Bo McCalebb, a Siena non si parla più di McIntyre...
Chiaro e forte il segnale lanciato dalla Montepaschi Siena all’Armani Jeans: se volete lo Scudetto si passa dal PalaEstra. Finisce 99-67, con Diego Monaldi che con grande personalità si è andato a prendere la tripla frontale che ha chiuso le ostilità, e con i tifosi meneghini che hanno rigirato gli striscioni in segno di chiara polemica verso l’atteggiamento dei propri idoli. Il tutto sotto gli occhi del Presidente del CONI Gianni Petrucci, che non ha voluto mancare all’appuntamento clou dell’ottava giornata.



Milano, nonostante lo stato di intoccabile assunto da Mason Rocca, cui viene obbiettivamente consentito un uso dei gomiti più da Lumberjack che da atleta professionista, in questo momento non è una formazione in grado di intralciare il cammino ad una Montepaschi che sta sempre più prendendo coscienza delle proprie forze. Siena ha perso alcune stelle, ne ha trovate altre e ne attende un'altra, ma quello che più salta all’occhio è il minor gap che questa stagione c’è tra titolari e panchina. I primi due quarti dell’anticipo dell’ottava giornata rafforzano quest’idea: 25-14 il primo quarto con i titolari in campo e 26-13, compreso l’11-1 che ha aperto la frazione con in campo Ress, Carraretto ed Aradori, il secondo parziale con le riserve, seppur di lusso quali Lavrinovic e Zizis, a combattere.



Molti i temi della sfida che ha rimesso a confronto le due finaliste delle ultime due stagioni. Primo fra tutti il ritorno di David Hawkins a Siena, dove non ha lasciato particolari rimpianti, con la maglia di Milano. La carica del Falco, che si è presentato con un recupero e schiacciata in contropiede ai suoi ex tifosi, si è presto esaurita, come quella delle altre Scarpette Rosse, tanto che l’uomo da 1.7 milioni di dollari è rimasto a sedere per tutto l’ultimo quarto. Dopo aver condotto la gara nei primi 4 minuti, l’AJ ha subito le accelerazioni di Bo McCalebb che, con 11 punti nel primo quarto, ha segnato la strada per i propri compagni. L'errore tattico di coach Bucchi, che con l’ingresso di Ibby Jaaber era riuscito a ricucire il primo strappo senese, è stato quello di accettare le alte velocità imposte dai padroni di casa. Patricamente senza panchina, Nardi e Ganeto sono stati utilizzati solo per cambi tattici e non sono da corsa, ma allora perché puntare su di loro, e Melli è stato impalpabile, il coach bolognese doveva preparare una gara impostata sul limitare i possessi e non sul corri e tira.


 

David Hawkins ha guardato dalla panchina l'ultimo quarto
La grande difesa messa in campo dai tricolori, scesi in campo con la missione di dare un segnale forte alla principale antagonista di questo avvio di stagione, ha fatto il resto. 14-13-14 non sono le misure di un insetto stecco, ma i punti concessi dagli uomini di Pianigiani nei primi tre parziali di gioco. Uniti alle serate di grazia di Pietro Aradori, 9 punti senza errori al tiro nel secondo quarto, e Rimas Kaukenas, tutti suoi i primi 11 punti del terzo quarto della MPS, autore del break che ha portato ha arrotondato il divario sul 62-33.



MVP: ad ex-aequo la palma dei migliori in campo vanno distribuite tra Bo McCalebb (8/10 dal campo, 4 recuperi, 6 assist per 39 valutazione) e Rimas Kaukenas (7/11 al tiro), autori delle due accelerazioni che hanno piegato le ginocchia già traballanti dell’Armani Jeans.



Peggiori: altro ex-aequo tra Ibby Jaaber (3/7 al tiro e 6 perse) e David Hawkins (3/6 al tiro, 4 perse) che in due si sono fatti carico quasi della metà delle 24 perse degli ospiti.



Montepaschi Siena – Armani Jeans Milano 99-67 (25-14, 26-13, 24-14, 24-26)

MPS: McCalebb 24 (6 ass), Zizis 2, Carraretto 6, Rakovic 2, Lavrinovic 16, Kaukenas 18, Ress 5, Michelori ne, Monaldi 3, Stonerook 5 (6 reb), Aradori 9, Moss 9. All: Pianigiani

AJ: Mancinelli 13, Mordente 5, Finley 9, Jaaber 8, Rocca 10, Melli 2, Cacace ne, Ganeto, Van Den Spiegel 10, Nardi 3, Hawkins 7. All: Bucchi



Nicola Martinelli