Continuiamo a ricevere inviti perché si riprenda a scrivere di questioni arbitrali con la stessa solerzia con cui lo abbiamo fatto fino a poco tempo fa. “Che fine ha fatto Oscar Villa?

Forse si ritiene appagato della elezione del presidente del CIA e ora che l’ha ottenuta non gli importa più di nessuno?”. E’ questa una delle tante e-mail che ci sono pervenute in redazione e che aumentano giorno dopo giorno. In effetti Villa, appena eletto il nuovo consiglio direttivo, ci aveva fatto presente che riteneva conclusa la sua collaborazione almeno per quanto riguardava il Cia. E ciò perché riteneva di dover concedere al nuovo organismo eletto il tempo necessario per un sufficiente rodaggio, attendendolo però nel prosieguo della sua attività per eventualmente ritornare a giudicarlo.

Riteniamo tuttavia, proprio a seguito dalle segnalazioni pervenute, di dover riprendere, anche senza il prezioso apporto di Oscar Villa, ad interessarci di arbitri e di Cia. Lo faremo sin dai prossimi giorni, dopo che avremo deciso quali sono gli argomenti da trattare e quale priorità dare a ciascuno. Per il momento possiamo solo dire che ci auguriamo di non trovarci di fronte a quell’antico detto secondo il quale “il lupo cambia il pelo ma non il vizio”, perché se così fosse, dovremmo prendere tutti atto che è finito anche quel residuo di speranza alla quale gli arbitri italiani si erano disperatamente aggrappati per confidare in un futuro diverso se non proprio migliore.