TRENKWALDER-PRIMA VEROLI, C'E' LA NBA...- A conferma del grande interesse che suscita l’incontro di campionato Trenkwalder Reggio Emilia– Prima Veroli di stasera saranno presenti ad assistere alla partita il General Manager dei Los Angeles Lakers Mitch Kupchak, il suo assistente Ronnie Lester e il Dir. Scouting per l’Europa della società statunitense, Adam Filippi
LE PAROLE - Il coach della Trenkwalder Ramagli presenta la partita:” Per la verità raggiungere le Final Four non era questo l’obiettivo principale della stagione. Nessuno avrebbe pronosticato che, alla fine del girone di andata, saremmo stati fra le più forti. Dunque nessun dramma se non ce la faremo. Dato però che siamo arrivati sin qui ci proveremo di sicuro. Sarebbe sciocco, a questo punto, non mirare al bersaglio. Dipenderà dalla forza di Veroli ma soprattutto dal nostro rendimento. Veroli è comunque una squadra di vertice, senza Gatto – noi saremo senza Pugi -ha perso un giocatore, ma si era già rinforzato il settore acquisendo Mario Gigena dal Napoli, dalla serie A. Dunque non credo risentirà di quell’assenza. Dovremo assolutamente disputare una grande partita per riuscire ad imporci senza pensare più a Vigevano. Non possiamo trascinarci il peso di una gara storta. Avevamo iniziato bene poi abbiamo subito la loro aggressività al rimbalzo e ci hanno messo sotto. Ma come non ci esaltiamo ai successi non ci abbattiamo certo per una sconfitta. Sapendo che di fronte avremo un grande avversario che si è profondamente rinnovato rispetto allo scorso anno, ma la società laziale ha affrontato importanti investimenti per tentare di vincere: è un gruppo «profondo» con due ottimi esterni ed un lungo di pregio. La nostra gara dovrà quindi essere impeccabile per quaranta minuti “..
Dall’altra parte coach Cancellieri è pronto alla sfida e non si fascia la testa per il ko di Gatto: “ A parte Gatto è stata una settimana piena di contrarietà per altri piccoli problemi, ma questo non cambia in ostri piano. La perdita di Gatto ci dispiace per il ragazzo, che non lo meritava perché è uno che da sempre tutto e con un atteggiamento esemplare, e per quello che dava alla squadra, ma non per questo snatureremo il nostro sistema. Faremo il nostro gioco di sempre, cercando di più da Foiera e dando più spazio anche a Simeoli e Gigena che nel ruolo è una certezza. Vincerà chi imporrà il proprio ritmo e noi dovremo cercare di di tenerel a partita sui binari che preferiamo perché Reggio Emilia ha buone attitudini difensive e potrebbe riuscire a smorzare i nostri ritmi e sui loro binari hanno giocatori che poi possono esaltarsi, da Fultz in particolare e Marigney”
PALLACANESTRO REGGIANA STORY –
La Pallacanestro Reggiana, simbolo di una città che da tempo è innamorata del basket, nasce il 3 settembre 1974, in virtù di un'idea partorita da un gruppo di amici. Il primo sponsor fu Magazzini Jolly, i primi colori sociali il bianco e l'azzurro, il primo campionato quello di promozione. Dopo una sola stagione in Serie D, compie un'ulteriore salto di categoria ed è così che nella stagione 1976/77, la Pallacanestro Reggiana esordisce in Serie C. La stagione successiva segna una svolta nella storia del club: dopo la fusione tra i Magazzini Jolly e Cestistica Tricolore, tutto è pronto per il grande salto. Infatti con l'inizio del campionato 1977/78 la società viene rilevata dalle Cantine Riunite, che per oltre due lustri legherà il suo nome alla Pallacanestro Reggiana. E al termine di una stagione fantastica la squadra, i cui colori sono diventati gli attuali bianco e rosso, centra la promozione in Serie B.
