Virtus Siena 66 – 72 Benetton Treviso



dal nostro inviato



CIVIDALE DEL FRIULI - La Benetton Treviso è campione d’Italia Under 19. Quasi a volersi rifare dell’eliminazione della prima squadra avvenuta ieri sera ad opera della Montepaschi, quasi a voler ridare certezze a Gilberto Benetton riguardo il suo progetto cestistico, la squadra di Adriano Vertemati è salita sul tetto d’Italia sconfiggendo in gran rimonta la Virtus Siena.

Una squadra che non muore mai, quella dei “Colori Uniti”, capace di battere la Virtus Bologna in semifinale dopo due supplementari passati quasi totalmente a rincorrere ed in grado, meno di 24 ore dopo, di mettere al tappeto la talentuosa Virtus Siena dopo una battaglia di 40’ che l’ha vista soffrire per oltre metà gara e la vedeva sotto di 15 lunghezze ad appena 8’ dalla sirena finale.



Zanelli solleva la coppa
Il primo canestro della gara sembra indicare che Treviso vuole riprendere da dove aveva lasciato, tanto è simile il canestro di Alessandro Zanelli a quello con cui il playmaker biancoverde ha condannato la Virtus Bologna al secondo supplementare della semifinale. Nelle azioni successive, però, Zanelli si intestardisce ed ha bisogno delle invenzioni di un ottimo Pavlin Ivanov e delle “sgomitate” di Andrea Quarisa per vedere i suoi ancora in vantaggio. Attorno alla metà del primo quarto, però, ecco emergere Amedeo Tessitori, che litiga con il canestro e con Quarisa, con cui inscena un bellissimo duello - anche in chiave azzurra – per tutto l’incontro, ma riesce a portare a frutto le proprie giocate con l’aiuto di uno dei rari canestri di Matteo Imbrò nel primo tempo (2/11), che vale il sorpasso subito cancellato da Ivanov. Siena sembra nervosa, vuole strafare ma ha le polveri bagnate e si salva solo grazie ai rimbalzi offensivi: alla prima sirena la Benetton è avanti di misura (15-17).

Nella seconda frazione coach Mecacci è costretto a fare i conti con l’immediato secondo fallo di Tessitori, ma i toscani non sembrano avvertire la sua assenza e, grazie a riserve a “microonde” come Corrado Bianconi e Gabriele Mirone, non solo opera il sorpasso ma prova addirittura a scappare a più riprese (24-17 al 14’, addirittura 32-21 al 18’). A tratti però anche la Virtus sembra accontentarsi e la Benetton, con il solito, astutissimo Armin Mazic, rintuzza fino al –6 dell’intervallo (32-26).

La musica, però, non cambia in meglio per Treviso, che subisce il gioco duro degli avversari e, quando anche il trevigiano di nascita Riccardo Bernardi inizia a scaldarsi, sprofonda più volte al –12 ed al –13 vedendo vanificati gli sforzi dei mai domi Zanelli e Ivanov. Merito anche di un dominante Tessitori, che annulla per lunghi tratti l’avversario diretto Quarisa sovrastandolo sotto le plance ed anticipandone le ricezioni.

Porta la firma di Imbrò la tripla che, a poco più di 8’ dal termine, firma il 58-43 chiudendo apparentemente i giochi, ma a quel punto, dopo un tempestivo time-out chiamato da coach Vertemati, arriva la svolta: Quarisa inizia a far sentire i suoi muscoli, Siena sembra voler solamente perdere secondi e viene punita da Zanelli, che riporta il divario sotto i 10 punti commettendo però il quarto fallo subito dopo. Per parlare veramente di partita riaperta ci vuole qualcosa di più, ed ecco che Mazic e ancora Zanelli infilano bombe a ripetizione toccando il –1 a 4’ dalla fine. Bernardi costringe Zanelli al quinto fallo e Marco Pascolo sembra riuscire nuovamente a girare l’inerzia infilando la tripla del nuovo +4, ma la Benetton ha più vite di un gatto ed ecco che Dino Repesa, un “figlio di papà” che a Treviso non si pentiranno certo di aver messo in squadra, prima segna in tutta scioltezza la bomba del 61-60, poi addirittura quella del pareggio a 2’ dalla sirena che fa saltare in piedi l’intero palazzetto ad eccezione degli increduli sostenitori senesi. Ma il parzialone non è finito: dopo l’ennesima tripla di un indiavolato Repesa, con  Imbrò che continua a sbagliare da ogni posizione non senza un po’ di sfortuna, arriva il turno di Daniele Masocco, non certo il giocatore più talentuoso della squadra lasciato però in campo ad oltranza - a ragione - da coach Vertemati. La guardia numero 12, già distintasi per azioni difensive ed assist in precedenza, si trova la palla nelle mani oltre l’arco a 47” dalla sirena e, senza esitare, bacia la retina per un 65-70 che sa di sentenza. Il time-out di Matteo Mecacci porta Pascolo a subire immediatamente fallo, ma l’ala friulana non va oltre l’1/2. Ivanov va in isolamento e fallisce il canestro della staffa, ma all’altro lato del campo il provvidenziale Mazic stoppa Bernardi e lancia Ivanov in contropiede per la schiacciata che suggella il trionfo.

E’ festa per Treviso, è festa per la famiglia Benetton e, nonostante gli strascichi di nervosismo che rischiano di portare alla rissa a partita finita, è la festa di un movimento cestistico che, malgrado tutti i ben noti problemi da cui è afflitto, riesce ancora ad esprimere giocatori di qualità ed incontri ad altissimo livello tecnico e di spettacolarità. E non si dica che è solamente perché da quest’anno c’è stato spazio anche per gli stranieri: Zanelli, Quarisa, Tessitori, gli Imbrò e tutti le altre promesse nostrane ne sono la dimostrazione.



MVP: Difficile indicare un migliore in campo, considerato il grande contributo dato dall’MVP delle finali Ivanov, i canestri della riscossa di Zanelli e le chirurgiche giocate di Mazic, ma l’esplosione inattesa di Dino Repesa, chiamato in causa inaspettatamente nel finale, ha dato la spallata decisiva alla Virtus.



Virtus: A. Tessitori 16, M. Pascolo e M. Imbrò 11. Rim (43): A. Tessitori 11. Ass (13): M. Imbrò 4.

Benetton: A. Zanelli 18, D. Repesa 15, P. Ivanov e A. Mazic 14. Rim (39): A: Quarisa 12. Ass (16): A. Zanelli e P. Ivanov