Lo scandalo di "Baskettopoli" lentamente si allarga. Nel mirino degli investigatori ci sono anche partite dei campionati di serie B e C della stagione 2005/2006. Un ulteriore passo indietro nel tempo, dunque, legato all'attività di riscontro delle accuse che nelle ultime settimane si sarebbero sommate al già pesante quadro emerso dall'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Maria Luisa Miranda.

 

 

Il personale della sezione operativa del locale compartimento della Polizia postale e delle comunicazioni, negli ultimi giorni, ha sentito numerosi tesserati che spontaneamente hanno offerto il loro contributo nella ricostruzione delle vicende dei campionati delle minors degli ultimi anni. Testimonianze dirette e spontanee venute prevalentemente da arbitri che ritengono di essere stati danneggiati dal sistema che, secondo l'accusa, vedeva i vertici del Settore Commissari fare il bello e il cattivo tempo. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, Giovanni Garibotti, Alessandro Campera e Giovanni Battista Montella, tutti raggiunti dalla misura cautelare dell'interdizione dai pubblici uffici emessa dal gip Kate Tassone, stabilivano a tavolino gli avanzamenti di carriera e si avvalevano di arbitri compiacenti per determinare l'esito delle gare.

I primi a denunciare l'esistenza di un'organizzazione che nelle ultime due stagioni avrebbe dominato lo scenario dei campionati di serie B e C erano stati proprio tre arbitri:il reggino Alessandro Cagliostro, il casertano Vincenzo Luongo e il pesarese Alberto lacomucci. Adesso sono arrivati i contributi di altri arbitri (dovrebbero essere una dozzina) che con le loro dichiarazioni avrebbero determinato un allargamento dell'inchiesta ad altre due stagioni delle minors. Hanno tutti offerto un contributo per ricostruire la verità su vicende che, così come sono state prospettate in ipotesi di reato che vanno dall'associazione per delinquere all'abuso d'ufficio, dalla frode sportiva alla truffa, non fanno certo onore al mondo pulito della pallacanestro che si specchia in un campione dalla carriera cristallina come il suo presidente federale Dino Meneghin.

Un gran lavoro attende gli investigatori che oltre all'approfondimento di quanto emerso nella prima fase dell'inchiesta adesso si ritrovano una serie di spunti, per ulteriori approfondimenti, legati alle rivelazioni di dirigenti di società e arbitri che si sono presentati spontaneamente negli uffici della Polposta. Tutti hanno accusato i vertici del Settore Commissari che, stando a intercettazioni riportate nell'ordinanza di applicazione della misura cautelare dell'interdizione dai pubblici uffici erano padroni dei destini dei "fischietti" e, nello stesso tempo, determinavano promozioni e retrocessioni favorendo questa o quella squadra. La scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere da parte di Garibotti e Campera quando il 16 aprile scorso sono comparsi davanti al gip Tassone non ha di certo contribuito a fare chiarezza.