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L’ENEL BRINDISI SI AGGIUDICA LA TOYS & MORE FINAL FOUR DI LEGADUE A BARI
BATTENDO 77-74 LA FILENI BPA JESI. MVP JIMMY HUNTER


FILENI BPA JESI - ENEL BRINDISI 74-77

JESI: Maggioli 15 (3/9, 1/2), Battisti ne, Hoover 10 (1/1, 2/8), Valentini
2 (1/1, 0/1), Migliori 4 (2/3, 0/4), Ginesi ne,Bargnesi ne, Di Giacomo ne,
Brooks 16 (3/7, 2/6), Santiangeli (0/1, 0/3), McConnell 27 (4/6, 2/3),
Dolic. All. Cioppi

BRINDISI: Maestrello 5 (1/3, 1/5), Formenti 3 (0/1, 1/3), Hunter 19 (5/8,
1/3), Borovnjak 13 (6/8), Callahan 15 (3/7, 2/6), Wojciechowski 2 (1/1),
Zerini 4 (2/5, 0/1), Vorzillo ne, Giuri 16 (3/6, 3/5), Preite ne. All.
Bucchi

ARBITRI: Mazzoni,Moretti,Bartoli

NOTE: Parziali 14-27, 31-39, 49-58. Tiri liberi: Jesi 25/29, Brindisi
11/15. Spettatori 2.600

Prima Coppa Italia di Legadue per l’Enel Brindisi che supera con merito la
Fileni BPA Jesi al termine di una bella finale. L’atto conclusivo della
Toys & More Final Four di Legadue inizia sulle note di ‘Piazza Grande’ di
Lucio Dalla, grande amico del basket e ricordato anche qui a Bari con un
lungo applauso del numeroso pubblico, proveniente per lo più da Brindisi.

Inizia bene l’Enel con Callahan (5 punti in fila per lui), per Jesi fa
subito la voce grossa Maggioli che mette pure lui 5 punti consecutivi e
piazza due stoppate nella stessa azione (7-5), poi Migliori e Brooks
allungano il drive di Jesi (12-7). Hunter e Giuri da tre impattano il
punteggio (12-12) quando siamo a metà quarto e la contesa si infiamma. E’
ancora Giuri a mettere il cesto che porta avanti l’Enel, spinta dai suoi
rumorosi tifosi (12-14), McConnell pareggia dalla lunetta (14-14), poi la
Fileni BPA si spegne, tra palle perse ed errori al tiro. La squadra di
Bucchi coglie l’attimo, piazza un terrificante break di 0-13 con Callahan
(tripla), Hunter, Borovnjak e Formenti e va al primo riposo su un
eloquente 14-27. Il parziale della seconda parte del tempo è di 2-20 per
Brindisi che, per il referto, è la squadra in trasferta.

Hunter mette la tripla con cui Brindisi ‘doppia’ Jesi in apertura di terzo
periodo (16-32), costringendo Cioppi e chiamare time out. Jesi dà segnali
di vita al ritorno in campo: McConnell, Maggioli e Hoover firmano il 6-0
con cui gli arancioni tornano a -10 (22-32). Zerini e Borovnjak ricacciano
indietro la Fileni BPA (23-36), che fallisce qualche tiro libero di
troppo, ma il neo papà Hoover e Brooks riportano sotto i marchigiani
(29-36). Bucchi ruota quasi tutti i suoi uomini, che però mettono a segno
soltanto 12 punti in questa frazione (dopo i 27 nella prima) e
all’intervallo lungo è ‘solo’ +8 Brindisi (31-39).

Il terzo periodo si apre all’insegna di Giuri che infila due triple per il
31-45, Callahan rimpingua il vantaggio brindisino (34-47), mentre
dall’altra parte il solito Hoover insacca la tripla del -10 (37-47). Dopo
i liberi di Callahan (37-49), a Hoover viene sanzionato un fallo tecnico
per simulazione, tra le proteste della panchina jesina. Hunter prende in
mano Brindisi e la spinge sino al 41-54 poco oltre metà tempo, ma quando
il colored torna in panca, la squadra non ne risente (43-56) con Bucchi
che utilizza un quintetto quasi tutto italiano (Giuri, Maestrello,
Formenti, Zerini e Callahan). La Fileni BPA risponde solo con i punti dei
lunghi (4 personali di Maggioli e un’entrata di Brooks) e torna sotto la
doppia cifra di svantaggio (49-58). Il periodo si chiude con il fallo
tecnico sanzionato a Maggioli, beccato dal pubblico brindisino.

