Bologna, 27 settembre 2011 - Per vestire la maglia della Virtus, Kobe Bryant domanda un contratto annuale, comunque con l’uscita Nba qualora la serrata venisse revocata, e uno stipendio mensile di 750mila dollari netti. Considerate assicurazioni e tasse, significa per la Virtus un costo totale di 15 milioni. La società bianconera, per un eventuale accordo della stessa durata, ha offerto poco meno della metà e con questi parametri nell’ennesima conference call che si è tenuta nella nottata, ha chiesto al giocatore di prendere in considerazione le altre tre proposte presentate. Vale a dire: una sola partita, un mese o al massimo due mesi, perché in questi casi la differenza tra richiesta e cifra offerta sarebbe minima.

«Questo è un progetto imprenditoriale — ha ribadito Claudio Sabatini —, per cui deve avere una sua sostenibilità certa. Alle cifre che ci sono state richieste il discorso regge economicamente solo se Kobe rimane qui per al massimo due mesi e in quel periodo la Virtus va in trasferta negli impianti con maggiore capienza, sempre che le squadre di casa siano disposte a dividere l’incasso con noi».

Se durante la conference call notturna l’agente di Bryant dovesse prendere in considerazione le proposte portate avanti dalla Virtus allora, nell’assemblea della Lega Basket di Serie A che si terrà oggi, Sabatini porterà avanti l’istanza di costruire un calendario che consenta alla Virtus di disputare le prime trasferte e Milano, Pesaro e Roma, dato che l’inserimento di Venezia nel massimo campionato costringe comunque a riscrivere tutto il palinsesto della stagione.
Intanto domani Bryant sarà a Milano e giovedì a Roma nell’ambito di un tour promozionale. In queste due giornate non è escluso che incontri il patron virtussuno, nel frattempo il giocatore dei Lakers ha dichiarato che chiunque in Europa può presentargli un’offerta. In altre parole, Bryant non crede che il lockout Nba sarà revocato in tempi brevi.

Massimo Selleri