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Dopo le buone indicazioni nella prima uscita amichevole a Cremona, la Mens Sana ha raggiunto il ritiro di Bormio e ieri, secondo giorno in Valtellina, ha sostenuto una doppia seduta di allenamento.

 



Il menù ha regalato al gruppo biancoverde lavoro atletico al mattino, mentre nel pomeriggio è stato privilegiato l'aspetto tecnico-tattico.





La squadra comincia ad assumere il proprio volto definitivo, anche se manca ancora Zisis (che si aggregherà direttamente a Bormio) e c'è il nodo Hairston da sciogliere, con l'americano sempre al fianco dei nuovi compagni, intenzionato a bruciare le tappe e recuperare la forma fisica, per poi mettersi a disposizione di coach Pianigiani e dello staff, a cui spetterà la decisione definitiva sul suo utilizzo.



Di certo, da parte sua, David Moss sta facendo di tutto per mettere in difficoltà i tecnici campioni d'Italia, impegnandosi allo spasimo in allenamento e facendosi eleggere migliore in campo, giovedì sera, nel faccia a faccia con la Vanoli.



Qualunque allenatore spera di avere problemi di questo genere, perché significa avere giocatori di grande valore tra i quali scegliere per allestire la squadra.



Così, malgrado la Mens Sana sia quasi al completo da meno di una settimana, le premesse sono davvero inciraggianti.



Il tempo è poco e Pianigiani sa cosa vuole dagli uomini che sta plasmando: i primi passi vanno intessuti in difesa, è dall'atteggiamento nella propria metà campo che sono nati i trionfi dello scorso quadriennio e non c'è alcun motivo per cambiare filosofia, anche a fronte di una mezza rivoluzione "fisiologica" come quella che è avvenuta questa estate.



Gli allenamenti in palestra sono utili per assimilare i concetti e provarli all'infinito, ma mai come quest'anno le amichevoli risultano preziose, per testare contro avversari veri i progressi fatti o i punti in cui il meccanismo si inceppa.



Così, dopo Cremona, il progetto in Valtellina darà una mano ai campioni d'Italia, che già domani scenderanno sul parquet per incrociare le lame con lo Spartak San Pietroburgo, ovvero i vecchi amici di Milovan Rakovic.



E nel giro di una settimana le uscite saranno altre 3.



Tutti i nuovi arrivati, specialmente chi è a digiuno di campionato italiano (lo stesso Rakovic e il motorino McCalebbj, ringraziano.