E’ con la Necchi Pavia, arriva il grande giorno : è Serie A ! In sole due stagioni, con allenatore il carismatico Dado Lombardi, è già insieme alle grandi di Serie A1. Il grande capitano Orazio Rustichelli, "Papero" Montecchi, il mitico Bob Morse, l'indimenticabile Roosvelt Bouie, sono i protagonisti di una squadra che fa paura ai grossi club e chiude il suo ciclo vincente raggiungendo gli ottavi di finale play-off. Gli appassionati reggiani hanno poi l'onore di vedere all'opera il grande Joe Bryant, che a Reggio era accompagnato dalla famiglia, tra cui un bambino di nome Kobe. Con l'inizio degli anni '90, si apre un nuovo ciclo, con la proprietà Coopsette e la sponsorizzazione Sidis. L'avvio è promettente, con l'accesso alla Final Four di Coppa Italia, ma il campionato si conclude con la retrocessione in A2. Nel 92/93, la squadra viene rafforzata, il coach è Virginio Bernardi, che porta a Reggio Mike Mitchell. 10 anni di NBA alle spalle, Mike , come giocatore e come uomo, sarà per sempre uno dei ricordi più dolci per i reggiani che per 7 stagioni lo vedranno indossare la casacca biancorossa. La squadra cresce e conquista la promozione in A1. Un A1 che purtroppo dura solo 2 stagioni. Riecco nella stagione 96/97, la Pallacanestro Reggiana targata CFM, conquistare la A1, grazie a uno splendido gruppo guidato da Giordano Consolini, in cui già si faceva notare il giovane Gianluca Basile. Inizia la stagione 1997/98. Sulla panchina reggiana torna Dado Lombardi. La regular season è altalenante, i playoff vengono conquistati per un soffio e magicamente il motore biancorosso inizia a girare a mille. Damiao, Basile, Jent, Pastori e compagni diventano la mina vagante dei play off, e a farne le spese sono nientemeno che Milano e Treviso. Per la prima volta si toccano i piani alti: eliminati in Semifinale dalla Fortitudo Bologna, si raggiunge il 4° posto assoluto in Campionato e per la prima volta ci si qualifica per la Coppa Korac. Segue un'altra ottima stagione, chiusa al settimo posto e con riconferma in Coppa Korac. Questa è anche l'ultima stagione in biancorosso di 2 grandissimi campioni. Infatti il talento di Basile non passa inosservato e si trasferisce alla Fortitudo Bologna. L'altro è Mike MItchell che a 41 anni si ritira dal basket giocato. Con la stagione 99/00 arriva a Reggio un nuovo prestigioso sponsor come "BIPOP-CARIRE". E' una stagione di rinnovo anche all'interno della società. Il Presidente Elio Monducci passa la mano a Chiarino Cimurri. Purtroppo la stagione non è fortunata ed è retrocessione in A2. La Bipop-Carire, guidata da Franco Marcelletti si presenta ai nastri di partenza della stagione 2000/2001 completamente rinnovata. La A2 si dimostra subito un campionato duro, la Bipop è letteralmente beffata nella quinta e decisiva gara della finale play off, quando un canestro di Barlow a due secondi dalla fine decreta la Promozione per Livorno. E' una BIPOP-CARIRE nuova per alcuni aspetti, "vecchia" per altri, quella che si presenta al neonato campionato Legadue 2001/2002, e cioè la nuova Serie A2 che promuoverà in A1 una sola formazione tramite i play off. Di nuovo a Reggio c'è soprattutto l'assetto societario: il presidente è Stefano Landi, imprenditore reggiano già vicepresidente della società, che insieme al vicepresidente Ivan Paterlini ha deciso di investire nel basket reggiano con un progetto a lungo termine, affiancati ancora da Maria Licia Ferrarini nelle vesti di Consigliere. Un campionato dominato dalla prima all.ultima gara non è sufficiente. Ancora una volta nella quinta e decisiva gara della Finalissima, ancora una volta davanti ai 4000 del PalaBIgi, la Bipop deve inchinarsi agli avversari, questa volta alla Di Nola Napoli. La squadra del campionato 2002/2003, che partecipa anche alla Fiba Champions Cup è ricca di talento ma l.avventura si ferma ai quarti di finale contro Jesi. La consolazione arriva il 14 giugno quando la Bipop Carire Under 20 vince lo scudetto. Nel 2003/2004, al termine di una stagione a dir poco entusiasmante, frutto di una squadra di giovani e combattenti, arriva la promozione in serie A. Per la prima volta nella storia della pallacanestro Reggiana, nel 2005 la squadra arriva alla finalissima della Final Eight di Coppa Italia contro la Benetton Treviso, dopo aver eliminato Milano e Roma. Nella stagione 2004/2005 la salvezza in Serie A è stata ottenuta con una giornata d'anticipo sul termine del Campionato ed inoltre è stata centrata la partecipazione nella stagione 2005/2006 alla Uleb Cup. Altra stagione storica quella 2005/2006 che ha visto la Pallacanestro Reggiana chiudere con un brillante 11° posto, eguagliando il proprio record di vittorie e conquistando con la maglia della Landi Renzo Spa una storica qualificazione ai quarti di finale Uleb Cup, miglior risultato di sempre per un team italiano durante una manifestazione Europea. La seguente stagione 2006/2007 si è conclusa con la retrocessione in LegaDue nonostante la squadra abbia raggiunto un nuovo record di vittorie consecutive (6). A consolazione di questo risultato è però arrivato il secondo scudetto Nazionale per una formazione giovanile: il 25 aprile 2007 la Pallacanestro Reggiana Under 21 sconfigge la Benetton Treviso 65-68 nel corso delle Final Four organizzate dalla stessa Pallacanestro Reggiana a Reggio Emilia. Da due anni in Legadue, punta su un progetto giovane ma con l’aàmbizione di riconquistare il massimo palcoscenico in tempi medio-brevi.
