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Il miracolo di ottenere la qualificazione diretta agli Europei senza passare per il girone del 2011 probabilmente non avverrà. Però il lavoro del nuovo ct Pianigiani sta dando i suoi frutti. A dispetto di chi ai primi due ko chiedeva già la rivoluzione, il tecnico è andato per la sua strada, fatta di sudore, pazienza e realismo.

 

Oggi, pur con qualche problema in difesa e in regia ancora da risolvere, e con i soliti black out, la Nazionale è una squadra vera, che a tratti gioca un basket brillante e che, con l'innesto di Gallinari la prossima estate, aumenterà di un buon 30% il suo potenziale.

 

 

Vediamo insieme i principale motivi del rilancio azzurro.

 



Il coinvolgimento di B&B

A differenza della scorsa stagione, è evidente come i due uomini NBA, Bargnani e Belinelli, si sentano coinvolti, tanto nel progetto tecnico che in quello di imamgine della Nazionale. Sono quelli che toccano più palloni in attacco, ma allo stesso tempo hanno l'umiltà di lavorare per la squadra a rimbalzo (entrambi), negli assist (Belinelli) e in difesa (Andrea con le sue stoppate). Ci credono sul serio.

 

 

Risoli e minutaggi definiti

Pianigiani è stato subito chiaro con tutti, definendo in maniera precisa ruoli e spazi. Ha fatto dei tentativi doverosi (verificare ad esempio quanto in questo momento possono dare giovani come Aradori e Vitali e l'impatto in regia di Poeta), poi ha "battezzato" i suoi uomini, ricevendo da ognuno, in maniera diversa, una risposta positiva. Dunque, quintetto base formato da Maestranzi, Belinelli, Carraretto, Gigli e Bargnani. Dalla panchina escono giocatori chiave sia in termini tattici (Mancinelli sotto canestro cresce di gara in gara) che di leadership e di carattere (Mordente)

 

 

Regole in attacca

Ribaltamenti di lato rapidi, pazienza nella circolazione della palla, utilizzo della linea di fondo contro la zona, passaggi dentro per sfruttare la tecnica di Bargnani vicino a canestro: seguendo queste direttive, gli azzurri continuano a progredire.

 

 

Uomini di fiducia

Pianigiani ha portato con sé da Siena sia Carraretto che (chiamato in corsa) Ress, perchè sa cosa possono dare in pochi minuti di utilizzo. I due lo stanno ripagando al 100%.

 

 

Staff e sede

II ct ha voluto il miglior preparatore atletico in circolazione, Cuzzolin, e due vice che stima come Dalmonte, uno dei più preparati tecnicamente, e Capobianco, le cui idee e metodi hanno portato una ventata di novità sul parquet. Azzeccata anche la scelta di Bari come sede unica: una casa dove l'Italia è stata accolta con una passione d'altri tempi. E dove si sente amata davvero.