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Stefano Pillastrini
Stefano Pillastrini

Il (non) rendimento di Childress e Morandais, il mancato utilizzo di Gergati, il possibile rientro di Slay. Stefano Pillastrini, in quella che probabilmente è la sua settimana più difficile da quando è a Varese, analizza punto per punto ciò che non va della sua Cimberio

 



Nelle ultime cinque partite il francese ha segnato 4.

6 punti a partita in 29 minuti di utilizzo, tirando con 9/37 dal campo. Un'involuzione preoccupante e dannosa. "Non ho una spiegazione precisa – commenta Pillastrini – non posso dire che sia un calo fisico perché nelle ultime partite ha preso più rimbalzi del solito e si è dato da fare in diverse fasi del gioco. Michel è stato importante per noi, semplicemente nelle ultime partite ha abbassato le percentuali di tiro e anche la qualità delle scelte, si è innervosito e ha perso fiducia. Capita a tutti, deve lavorare meglio e metterci grande determinazione per sbloccarsi, anche perché è un giocatore temuto dagli avversari che gli dedicano particolari attenzioni".



GERGATI E CHILDRESS



Lo spostamento di Childress a sesto uomo di lusso con Reynolds e, a Bologna, McGrath play titolari non sta dando buoni frutti. I tre stranieri non rendono a dovere, tuttavia il coach biancorosso si ostina a ignorare Gergati da ormai nove partite. "Gergati è un giocatore che sarà pronto quando avremo bisogno – spiega – ma non credo possa essere etichettato come il salvatore che risolve i nostri problemi. Abbiamo bisogno di un rendimento importante da parte dei giocatori fondamentali, è chiaro che il ruolo di Childress risulta decisivo. Ha avuto un'impennata di rendimento prima della pausa, dopo invece il partire dalla panchina gli ha tolto leadership e prontezza, ha giocato quasi di sponda e non è quello che vogliamo: l'obiettivo era diminuire la quantità per aumentare la qualità". Pillastrini tornerà dunque sui suoi passi, almeno in parte: "Il discorso si è interrotto e dobbiamo fare delle scelte. Credo che Reynolds stia dando meno rispetto a quel che si potesse sperare, di McGrath invece sono abbastanza soddisfatto anche se potrebbe dare di più. Abbiamo assoluto bisogno che Childress ritrovi leadership e autorità, anche perché lui è in grado di alzare il rendimento degli altri, da Morandais allo stesso McGrath".



SLAY



In questo contesto si inserisce di prepotenza il possibile ritorno di Slay, che negli ultimi gironi ha cominciato ad allenarsi con i compagni, senza sottrarsi al contatto fisico. "Aspetto di vedere i fatti – frena però il Pilla – vediamo di giorno in giorno come sta. Al momento non posso fare previsioni".



ERRORI STRUTTURALI?



In estate il ritornello era "siamo meno forti di altri ma abbiamo maggiori margini di crescita, con il lavoro in settimana potremo crescere e migliorare". Impostazione condivisibile, ma allora la squadra andava, forse, costruita diversamente. Al di là della sfortuna dell'ernia al disco di Slay, affidarsi a leader in età avanzata come Childress e Galanda o a giocatori strutturalmente fragili come Cotani e Passera non è proprio una garanzia di applicazione costante in palestra. "A bocce ferme vedremo ciò che è stato giusto e sbagliato – afferma Pillastrini – ad inizio stagione abbiamo puntato sul gruppo della Legadue aggiungendo al grande qualità di Slay e Thomas. Purtroppo questa qualità è venuta a mancare e abbiamo dovuto fare i conti con altri acciacchi, altrimenti credo proprio che saremmo qui a fare discorsi diversi. Fermo restando che senza la penalizzazione saremmo a 18 punti e, con 9 vittorie a questo punto della stagione, siamo esattamente dove avevamo previsto di essere. Poi è chiaro che anch'io sognavo di avere 30 punti, perché si spera sempre di fare tanto di più rispetto a quanto programmato, ma sono venute meno le premesse".