in regia dove Green è stato pessimo, incapace di portare palla contro il pressing senese, tanto che spesso Trinchieri gli ha preferito Markoishvili da play e lo ha spostato a fare la guardia ed in affanno in difesa dove sia McIntyre che Zisis lo hanno fatto a fettine, considerato che il cambio designato Giovacchini è inaccettabile a certi livelli ci si chiede se non sia il caso di tornare sul mercato e prendere un play Usa in grado di dare un apporto importante che evidentemente Jerry Green stenta a dare.



L’altro problema è che Mazzarino (0 punti, 0-6 al tiro), strepitoso sin qui, pare in un momento in cui necessita di rifiatare, dopo la prestazione mediocre di Varese anche oggi è apparso in difficoltà e l’arrivo di Micov, atleta dai buoni fondamentali, darà al capitano il tempo di ritrovare energie.



Risultato finale: 56-87



Il peggiore: abbiamo detto nella cronaca che il rendimento di Jerry Green merita un approfondimento.



Il migliore: fin a quando la partita era equilibrata Romain Sato era il go to guy di Siena



Le pagelle:

Cantù: Green 4 Ortner 5 Markoishvili 5.5 Leunen 5.5 Giovacchini 5 Mazzarino 4 Mian 6.5 Lydeka 5.5 Micov 5.5 Trinchieri 5.5

Siena: Domercant 7 McIntyre 6.5 Zisis 6.5 Eze 6 Carraretto 6 Sato 7 Lavrinovic 7 Ress 6 Hawkins 5 Stonerook 6 Pianigiani 7

Carlo Perotti