Ibby Jaaber, MVP della partita
Vittoria tutto sommato facile per l’Olimpia Milano, che controlla senza mai forzare e piazza la zampata vincente nel finale sfruttando la grande giornata di Ibrahim Jaaber e il buon secondo tempo di David Hawkins, dopo una prima parte di gara quasi disastrosa.

La speranza di Avellino di fare il colpaccio in trasferta dura poco più di tre quarti; la gara è in equilibrio fin dall’inizio e, forse un po’ a sorpresa, l’Air guida per buona parte della partita. Nel primo quarto uno 0-6 firmato dalla coppia di lunghi Troutman-Szewczyk spaventa Milano, che però reagisce con un 7-0 che la riporta in vantaggio, prima del canestro finale di Green per il 20-21. Intanto, a 3 minuti dalla fine del primo quarto era tornato in campo Pecherov, dopo un paio di mesi di assenza; ed è proprio il lungo ucraino a segnare il nuovo sorpasso dell’Armani Jeans in apertura di secondo quarto. Dopodiché si accendono da una parte Ibrahim Jaaber, che con tre canestri di fila segna il 30-27, e dall’altra Chevon Troutman, che risponde al “bulgaro” biancorosso prima pareggiando a quota 27, poi operando il sorpasso 30-31. A 3:40 arriva la prima brutta notizia per l’Air, il terzo fallo di Szewczyk, praticamente immarcabile nel primo quarto (10 punti), che costringe coach Vitucci a farlo sedere in panchina. Milano però non ne approfitta e, anzi, va sotto: guidata dagli 8 punti di Dimitri Lauwers, Avellino piazza un parziale di 5-14 che permette ai biancoverdi di andare al riposo sul +9 (36-45).

Nella ripresa Milano rientra un po’ più convinta e “cattiva”, anche se la rimonta avviene molto lentamente. Se infatti tre canestri di Mancinelli, Finley e Jaaber riavvicinano subito i biancorossi a -4 (43-47), Avellino non molla, e risponde colpo su colpo con Szewczyk, Thomas e Troutman, caricandosi però di falli per contenere la fisicità dei milanesi in attacco. Così, a poco a poco, il vantaggio si riduce: dal 45-52 firmato da Troutman a metà del terzo quarto si arriva in poco tempo al pareggio, a 2:20 dalla fine, con una tripla di Mordente, e poi al vantaggio, con un’altra tripla del giocatore abruzzese, per il 61-60 con 10 secondi sul cronometro. Avellino riesce a chiudere in vantaggio anche questo periodo con una bomba allo scadere di Green, ma è l’ultimo fuoco dei campani.

L’ultima frazione infatti si apre con il quarto fallo di Troutman, che rende piuttosto problematica la gestione dei (pochi) lunghi biancoverdi. Questa volta Milano approfitta meglio della situazione, servendo Rocca sotto canestro (9 dei suoi 12 punti nel quarto quarto) e facendo girare meglio la palla, creando tiri comodi da tre punti. A poco meno di 6 minuti dal termine Rocca segna il 71-65, mettendo una seria ipoteca sulla vittoria finale; un gioco da 3 punti di Linton Johnson ridà speranza alla squadra ospite, anche perché alle triple di Hawkins e Mancinelli rispondono prontamente Szewczyk e Thomas, che insacca il 77-74 a 3:20 dalla fine. Da quel momento in poi, però, Milano piazza il break decisivo, un 13-4 che taglia definitivamente le gambe all’Air.

Dopo la disfatta di Siena, Milano ha giocato una gara piuttosto convincente con l’Efes Pilsen e, stasera, ha controllato senza sprecare troppe energie; in più, si è rivisto un Pecherov già in discreta condizione (6 punti e 2 rimbalzi in 14 minuti). Tutte cose che permettono di affrontare la delicata gara contro il Valencia con un certo ottimismo e una buona dose di fiducia nei propri mezzi. Per Avellino invece rimane il rammarico di non aver saputo “mordere” la partita sul +9, andando poi a complicarsi la vita commettendo falli evitabili negli ultimi due quarti, e pagando, a lungo andare, il gap fisico tra le due squadre. Certo, un lungo in più sarebbe un innesto non da poco per i campani, dato che al momento coach Vitucci può disporre solo di Troutman e Szewczyk, con Johnson (un 3-4) costretto a giocare da 5 per parecchi minuti. Rimane comunque qualche dubbio sulla gestione del finale, quando, dopo il quinto fallo di Troutman a 1:43 dal termine, il coach di Avellino ha deciso di togliere anche Szewczyk, fino a quel momento protagonista di un’ottima gara (17 punti con 4/7 da due e 3/4 da tre, più 6 rimbalzi, in 21 minuti), finendo la partita, ancora potenzialmente recuperabile, con Johnson da centro e Thomas da ala forte.



MVP: David Hawkins gioca un buonissimo secondo tempo da 12 punti e 4 assist (17 punti, 5 rimbalzi e 4 assist in totale), ma è senza dubbio Ibrahim Jaaber il migliore, un fattore per tutta la gara, chiusa con 22 punti (5/7 da tre), 2 assist e 2 recuperi.



Il peggiore: Taequan Dean è sicuramente ricco di talento, ma forse, per Avellino, sarebbe meglio che riuscisse a farlo fruttare meglio: 8 punti con 3/12 al tiro e 7 palle perse (per -4 di valutazione) in quasi 32 minuti non si può proprio definire una buona prestazione.