BASKET VEROLI STORY - Le origini del basket a Veroli vanno ricercate nella prima metà del Novecento quando un pioniere della pallacanestro, il professor Gennaro, iniziò, nella sua attività scolastica, a diffondere la pratica di questo sport. Veroli, pur situata su un declino roccioso a volte molto impervio, certamente poteva offrire una superficie piana di circa 14 metri di larghezza e 26 di lunghezza dove poter allestire un rettangolo di gioco della palla a cesto. Gli spazi adiacenti la nuova palestra, costruita in quegli anni per volere dell'amministrazione comunale, che fino ad allora erano stati utilizzati come orti del Convitto Comunale, vennero adattati alle dimensioni regolamentari per un campo da gioco. Ma è nell’ultimo decennio che il Basket Veroli s’impone all’attenzione dei media nazionali per i risultati sportivi raggiunti.
L'anno agonistico 2002-2003 si conclude con la promozione in serie B d'Eccellenza. La Solac Basket Veroli militava in serie C1, poi nell'anno agonistico 2002-03 la promozione in serie B2 coronata l'anno dopo con l'arrivo in B1. I numeri della Solac Veroli, nelle stagioni 2001-2002 e 2002-2003: 72 partite di campionato, 64 vittorie, 8 sconfitte; in Coppa Italia: 10 partite, 7 vittorie, 3 sconfitte. Non sono mancati, però, momenti difficili. E ci riferiamo alla finale di Coppa Italia, disputata a Montecatini Terme il 17 aprile 2003 contro l'Assigeco Casalpusterlengo alla presenza di oltre 700 sostenitori giallorossi. Una gara dominata, ma persa per un niente o meno di un niente. Dopo la sfortunata partita di Montecatini, sono venuti fuori la società, la squadra ed i tifosi. Una vittoria arrivata dopo anni di basket, di partite giocate all'aperto o in tensostrutture, fino al Palatorre ora Palacoccia, che dal 2003, dopo i lavori di ampliamento vanta di una capienza di 1500 posti. Fino a qualche anno fa nessuno avrebbe potuto immaginare che una piccola realtà cestistica come Veroli potesse trasformarsi nella favorita numero uno di un campionato di B1. Eppure nella stagione 04/05 targata coach Bernardi,la società ciociara e il suo pubblico hanno vissuto un grande campionato di vertice che in alcuni momenti ha addirittura fatto pensare ad un'altra storica promozione ma che alla fine ha lasciato tutti con l'amaro in bocca. Dopo la stagione che ha visto Stefano Salieri sulla panchina giallorossa l’anno seguente arriva coach Franco Gramenzi. Dopo una regular season ytra alti e bassi chiusa al 5° posto l’avversario dei quarti di finale play off è la Silver Porto Torres quarta in classifica nel girone Nord. Veroli parte subito forte e porta la serie con i sardi sull'uno a zero in proprio favore per poi dare dimostrazione della sua forza in gara 2. La semifinale è uno storico traguardo per la società giallorossa e ad attendere Veroli c’è la dominatrice della regular season, quella Prefabbricati Brindisi data da tutti come candidata numero 1 al salto in LegaDue. In gara 1 in un PalaPentassuglia stracolmo di 4000 brindisini la Prima compie il suo grande capolavoro (ma non sarà l’ultimo di questo splendida stagione) espugnando d’autorità il parquet di Brindisi e capovolgendo di fatto il fattore campo. Gara 2 segna il riscatto di Brindisi che riporta in parità la serie. Nella doppia sfida casalinga il fattore campo del PalaCoccia ha un suo peso non indifferente. Le due partite sono tiratissime ma alla fine i giallorossi accedono meritatamente in finale dove ad attenderli c’è Fidenza. Nella serie con gli emiliani, con il fattore campo a proprio favore, Veroli si porta 2 a 0 e si gioca il suo 1° match ball per la promozione a Fidenza. Le aspettative per questa gara 3 di tutto il popolo giallorosso sono tante ed infatti da Veroli salgono in Emilia; nonostante il giorno infrasettimanale oltre 350 tifosi giallorossi pronti a dar sfogo a tutta la loro gioia. Ma gara 3 segna il riscatto della Fulgor che allunga la serie portandola a gara 4. Arriva il grande giorno. Domenica 3 giugno 2007 l’esodo verolano si ripete ripercorrendo l’autostrada del sole per gara 4 di finale. Alle ore 19.43, al suono della sirena del PalaTogliatti, esplode la gioia degli oltre 500 supporters giallorossi. Veroli vola in LegaDue nel tripudio generale e nella città ciociara si scatena la festa sino alle prime ore del mattino in attesa del rientro dei campioni.
