Tommaso Di Lauro
Forlì
LA RABBIA per l’incredibile e immeritata sconfitta di Ostuni ovviamente non è stata metabolizzata. Il fondo della classifica è tanto vicino quanto l’approssimarsi dell’ennesimo anticipo televisivo di venerdì con il Sigma Barcellona. Il mercato in entrata per la Marco Polo resta freddo e immobile come un pino marittimo. E senza un innesto anche la squadra biancorossa corre il serio rischio di spezzarsi sotto i colpi dei tanti e pericolosi lunghi della squadra siciliana. Per Roberto Casoli, unico pivot di ruolo forlivese, ci si aspetta ancora lo straordinario.
Si aspettava un campionato di Legadue così equilibrato e competitivo?
«Sì me lo aspettavo. Anche sulla carta a inizio stagione era ben chiaro. Molti roster inoltre sono cambiati da inizio anno quindi è stata possibile molta mobilità colmando tante lacune ai vari team. Se c’erano problemi all’inizio del campionato ovviamente molte società sono corse ai ripari mettendoci le toppe. Credo addirittura che la competizione aumenterà ulteriormente perché una classifica così equilibrata ti spinge al massimo».
Quanto pesa la rabbia di Ostuni?
«E’ pesata e pesa tuttora moltissimo: una partita dominata per 39 minuti e 50 secondi non si può perdere, non ci sono scuse. L’umore negli spogliatoi ora è molto migliorato. Il coach è stato determinante, soprattutto grazie ad allenamenti intensi e molto tirati che ci hanno ridato fiducia. Sinceramente spero che la delusione si trasformi in un plus positivo nella partita contro Barcellona, che ci spinga ad affrontarla al 110%. Ci vorrà molta grinta».
Della squadra di Pancotto quali sono gli aspetti più temibili?
«Indubbiamente il talento, perché da quello che ho visto spesso fanno fatica a giocare insieme, rischiano di perdersi tanto sono bravi, ma alla fine le partite le portano a casa perché di talento individuale ne hanno da vendere».
Sotto canestro servirà mettere una pezza. Per l’ennesima volta...
«Bisognerà limitarli il più possibile. Il problema è che non vanno a canestro solo con i lunghi, ma facilmente anche con gli esterni e questo complica la situazione: giocatori come Hicks, Lukauskis e Green hanno nelle mani molti punti».
Qual è l’avversario più pericoloso?
«Per me Michael Hicks: all’andata ha fatto una prestazione incredibile, ci ha castigato. Se parte dalla panchina però anche Bucci può essere molto pericoloso. È molto scontato se dico Green?».