Riportiamo di seguito un articolo pubblicato sul "Corriere della Sera" del 25 novembre: 

"Contrordine, compagni. Gli italiani giovani e di talento nei campionati di basket (serie A e Legadue) ci sono eccome. Nomi in ordine sparso, dai tabellini dell'altro ieri: Musso (Udine) 14 punti; Melli, perla di Reggio Emilia, 18 rimbalzi; e poi i varesini Martinoni e Gergati, il casalese Pierich. E altri ancora. E' un abbaglio allora l'allarme lanciato dal c.t. Recalcati? No, il problema del ricambio esiste ed è strutturale a causa di quanto la nostra pallacanestro non ha fatto per tanto tempo. Ma forse si può anche rovesciare la medaglia e vedere un lato positivo: qualcosa c'è, basta cercarlo. Che cosa allora impedisce di svoltare? Due aspetti su tutti: il fatto che appena un ragazzo dimostra delle doti diventa preda degli agenti che fanno sottoscrivere contratti spesso spropositati, rendendo ai club più conveniente la soluzione dello straniero; quindi la ritrosia a osare. Milano in estate ha preso Jobey Thomas (che nel modo di giocare (specialista del tiro, sovente con i piedi per terra) ricorda il Franco Boselli dell'epoca. Possibile che non si trovasse un italiano (che magari difende pure meglio) da usare in quel modo? Poi va eliminato il rischio di perdere per strada giocatori potenzialmente bravi solo perchè manca lo scenario ideale nel quale farli crescere. E' il caso di Pasquale Paolisso, 18 anni, ala dell'Air Avellino, un ragazzo che in una semifinale scudetto dello scorso anno segnò 10 punti in meno di 17 minuti, diventando poi un pezzo chiave della nazionale under 18. In pochi mesi è sparito. O meglio: dato che Pasquale ama anche studiare e in serie A non lo fanno giocare, lui ha pensato di allontanarsi dallo sport. Adesso, pare, un compromesso è stato trovato, ma il caso non è ancora andato a buon fine. Quanti Paolisso esistono da noi? Forse tanti. Insospettabili. Per loro manca un "contenitore" alternativo che li preservi e li faccia giocare, garantendo anche la possibilità di studiare, in attesa che l'allenatore dia spazio nella prima squadra. Questa è la grande, profonda lacuna. Come diceva Angelo Rovati, ex presidente della Lega, questo sistema che illude, se poi non offre sbocchi crea solo degli sbandati".

Franco Vanelli

 

da www.giba.it