Nell’ultimo quarto Borovnjak riporta l’Enel sul +13 (49-62), poi arriva il
tecnico anche per Cioppi che permette ai brindisini di eguagliare il
massimo vantaggio (50-66). La Fileni BPA, come sempre, non è morta: Brooks
ripristina il -10 (58-68), Maestrello mette la tripla del 58-71 e Zerini
esce per 5 falli. A tre minuti dalla sirena pure Borovnjak raggiunge la
quinta penalità e Jesi arriva sino al -7 con lo schiaccione di Brooks
(64-71). I conti li chiude il solito Hunter, premiato come MVP della final
four, con una bella penetrazione, prima di uscire per falli proprio quando
inizia l’ultimo minuto di gioco (64-73). A 37” dalla fine arriva la tripla
di McConnell (69-73), ma la gara è in ghiaccio, nonostante i cesti finali
del play americano e di Brooks (74-77): Brindisi può così festeggiare con
il suo pubblico e alzare la sua prima Coppa Italia di Legadue.


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LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI DELLA FINALISSIMA

Stefano Cioppi, coach Fileni Jesi
Brindisi ha vinto con merito: dall'intensità con cui gioca si vede che è
stata costruita per vincere il campionato di LegaDue. Possono contare su
un organico che consente di lavorare al massimo, in settimana. La loro
scelta di giocare zone press ci ha putroppo mandato fuori ritmo: è forse
la prima volta dall'inizio della stagione che il numero dei tiri da tre è
lo stesso di quelli da due. Questa sera siamo stati frenetici, un po' per
l'intensità degli avversari, un po' per la giovane età dei nostri
giocatori. Ho puntato il più possibile sul quintetto base per rimanere in
partita e tentare di fare uno scherzo ai nostri avversari alla fine.
Putroppo non siamo ancora pronti per giocare con la loro stessa intensità,
anche se con Santiangeli e Brooks abbiamo provato a tornare ai nostri
ritmi e ci stavamo quasi riuscendo. Ora puntiamo a salvarci il prima
possibile, visto che ce la giochiamo alla pari con le migliori del
campionato. A permanenza raggiunta,
penseremo ai play-off.

Piero Bucchi, coach Enel Brindisi
Siamo molto contenti perchè sappiamo di aver fatto un grosso regalo ai
nostri tifosi, che ci hanno seguito in 1500 al PalaFlorio: da parte nostra
c'è il piacere di aver conquistato qualcosa per l'intera città. Si è
trattato di una partita difficile: avevamo di fronte un quintetto di
primissima fascia,, contro cui avevamo perso in campionato solo due
settimane fa. Considerate le nostre due importanti assenze, non c'era poi
così tanta differenza fra le due squadre. Questo trofeo ci fa guardare
avanti con serenità: ho scelto Brindisi perchè
qui è stato avviato un progetto molto serio, grazie ad una delle poche
società che può permettersi di pensare al futuro.

Richard Mc Connell, play Fileni Jesi
Partita difficile, sopratutto nel primo quarto, in quanto non ce la
facevamo a tenere il loro ritrmo: la gara l'abbiamo persa lì. Dopo siamo
riusciti a recuperare ma abbiamo pagato lo sforzo nel finale, quando
abbiamo perso lucidità.

Marco Giuri, play/guardia Enel Brindisi e miglior italiano Final Four di
LegaDue
Questo è un gruppo che non si tira mai indietro e che ha conquistato un
trofeo prestigioso per l'intero ambiente. Anche quando Jesi si è rifatta
sotto, siamo rimasti concentrati ed abbiamo difeso come sappiamo. E quando
riusciamo a farlo, ce n'è per pochi. Ora in campionato ci aspettano otto
finali, a cominciare dalla gara contro Reggio Emilia che è una diretta
corrente per le prime posizioni.


In allegato: l’Enel Brindisi vincitrice della Toys & More Final Four di
Legadue a Bari (Foto Ciamillo/Castoria)

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Ufficio Stampa Legadue/Mediapiù

 

La Fileni BPA non riesce a ripetere la vittoria del 2008 e la Coppa Italia di Legadue rimane in Puglia; a vincerla, meritatamente, una Enel Brindisi, arrivata alle fasi decisive, senz’altro meno stanca, soprattutto per una panchina più profonda, nonostante le due assenze importanti, di Renfroe e Ndoja. Sostituiti tutti e due più che bene, specie il primo, a giudicare dalla prova di Giuri, brindisino doc, ex di turno.

