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Nate McMillan è stato esonerato un giorno dopo Mike D'Antoni. Sono i due principali assistenti di Mike Krzyzewski. Adesso possono dedicarsi a preparare le Olimpiadi di Londra. La sua ultima partita sulla panchina dei Blazers è stato un collasso arrivato per mano proprio dei Knicks nella prima partita di Mike Woodson. McMillan è un allenatore rispettabile: ha speso tutta la carriera di giocatore a Seattle e da allenatore, dopo i Sonics, era sceso solo un poco più a sud per allenare Portland.
Ieri i Blazers hanno incenerito la squadra, cedendo Gerald Wallace e Marcus Camby, rilasciando lo sfortunatissimo Greg Oden, che doveva essere il nuovo Bill Russell: come ha detto il presidente del club, Larry Miller, è stato fatto tutto per prepararsi per i draft e il mercato dei free-agent per una veloce ricostruzione. Ma il fatto che non venga affidata a McMillan la dice lunga su quanto il rapporto si fosse logorato.
Questa era una stagione in cui Portland aveva grandi aspirazioni ed era anche partita molto forte a dispetto della perdita di Brandon Roy (carriera finita). Poi si è spezzato qualcosa ed è diventata una squadra estremamente deludente che non farà i playoff e ricomincerà attorno a LaMarcus Aldridge, ma il club negli ultimi anni ha preso a calci la propria immagine, partendo dal licenziamento del general manager Rich Cho dopo un anno e praticamente senza dirglielo, così come ieri la notizia dell'esonero di McMillan persino i suoi assistenti l'hanno appresa dai media. McMillan chiude con un record di 266-269 in sette stagioni, sicuramente inferiore alle aspettative ma anche influenzato dai tanti infortuni e dall'indisponibilità di Greg Oden, teorico salvatore della patria. Ma è un coach rispettato e avrà un'altra possibilità, solo che non si sa a quale livello.