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Alla fine a Treviso, la Virtus avrebbe perso comunque anche senza il fischietto galeotto che ha indotto l'arbitro Paternicò a far ripetere un tiro libero cruciale a Devin Smith. L'americano, in pieno panico, ha sbagliato anche la ripetizione del libero, ma ormai la frittata era stata fatta con tanto di fallo tecnico risolutivo (Bulleri i due liberi extra li ha messi). Dopo il danno è arrivata anche la beffa: 3000 euro di multa per uso improprio di strumenti sonori e quindi disturbo del regolare svolgimento della partita.

Claudio Sabatini ha rinunciato a smascherare il colpevole della sciocchezza del Palaverde anche perché ha prevalso la teoria che l'errore l'abbia fatto Paternicò, sospeso dai vertici arbitrali anche per il tiro da due di Markovic tramutato in un canestro da tre.

Ma dopo la multa e le polemiche, la Virtus si è posta un problema più pratico: cosa accadrà oggi se durante un tiro libero qualcuno dovesse usare un fischietto, sia esso un tifoso virtussino o uno sassarese? La risposta ufficiosa arrivata è stata chiara: il tiro libero vale comunque, realizzato o sbagliato. Quindi Paternicò ha sbagliato a farlo ripetere a Treviso. Nessun precedente pericoloso, solo un errore che gli arbitri di questa serie A non ripeteranno.

Ma il problema dei 3000 euro resta. Come club recidivo e dato per assodato che impedire a tutte le 8000 persone che oggi arriveranno alla Futurshow Station di introdurre un fischietto è impresa proibitiva (non stiamo parlando di fumogeni o tamburi ma ovviamennte di minuscoli oggetti), la Virtus rischia nuove multe altrettanto salate.

Così ieri dall'Arcoveggio è partito un comunicato molto chiaro: 

"Non usate fischietti o qualsiasi cosa possa disturbare lo svolgimento della partita".

Con qualche minaccia come sottotitolo: 

"La Società si riserva il diritto di rivalersi nei confronti dei diretti responsabili".

Quindi se parte un fischio, gli arbitri (Cicoria, Begnis e Biggi) lo rilevano e lo annotano sul referto, i 3000 euro di multa saranno automatici (anche se in un secondo tempo la Federazione restituisce il 50% delle ammende ai club). E in quel caso la Virtus cercherà di scovare - se possibile - il colpevole del misfatto.

Quindi in sostanza la partita di oggi parte con questa spada di Damocle sulla testa della Virtus e del suo pubblico.

CALENDARIO - Per chiarire definitivamente il calendario delle ultime quattro partite dopo la qualificazione di Siena alle Final Four di Eurolega: la Virtus gioca il 23 aprile contro Siena alle 19 (diretta su Sky), il primo maggio ancora in casa con Biella, giovedì 12 maggio a Roma e il 15 - ultima di regular season -contro Teramo.