Ma, senza nulla togliere alla squadra vincitrice, sulla carta era quasi scontato che vincesse Brindisi anche per la massiccia presenta del proprio pubblico, la squadra più bella di questa Final Four è stata la Fileni BPA, quella, tra le quattro, costruita con il budget meno importante, che ha prima sconfitto la squadra più forte del momento, Scafati, ed ha lottato sino all’ultimo pallone, riaprendo una finale che ad un certo punto sembrava essere quasi già chiusa.

Brindisi costruisce gran parte del proprio successo, prendendo le misure su un McConnell che aveva iniziato il match imperversando. Dopo il promettente 12-7 in favore di Jesi, la partita cambia; la squadra di Bucchi inizia a mettere pressione al play jesino, isolandolo quanto più possibile dai suoi compagni nel gioco offensivo, blocca i pick ‘n roll, difende con energia su Maggioli, poi riesce a tirare con percentuali migliori di una Fileni BPA che non riesce a ripetere le performance del giorno prima. Morale della favola: il primo quarto segna già un +13 in favore dei brindisini.

Da quel momento in poi la partita è costantemente in lieve salita, e questo, certo, toglie sicurezza, ma soprattutto energie, alla squadra di Cioppi, che riesce anche a tenere i nervi a posto, dopo ben tre falli tecnici, inopportunamente fischiati, più per eccessi di pignoleria, che per fondati motivi. Sta di fatto che dopo queste sanzioni Jesi si trova  a -15 prima, a -14 poi. Ma onestamente il peggior momento della Fileni BPA coincide con le peggiori giocate Brooks che nei primi due quarti ne indovina poche, e con gli errori al tiro di Migliori.

Poi, nell’ultimo periodo esce fuori il carattere della squadra di Cioppi, che con la forza di volontà, la voglia di vincere, riesce quasi a non rendersi conto di essere arrivata stanca, in prossimità dello striscione d’arrivo. Ed arriva davvero ad un passo dal riaprire il match. Non basta però, per cancellare il gap del primo quarto, davvero decisivo, alla resa dei conti; come è stata decisiva, lo abbiamo detto precedentemente, la diversa profondità delle panchine.

La Fileni BPA esce dal campo a testa alta, con la consapevolezza di avercela messa davvero tutta per onorare la Final Four, ma anche, e soprattutto con la consapevolezza di meritare i play-off. Ne riparleremo a salvezza acquisita: ma questa squadra potrà essere una scomoda avversaria per chiunque nel post-season. In casa Aurora nessuna recriminazione per questa sconfitta, anche se tutti ci tenevano a fare un regalo a Ryan Hoover; sua la più bella storia, da ricordare e raccontare, della Final Four.

Ieri sera l’idolo della tifoseria jesina Ryan Hoover è diventato per la seconda volta papà. Sua moglie Brenna, che lo aveva seguito fino a Bari insieme alla figlia Lidya in auto, ha dato alla luce la secondogenita Genevieve. La bimba è nata questa mattina alle 4,30 all’Ospedale di Bari, pesa 2 kg e 800 hg ed è in salute così come la mamma. A quanto pare le acque di mamma Brenna si sono rotte proprio nel momento in cui Hoover ha segnato il canestro che ha portato la Fileni Bpa in finale, forse complice la grande emozione. La nascita di Genevieve era altrimenti prevista per fine marzo. I compagni hanno accolto stamattina Ryan festeggiandolo nuovamente (dopo averlo fatto ieri sera in campo) nell’hotel, dove i dirigenti aurorini hanno appeso anche il fiocco rosa, come pure nella panchina arancio-blu in occasione della finale con Brindisi.

ENEL BRINDISI – FILENI BPA JESI 77-74

Enel Brindisi: Maestrello 5; Formenti 3; Hunter 19; Borovnjak 13; Callahan 15; Wojciechowski 2; Zerini 4; Giuri 16; Vorzillo n.e.; Preite n.e.All.: Bucchi.

Fileni BPA Jesi: Maggioli 15; Battisti n.e.; Hoover 10; Valentini 2; Migliori 4; Ginesi n.e.; Bargnesi n.e.; Di Giacomo n.e.; Brooks 16; Santiangeli; McConnell 27; Dolic n.e. All.: Cioppi.

