Gli anni del settore giovanile sono un periodo importantissimo per costruire il rapporto genitore-ragazzo, ed il genitore deve godere questa “stagione di vita” insieme al suo ragazzo. Provate a rendere questo momento giovanile speciale, perché finirà molto rapidamente. Dalla scuola media all’università tanti giocatori che vorrebbero far parte della squadra, vengono tagliati o non hanno un buon club in città, con buoni dirigenti, buoni allenatori, buoni impianti, buone tradizioni come abbiamo noi.

 Il Genitore dovrebbe essere contento che suo figlio riesca ad avere un posto nella squadra, anche se non è molto ciò che riesce a dare. E’ così importante per atleti e genitori essere alle partite : anche a quelle dei compagni più grandi e più piccoli. Dovreste vedere come anche i giocatori di serie A litigano per avere i biglietti per i loro genitori.

 Personalmente ricordo quanto fosse fantastico avere i miei genitori alle partite.

 Se perdevamo la partita, era comunque piacevole aver vicino una persona cara. E’ sempre più appropriato il vecchio adagio “ la famiglia moltiplica le gioie e divide i dispiaceri “. Cogliete ogni opportunità per contribuire a condividere la gioia ed ad attutire i dispiaceri della esperienza sportiva insieme al vostro ragazzo.

 Per concludere, non lasciare che il minutaggio di gioco, le sconfitte, o i momenti difficili rubino la gioia che ti coinvolge nel supportare tuo figlio, nell’aiutarlo a superare serenamente tutti gli ostacoli.

 Quando ho giocato a pallacanestro per l’Università di Miami in Ohio, uno dei genitori dei miei compagni di squadra ha esemplificato questo concetto di godere di questa esperienza, gratificando suo figlio ma anche tutti noi della squadra.

 Il mio compagno di squadra, Jeff Fuerst, a volte ha giocato, altre non è neppure entrato in campo, altre ancora non entrava in formazione.

 Secondo alcuni genitori, questo giocatore avrebbe dovuto serbare rancore per il suo coach. “ Come può mio figlio giocare così bene l’ultima partita e neanche vedere il campo in questa? “. Non il padre di Jeff, lui era ottimista, positivo, un vero sostegno per Jeff, la squadra, il coach, gli altri giocatori, sia che il figlio giocasse o meno.

 Aspettavo con impazienza di vedere il sig. Fuerst alle partite. Lui viveva a Chicago, che non è assolutamente vicino ad Oxford nell’Ohio; quando non poteva venire alla partita, guidava la macchina fino al punto in cui poteva sintonizzare la stazione radio sulla partita per sentirla in diretta dalla sua auto.

 Lascio dire a voi se il sig. Fuerst ha aiutato suo figlio a valutare la gioia di far parte di una squadra di pallacanestro.

 La mia speranza ed il mio consiglio per voi e per vostro figlio è quella di avere l’occasione per amare teneramente questo percorso di vita giovanile insieme.

 Questa stagione non dura mai abbastanza a lungo, quindi, tu Genitore, fa’ che sia la migliore possibile.