CIÒ CHE ERA nell’aria è diventato ufficiale: Federico Fucà ha preso in mano le redini dell’Aget Imola 2011/2012. Il tecnico bolognese ha firmato un contratto di una stagione, con un’opzione da parte della società anche per quella successiva. CLASSE 1977, Fucà ha iniziato ad allenare nel 1996 nel settore giovanile del San Mamolo, poi vice allenatore a Castel San Pietro in B2 dal 1998 al 2001, assistente (e allenatore delle giovanili) a Ozzano in B1 dal 2001 al 2003, squadra di cui è stato anche capo tecnico dal febbraio 2003 al 2007. Dal 2007 ad oggi quattro stagioni a Imola come vice di Alberto Martelossi, Massimo Bianchi e negli ultimi due anni di Maurizio Lasi.
E adesso la grande occasione di misurarsi alla guida di una formazione di Legadue.
"QUANDO sono venuto a Imola l’ho fatto per crescere tecnicamente e per migliorarmi come allenatore — racconta il nuovo allenatore biancorosso — e adesso sono fiero e orgoglioso di essere il nuovo capo allenatore dell’Andrea Costa. Ringrazio la società per quest’opportunità: al giorno d’oggi è raro trovare qualcuno disposto a premiarti per il lavoro oscuro fatto in tanti anni con un risultato così grande come la nomina a capo allenatore".
C’è stato un momento in questi quattro anni in cui si sentiva già pronto per la panchina di Imola?
"No, sono una persona leale e rispettosa verso le persone con cui lavoro, e se sono arrivato a questo punto è grazie anche a Martelossi, Bianchi e Lasi, che sono stati i miei compagni di viaggio in quest’avventura".
Una stagione al fianco di Martelossi, una con Bianchi, due con Lasi. Cosa le ha lasciato ciascuno di loro?
"La mia speranza è quello di riuscire a fare come i cinesi, cercare di ‘copiare’ dalle persone il meglio di ognuno. Sono stati tre allenatori diversi e spero, e penso, di aver preso il meglio da loro, con l’augurio che ciò possa essere utile alla causa e che mi possa servire per completare il mio modo di vedere la pallacanestro".
Tre allenatori diversi e tre modi di costruire la squadra diversi, soprattutto a partire dal leader. Quali spunti ne ha tratto?
"Ogni squadra è stata diversa e ha avuto una storia a sé. Per quanto riguarda questa stagione ripartiremo dal nostro leader che è Whiting, e che sarà il primo che chiamerò per renderlo partecipe della mia nomina".
C’è già qualche idea su come costruire la squadra?
"Affronteremo la Summer league (a proposito, l’ultimo tassello del roster imolese sarà il play Giacomo Bloise, classe 1990 da Omegna, ndr) per visionare giocatori utili alla causa. Ma parlarne adesso è presto. L’unica cosa che posso garantire è che chiunque verrà dovrà avere delle motivazioni almeno alla pari di quelle del suo allenatore che, posso assicurare, sono tantissime".
Qualche idea sullo staff tecnico che la seguirà?
"Lavoreremo al meglio anche su questo aspetto, perché io credo molto nel lavoro dello staff tecnico".