alt
 

Più che un comunicato di addio, quello emesso nella serata di giovedì dal presidente Stefano Vellucci, ha dato l'idea da fuori di essere un messaggio per "destabilizzare" la trattativa, per l'ingresso in società di Sauro Bianchetti, titolare della Siviglia Wear.

 

 

Il comunicato originariamente avrebbe dovuto essere concordato con il sindaco di Pesaro e con Valter Scavolini, ma così non è stato e la conseguenza che ne è scaturita è che patron Valter si è letteralmente inferocito, per i contenuti espressi nella missiva della famiglia Vellucci.

"Non voglio fare commenti sulla lettera, - dice Scavolini - ribadisco quello che ho detto a Franco Arceci e a Piero Vellucci, cioè che per me al momento non ci sono le condizioni per poter portare avanti il basket a Pesaro. Tutti davano già la cosa per fatta ma non è così, visto che domani (oggi n.d.r) Bianchetti avrebbe dovuto incontrare il suo pubblicitario e darci una risposta. Se ci mettiamo anche il fatto di certe richieste, per me il discorso è chiuso. Io lascio senza chiedere niente, se vuole vada avanti la famiglia Vellucci. Si è creata una situazione in cui si è più badato a dare attenzioni a chi esce, rispetto a chi entra. Se si pensa che questo sia un tesoretto, io metto a disposizione volentieri la mia parte".



Il patron Valter potrebbe ripensarci? "Non credo - afferma - anche se non voglio ipotecare il futuro". E se Bianchetti accettasse di entrare? "Dall'atmosfera che si è creata, si capisce già che cosa sarebbe sufficiente per dire no - dice Scavolini -. Bianchetti inizialmente era venuto a Pesaro per vedere di fare una sponsorizzazione e poi gli è stata proposta l'acquisizione delle quote e ci ha detto che ci avrebbe fatto sapere".



La speranza è che Valter Scavolini possa recedere dalla sua decisione, altrimenti la famiglia Vellucci rischerebbe di passare alla storia come quella che ha fatto rifinire il basket pesarese e non come quella che lo ha salvato. Il comunicato emesso giovedì sera fa molto discutere, visto che se il settore giovanile oggi è quello che è molti meriti vanno alle persone che gestivano la questione nell'era Amadio e che sono state brave a trattenere ragazzi (come Amici per esempio) che nonostante il fallimento della Vuelle hanno poi deciso di rimanere. L'accesso alle finali nazionali, avveniva costantemente anche prima dell'avvento della famiglia Vellucci.



Altre questioni "roventi" sono le richieste sui programmi o il fatto che il nuovo presidente dovrà operare gratuitamente. Sicuramente sui risultati sportivi ottenuti dalla proprietà uscente non si può eccepire nulla, ma sotto altri aspetti soprattutto per quanto riguarda la chiarezza nei confronti di stampa, tifosi e ambiente è stato un disastro. Ed allora forse non è un caso che dai quasi 6000 abbonati della serie B, si è passati ai 3900 di questa annata, perdendone per strada ben 2100, con qualche tifoso che dopo 40 anni che seguiva la squadra, alla fine del derby con Montegranaro ha consegnato in mano al presidente il suo abbonamento.

 

Corriere Adriatico