Saras Jasikevicius, MVP della seconda semifinale
Saras Jasikevicius, MVP della seconda semifinale

Panathinaikos Atene - Cska Mosca sarà la finale dell’Eurolega 2009 come 2 anni fa ad Atene, quando furono i greci ad uscire vittoriosi. La Final Four di Berlino ha regalato un’altra semifinale entusiasmante, un derby corretto e con giocate molto spettacolari. Alla fine ha vinto il Panathinaikos, soprattutto grazie ai suoi lunghi che hanno dominato sotto canestro e alla prestazione di Jasikevicius nella seconda parte della gara.

 

Obradovic domenica proverà a vincere la sua settima Eurolega, sfidando per la terza volta Messina (10 trionfi e 14 finali in due). Per l’Olympiacos il rammarico di aver disputato a tratti una buona partita, ma non ha ricevuto continuità da alcuni suoi giocatori e Giannakis ha dovuto fare i conti con la situazione falli dei suoi lunghi.

 





LA CRONACA. Il Panathinaikos comincia con Spanoulis, Perperoglou, Fotsis, Nicholas e Pekovic, l’Olympiacos invece schiera Childress, Vujcic, Halperin, Printezis e Pargo.





 

Tutta la grinta di Georgios Printezis
Tutta la grinta di Georgios Printezis

L’avvio è tutto del Panathinaikos che con Perperoglou e Pekovic si porta sul 7 a 0. L’Olympiacos sembra sorpreso dalla partenza degli uomini di Obradovic che trovano canestri facili in penetrazione. Printezis e Childress in contropiede riducono lo svantaggio (9 a 7) ma il pick-roll porta i vari Spanoulis, Pekovic e Batiste a segnare con continuità (21 a 13). E quando non trovano immediatamente canestro con il pick-roll, gli uomini di Obradovic hanno pazienza e aprono il campo per l’uno contro uno dentro l’area di Pekovic o Batiste. Giannakis prova a cambiare l’andamento inserendo Greer e la guardia americana realizza subito la prima tripla della partita. Il canestro carica l’Olympiacos che, grazie anche ad una difesa dell’area più attenta, riduce lo svantaggio (22 a 21). Nell’ultimo minuto però il Panathinaikos riallunga grazie ai liberi di Jasikevicius e alla tripla sulla sirena di Spanoulis, favorita da un errore di Papaloukas che lascia 10 secondi per il tiro degli avversari.



La seconda frazione comincia con una tripla di Erceg, mentre Pekovic continua il suo show sotto canestro (31 a 26). Diamantidis difende su Childress e Jasikevicius su Papaloukas, dall’altra parte invece Giannakis si affida alla zona. Il duello Bourousis-Pekovic vede sempre prevalere il centro montenegrino e l’Olympiacos sul 35 a 28 chiama timeout. Al ritorno in campo Papaloukas e Greer attaccano la linea di fondo lasciata troppo libera dalla difesa di Obradovic, ma Batiste risponde segnando 5 punti consecutivi (39 a 32). Greer realizza un’altra tripla e il Panathinaikos chiede la sospensione per cercare di arginare l’ex giocatore di Napoli. La guardia americana però continua a segnare anche dopo il timeout costringendo spesso il marcatore di turno a fermarlo con un fallo. Papaloukas raggiunge la parità a quota 39, ma il Panathinaikos arriva all’intervallo in vantaggio grazie al tocco fortunoso a rimbalzo di Fotsis (43 a 41).



 

Mike Batiste, in coppia con Pekovic ha dominato sotto le plance
Mike Batiste, in coppia con Pekovic ha dominato sotto le plance

Al ritorno in campo l’Olympiacos raggiunge il suo primo vantaggio grazie ad un canestro più fallo di Vujcic (46 a 43), Spanoulis, Pekovic e Fotsis con una tripla riportano subito avanti il Panathinaikos (50 a 46). La partita è molto intensa, ma le due squadre limitano i contatti fisici regalando giocate molto spettacolari. Gli uomini di Giannakis realizzano un break di 8 a 0 firmato da Vujcic e Childress, a cui risponde Batiste con una schiacciata (la terza della serata) e un alley-op. Gli attacchi prevalgono sulle difese, come era facile aspettarsi visto che il Panathinaikos e l’Olympiacos sono rispettivamente il 4° e il 7 attacco dell’Eurolega. Jasikevicius prova a ad alzare il ritmo della partita, regalando ottimi assist ai compagni e realizzando 2 triple consecutive (66 a 60). Il quarto si chiude con la tripla di Bourousis che mantiene in partita l’Olympiacos.



L’ultima frazione comincia male per l’Olympiacos perché Bourousis e Childress commettono subito il loro 4° fallo per cercare di fermare Batiste (4 punti consecutivi). La situazione vede anche Vujcic gravato di 4 penalità, mentre il Panathinaikos ha solo Pekovic con 4 falli. Jasikevicius realizza la sua terza tripla (73 a 65) e Giannakis chiama timeout, imitato immediatamente dopo da Obradovic che non è contento di come difende la sua squadra. In effetti la difesa del Panathinaikos è meno attenta, Vujcic e Halperin ne approfittano per riportare sotto l’Olympiacos (73 a 71). Spanoulis riallunga con una tripla, poi però commette terzo e quarto fallo consecutivamente su Greer, che così dalla lunetta realizza i primi punti del secondo tempo (76 a 74). Jasikevicius è scatenato e con un canestro in penetrazione e una tripla riporta i suoi sul +7 (81 a 74). L’Olympiacos non si arrende e con Bourousis e una tripla di Papaloukas riduce lo svantaggio (81 a 79) costringendo Obradovic a chiamare timeout. Dalla lunetta Vujcic e Bourousis agganciano la parità a quota 82, ma Pekovic realizza sull’ennesimo assist di Jasikevicius. Il finale è confuso. Vujcic sbaglia la tripla, Pekovic lo imita fallendo un facile appoggio e l’ultimo tentativo di Bourousis, servito sotto canestro da Green, si spegne sul ferro. Il Panathinaikos va in finale con il punteggio di 84 a 82.







 

Per l'Olympiacos non sono bastati neppure i 6 milioni di € all'anno di Childress per centrare la vittoria
Per l\'Olympiacos non sono bastati neppure i 6 milioni di € all\'anno di Childress per centrare la vittoria

Quintetto ideale: Greer, Jasikevicius, Batiste, Spanoulis, Pekovic







MVP: Jasikevicius 18 punti (con 1 su 4 da due, 4 su 6 da tre e 4 su 4 ai liberi), 3 rimbalzi, 5 falli subiti e 5 assist per la guardia lituana che nella seconda parte ha cambiato la partita con canestri e assist. Domenica Sarunas proverà ad entrare nella storia, perché battendo il Cska sarebbe il primo giocatore a vincere l’Eurolega con 3 squadre diverse (le prime 3 competizioni le ha conquistate con il Maccabi e con il Barcellona).




Marco Pomicino