Pillastrini. Come all’andata, il coach gialloblù insegue la vittoria scacciacrisi. 

PALLA a due alle 21 di questa sera per il derby delle Marche tra la Scavolini Siviglia e la Sutor Fabi Shoes; una gara per il cui svolgimento la società di Montegranaro ha scelto il PalaRossini di Ancona.

Pubblicità da All Star Game, coinvolgimenti di scuole, enti ed associazioni come mai avvenuto da quando la Sutor gioca in serie A, entusiasmo alle stelle. Sarà un pienone. L’eccitazione è tanta. Ci sono tutte le premesse perché la maggioranza dei tifosi— al di là delle polemiche sul probabile definitivo abbandono di Porto San Giorgio — supporti in maniera adeguata la squadra.

Andrea Cinciarini & C. hanno bisogno di punti per mettere al sicuro la salvezza e, magari, qualcosa di più: 

"Sicuramente vincere conta molto e in questo momento in modo particolare — ammette il coach Pillastrini —. È una partita molto attesa, dagli elevati contenuti agonistici. Abbiamo mille buone ragioni per spuntarla. Qui ne indico tre: la posta in palio, la classifica e il fatto che questo sia un derby".

Come ci arriva la Sutor?

"Stiamo bene, stiamo bene! I giocatori sono tutti a posto, quindi siamo pronti a disputare una buona gara".

Che partita si aspetta da un punto di vista tecnico-tattico? All’andata avete vinto a Pesaro dopo un periodo difficile, simile all’attuale, ma giocando inaspettatamente bene.

"Sì, allora eravamo in un momento difficile, ma non quanto l’attuale, a mio avviso un pochino più complicato. Però ogni partita fa storia a sé. Le motivazioni sono senz’altro altissime per tutti. Però è chiaro che sarà molto importante non avere mai cali di tensione, riuscire a giocare sempre al 100%".

Giocare su un parquet, che non è il solito, vi può creare qualche problema?

"Alcuni allenamenti al PalaRossini di Ancona li abbiamo fatti. All’andata abbiamo vinto giocando sul campo della Scavolini. Quindi a queste cose non dobbiamo neppure pensare. Dobbiamo solo pensare a giocare bene, a disputare un buon match e a dare una grande soddisfazione ai nostri tifosi".

Chi teme di più della Scavolini?

"Questa è una domanda a cui non è mai facile rispondere. Sicuramente i loro esterni — Collins, Diaz e Hackett, oltre ad Almond —: tutte truppe scelte, giocatori molto pericolosi e diversi fra di loro. Il pacchetto dei lunghi è stato molto rinforzato dall’arrivo di Melli ed è assai nutrito perché è composto da cinque giocatori, anche se adesso Flamini — uno che conosciamo molto bene — gioca pure da tre".