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di Vincenzo Di Guida


L'Alta Corte di Giustizia Sportiva del Coni ha sancito l'ammissione nella massima serie della società veneta. Teramo si dice tranquilla, ora la palla passa al Consiglio Federale.

l basket italiano piomba nel caso piomba nel caos. L’Alta Corte di Giustizia Sportiva del Coni ha ammesso la Reyer Venezia in serie A. Una decisione che ha l’effetto di uno tsunami sul campionato, a soli diciotto giorni dal via. L’intera vicenda ha i connotati del classico pasticcio all’italiana, perché i guai come spesso accade arrivano da lontano. Sul finire della passata stagione, la FIP (Federazione Italiana Pallacanestro), su pressione della Lega Basket, presieduta da Dino Meneghin, aveva fatto passare una regola secondo cui, la penultima classificata del campionato, poteva decidere se retrocedere in Legadue oppure salvarsi versando una tassa di 500mila euro. Il cosidetto “ premio di risultato”. Nome infelice, per una regola assurda. La decisione sin dal principio fu osteggiata dal capo della Legadue Marco Bonamico, che vedeva ridurre da due a una le promozioni in A. A fine campionato la Banca Tercas Teramo retrocessa sul campo nella serie inferiore, decide di utilizzare la “wild card”, ma secondo Venezia (club sconfitto da Casale Monferrato, nella finale playoff di Legadue), il pagamento arriva tempo massimo. I veneti fanno ricorso, chiedendo il ripescaggio in seria A. Il 6 luglio la Commissione Nazionale Giudicante ha promosso Venezia e retrocesso Teramo, verdetto ribaltato dalla Corte Federale riunitasi il 12 luglio, secondo la quale Teramo aveva rispettato i tempi per il pagamento della wild card. Ma Venezia non ci sta, e si rivolge all’Alta Corte del Coni (il cui giudizio è inappellabile), che accoglie il ricorso della Reyer, ammettendola in Serie A.

Campionato bloccato

Toccherà adesso al Consiglio Federale che riunito oggi cercare una soluzione. La più plausibile è una Serie A a 17 squadre, oppure ripescare un’altra squadra dalla Legadue (Reggio Emilia e Veroli hanno già mandato segnali in tal senso) e portare la massima serie a 18. Ma in questo caso ci sarebbero dei ripescaggi a catena anche dalla Divisione Nazionale (l’ex B1) in Legadue. E tutto questo a meno di venti giorni dall’inizio della stagione. Di sicuro, l’inizio della Legadue, fissato per il 2 ottobre, verrà rimandato. Devono essere riviste le date, gli orari, i calendari, e la disponibilità dei palazzetti. Una vicenda che infligge un duro colpo alla credibilità di uno sport, che sta tentando faticosamente di rialzarsi, e che delinea un quadro grottesco, con da una parte i sogni della Virtus di portare a Bologna Kobe Bryant,dall’altra l’incapacità di un movimento incapace di darsi regole chiare e condivise.



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