Arbitri: Mazzone, Moretti, Bartoli  Parziali: 27-14; 39-31; 58-49.
 

Pagelle

Enel Brindisi
Maestrello 6,5
: trentacinque minuti quasi in sordina, a tirare poco (e male); poi l’unica tripla del match, nei minuti finali, che riporta Brindisi sul +12, nel suo momento di maggiori difficoltà, che vale oro.
Formenti 5,5: partita scialba, per lui una serata da comprimario.
Hunter 7: a nostro avviso eccessivo il premio come MVP della finale, (il 41 ed il 21 di valutazione di McConnell e Maggioli non contano ?), però gioca una discreta partita, soprattutto segna canestri importanti nel micidiale avvio di partita di Brindisi.
Borovnjak 6,5: mette tanta energia, ma è spesso sovrastato da Maggioli; in definitiva è comunque lui che cerca, più di tutti, a limitarne il gioco.
Callahan 7: nella seconda parte del match si spegne decisamente, ma brilla, probabilmente più di tutti, in avvio di partita.
Wojciechowski 5,5: sei minuti in campo, si fa notare soprattutto per i tre falli commessi e per la palla persa.
Zerini 5: giovane di belle speranze, tra l’altro la società gli ha fatto sottoscrivere un triennale, ma toppa la finale. Quando prova a metterla sul fisico, contro Maggioli, consuma falli inutili.
Giuri 8: il migliore dei suoi. Grande prestazione innanzitutto perché era quello, tra i suoi, che, da brindisino doc, aveva più voglia di vincerla. Poi perché, ha affrontato questa Final Four con un macigno sopra alle spalle: sostituire il play titolare Renfroe. Bravo anche per non aver dimostrato particolari sentimenti di rivalsa, verso la sua ex squadra. Insomma, ha dimostrato di avere stoffa e carattere.
Vorzillo n.e.
Preite n.e.

Fileni BPA
Maggioli 7
: immenso anche stasera, con qualche errore di troppo, però, al tiro; si è fatto rispettare dalla nutrita batteria di lunghi brindisini, resistendo alla frequenti, rudi attenzioni difensive. Certo, ha pagato l’impegno, quaranta minuti di utilizzo, perdendo lucidità in qualche momento, come in occasione del fallo tecnico, frutto di un momento di nervosismo, sanzionato dagli arbitri per un eccesso di zelo.
Battisti n.e.
Hoover 6
: non è riuscito a ripetere la prestazione del giorno prima, ma forse non si poteva chiedere di più, non tanto per l’adrenalina accumulata dopo la tripla del successo contro Scafati, ma per una notte quasi insonne, durante la quale la signora Brenna ha messo a segno un bellissimo canestro.
Valentini 5,5: tanto impegno, un passo indietro rispetto alla semifinale, bravo più che altro in un paio di belle difese in cui ha costretto i brindisini a commettere falli in attacco.
Migliori 5,5: sicuramente arriva stanco a giocare questa finale, non dimentichiamo che ha avuto un inizio di stagione praticamente a singhiozzo. Alla squadra mancano i suoi punti, e non brilla eccessivamente in difesa.
Ginesi n.e.
Bargnesi n.e.
Di Giacomo n.e.
Brooks 6,5
: gioca una prima metà di partita, al limite del disastroso, poi, quando sembra essere uscito dal match, comincia a giocare bene, diventando protagonista della rimonta finale. Troppo tardi, forse, se Cioppi lo avesse avuto al top, già all’inizio del match, chissà come sarebbe andata!
Santiangeli 5: non è stata la sua Final Four; anche stasera in grande difficoltà. Ma è il rischio che si corre, quando si è così giovani; la pressione ti può “uccidere”. Avrà tempo per rifarsi, la stagione è ancora lunga.
McConnell 8: è sempre un piacere vederlo giocare da protagonista, a dispetto della sua verde età e della sua inesperienza. Ma nessuno riesce più a pensare a quest’ultimo aspetto, anche perché, a parte una seconda metà di primo quarto in cui Brindisi cerca di mandarlo in tilt, prende quasi sempre la squadra in mano e lo fa molto bene. Il futuro è suo, lo aspetta una carriera importante: sentiremo ancora parlare di lui e proveremo quello stesso senso di orgoglio che abbiamo provato in passato, ricordando di averlo lanciato noi.
Dolic n.e.
 

 

di Giancarlo Esposto