iniziata al Palavignola di Caserta la ‘Settimana Azzurra’ organizzata dalla FIP Campania che proseguirà in questi giorni tra Marigliano, Benevento, Avellino, Napoli e Cercola. Il Progetto, finalizzato a valutare e reclutare i migliori atleti campani, si svolge sotto la guida di Andrea Capobianco, Responsabile Tecnico delle Squadre Nazionali Giovanili e Responsabile Tecnico del CNA, oltre che assistant coach della Nazionale Italiana ed ex capo allenatore di Scandone Avellino, Salerno, Aurora Jesi e Teramo. Prima di iniziare la sua lezione, gli abbiamo chiesto alcune considerazioni sul movimento cestistico italiano, dalle giovanili alla massima serie.
In un periodo in cui si parla molto di reclutamento e lavoro sul settore giovanile, quali possono essere il significato e gli obiettivi della Settimana Azzurra?
“Il progetto nasce per le due annate (nati nel ‘95 e nel ‘98) che non faranno competizioni europee. Ma ogni regione, in Andrea Capobiancocollaborazione con il CNA, ha la facoltà di visionare atleti nati anche in altri anni. È un lavoro fondamentale sul territorio che ha il chiaro intento di valutare le qualità dei giovani e verificarne le capacità. Senza distinzione tra grossi e piccoli centri, del resto il passato ci insegna che i campioni della nostra pallacanestro sono nati nelle piccole realtà come nelle grandi metropoli.
Che momento storico vive quello delle giovanili?
“È senza dubbio un periodo particolare, ma sono convinto si possano trovare giocatori di buon livello. Tutto però dipende dal lavoro che si fa nel corso degli anni. Ed in tal senso un ruolo fondamentale è quello degli istruttori e degli allenatori. In Campania, come in altre regioni che ho visitato, ho trovato una grande disponibilità al dialogo. Merito del lavoro di Claudio Barresi, come responsabile del CNA, di Antonio Petillo, come Referente Tecnico Territoriale, e di Manfredo Fucile, in qualità di presidente del Comitato supervisore. Questa grande disponibilità mi fa credere in questo progetto e capire ancora di più quanto sia decisivo lo scambio di idee e di conoscenze. In questa settimana, che prevede anche due clinic, parleremo dell’integrazione tra settore minibasket, settore basket e preparazione fisica. Componenti diverse che non vanno sommate, ma integrate. Ad esempio una situazione di gioco (per intenderci il ‘penetra e scarica’) viene vista e valutata secondo le tre diverse componenti, e quindi metteremo a fuoco come può essere diversamente allenata secondo i tre differenti approcci.
Qual è il tuo giudizio sul movimento cestistico nazionale, dai settori giovanili e dalle serie minori fino ai vertici?
“C’è una base importante, sono molto fiducioso. Per quanto si viva un momento storico delicato, credo che dobbiamo avere la capacità di programmare senza farci condizionare o trascinare da potenziali ‘alibi’. Una corretta programmazione e un più proficuo e continuo scambio di idee possono aiutarci a costruire un futuro migliore per la nostra pallacanestro. Ho sentito molte idee in questi mesi, tra le tante quelle di destinare un percentuale del budget di ogni società al proprio settore giovanile. Credo possano essere tutte valide e funzionare bene, ma perché questo avvenga è fondamentale che a gestire questi progetti ci siano persone (allenatori, dirigenti, etc.) che abbiano le capacità e le competenze giuste. Vanno bene nuove e diverse idee, ma pensiamo a chi dovrà eseguirle.
Qual è la tua personale opinione sul florido movimento cestistico campano, in cima al quale brillano le realtà di Caserta e Avellino, ma anche quelle di Scafati e S.Antimo?
“Ho avuto la fortuna di lavorare in Campania per molto tempo. È un ambiente passionale pervaso nel contempo da qualità e voglia di fare. Ci sono molte società che progettano bene e lavorano con ottimi risultati, direi non solo nel basket professionistico di vertice. Ai massimi livelli, invece, Caserta e Avellino sono piazze che hanno dato molto alla pallacanestro italiana, in passato e nella storia recente. Cosa che non mi sorprende, conoscendo la qualità delle persone che ci sono e che ci lavorano con successo”.

dott. Sante Roperto
Resp.Comunicazione&Marketing FIP Campania