Il resto è storia della LegaDue con il primo campionato che culmina con una salvezza con tre giornate d’anticipo e poi la scorsa stagione, quella che regala prima una Coppa Italia e poi la finalissima contro la blasonata Varese in quel di Masnago con la promozione al piano di sopra che svanisce solo a pochi minuti dalla fine.
I COACH - Alessandro Ramagli, nato a Livorno il 1 aprile 1964, ha iniziato negli '80 come vice-allenatore di Claudio Bianchi nella Libertas Livorno. Con i nati nel 1974 arriva più volte alle finali nazionali. In quegli anni si occupa anche di insegnare il basket direttamente nelle scuole elementari di Livorno. I primi successi professionali cominciano negli anni Novanta come assistant coach prima alla Libertas e poi della Don Bosco Livorno. Subentra a Stefano Michelini come head coach dell Livorno Basket nel Dicembre 1999 portando, nonostante la cessione di Samuele Podestà, il ritiro di Michael Ray Richardson e l'infortunio di Myron Brown la squadra dalla zona retrocessione ad un passo dalla finale promozione per la serie A1. A causa di una instabilità societaria non viene confermato e nel 2000 passa alla Pallacanestro Biella, per diventare vice di Marco Crespi, con il quale riesce a portare la squadra piemontese in Serie A1. L'anno dopo diventa head coach, sempre a Biella, dove restera fino al 2006 e riuscirà a raggiungere i play-off per due stagioni.Nel gennaio 2007 viene chiamato nella panchina della Scavolini Pesaro e riesce a portare anche questa squadra alla promozione.Nel giugno 2007 viene ingaggiato dalla Benetton Treviso, ma dopo un record negativo di 8 sconfitte in 10 gare lascia il suo incarico sulla panchina biancoverde. [1] Da gennaio 2009 sostituisce Franco Marcelletti sulla panchina della Trenwalder Reggio Emilia in LegaDue. Ad Alessandro Ramagli è riconosciuta la dote di "formatore" di campioni, tra i quali, scoperti dal tecnico livornese, basti citare: Matteo Soragna, Mike Batiste, Jamel Thomas, Marco Carraretto, Fabio Di Bella, Luca Garri, Andrea Michelori, Mario Austin, Guilherme Giovannoni e Thabo Sefolosha. Fuori dal campo, è sposato con Claudia ed è papà di due figlie. Fin qui, in tre stagioni in Legadue, totalizza domani 36 presenze, 15 vittorie (42.8%).
Massimo Cancellieri (Teramo, 24 luglio 1972) è un emergente di talento: buon conoscitore dei giocatori, ottimo nell'inglese, e molto meticoloso nella preparazione tattica delle partite. La sua carriera comincia nel lontano 1994 al San Raffaele Roma femminile dove Massimo allena le squadre Cadetti e Juniores, centrando due finali nazionali e un ottavo ed un secondo posto, oltre ad essere Assistente Allenatore della squadra maggiore. Nel 1999 diventa capo allenatore della squadra senior militante nel campionato di A2 femminile.Finalmente, nel 2000, torna a Teramo, sua città natale, dove lavora al fianco di Franco Gramenzi ottiene due promozioni partendo dalla B di eccellenza.Nel 2003-04 è assistente di Marco Calvani per la RB Montecatini Terme. Nel 2004-05, rimane a Montecatini, che lo lancia come head coach in Legadue. Al suo esordio, al timone di una squadra costruita con grandi sacrifici e pianificata per la salvezza, ottiene una insperata qualificazione playoffs. È una Montecatini che si diverte e che fa divertire, che gioca le partite a punteggi alti e che ha tra le sue file personaggi di grande personalità come Mario Boni, Andrea Niccolai, Marc Salyers ed Antonio Smith: Cancellieri riesce, col suo pragmatismo, a farli coesistere e farli rendere al meglio. Verrà poi eliminato in quattro partite dalla corazzata Pepsi Caserta di Franco Marcelletti.Nel 2006-07 firma un biennale per la Angelico Biella come vice allenatore. Quest’anno l’approdo a Veroli. In tutto per ora, 45 presenze, 25 vittorie 856.8%). Fuori dal basket, ama musica, tv e cinema, i fumetti e il baseball, non è tifos di calcio, ma se il Torino vince dice di essere contento, ma sono tempi duri per i granata. Il tempo libero lo trascorre con la compagna Alice e il suo cane Buddy.

 

09/01/2010 14:37 - di Fabrizio Pungetti /Uff. Stampa Legadue in collaborazione con Fabrizia Paolini / Uff. Stampa Trenkwalder RE e Gianluca Bucci / Uff. Stampa Prima Veroli
(segue nella prossima news)