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La S.S. Sutor, al termine della regular season, comunica quanto segue.

 

Si è concluso domenica scorsa con la trasferta a Roma il settimo anno della Sutor in serie A.

 

Un anno che è stato sinonimo di  grande sfida, sul campo e fuori dal campo, per tutti i protagonisti dell'impresa gialloblu.

 

La sfida sportiva è stata vinta con il raggiungimento dell'obiettivo salvezza, centrato con ben cinque giornate di anticipo.

 

Una salvezza conquistata sotto la sapiente regia del grande coach Carlo Recalcati e di una squadra che ha regalato grandissime emozioni ai tifosi,  comprese le vittorie contro alcune big del campionato.

 

Vittorie che hanno confermato come la Sutor sia,  ancora, la "piccola" che vince contro le "grandi".

 

La stagione, cominciata con la vittoria fuori casa contro Avellino ( bissata al ritorno tra le mura amiche), è proseguita poi la trasferta vittoriosa  e corsara a Venezia, che si è arresa alla Sutor anche al ritorno, le vittorie con Biella, il derby d'andata vinto a Pesaro, il riscatto contro Caserta e Brindisi, nonché i due colpi prestigiosi contro Milano e  Varese.

 

Nel bilancio di fine anno trovano posto anche le sconfitte così come i giorni  difficili in concomitanza del mancato torneo di San Martino.

 

Aspetti particolari di una stagione in cui, comunque, si è trovata la forza di andare avanti e che hanno rafforzato il concetto di “squadra” in chi ha deciso di compattarsi ancora di più per superare i momenti difficili. Si sottolinea tutto questo con orgoglio e gratitudine verso chi ha dimostrato attaccamento sportivo e valore morale.

 

E' stato l'anno del miracolo sportivo così come l'anno dell'impresa societaria. Alle già note difficoltà di inizio campionato si è aggiunta anche in questa stagione, dato questo senza precedenti nella storia della Sutor nonché eccezione nella massima serie, la mancanza del main sponsor.

 

Seppur con la decisione di donare lo spazio vuoto alla Lega Del Filo D’Oro si è voluto trasformare un’esperienza negativa in una importante occasione di solidarietà, la mancanza dello sponsor principale è stata comunque destabilizzante.

 

E’ stata infatti un’assenza che ha pesato, rendendo ancora più complesso un cammino già in  salita.

 

Nonostante questo, la S.S. Sutor, tra sacrifici e difficoltà, è andata avanti facendo leva su quei valori che sono alla base della sua storia: amore, volontà  e fiducia. E ha proseguito il suo cammino grazie anche a quanti hanno supportato la  Società: per questo, così come fatto nei giorni scorsi in occasione dello  sponsor day, si tornano a ringraziare con profonda gratitudine sponsor e partner che hanno reso meno faticoso il cammino e hanno permesso alla Società  di arrivare sin qui: dalle aziende legate all'associazione "Insieme per la  Sutor", ai soci dello Special Club, da quanti hanno il nome sulla maglia, a coloro che hanno scelto, con forme diverse, di legare il proprio marchio alla Sutor sino, uno a uno, a ogni singolo abbonato che, con l'acquisto della  tessera, ha comunque portato il proprio contributo.

 

E grazie anche al tifo organizzato: i Sutor Rangers, con il loro sostegno "sempre ovunque comunque", sono stati nel corso di tutta la stagione, ancora, un valore aggiunto. Basta ricordare la raccolta fondi promossa per pagare un pesante multa a carico della Sutor. Un gesto di attaccamento ai colori senza pari. Un amore da serie A.

 

Il miracolo societario, a differenza di quello sportivo, non è al momento ancora compiuto. Resta alla Sutor, a tutti quelli che la amano, a quanti pensano che non si tratti solo di salvare una squadra ma un bene di un intero territorio, un veicolo di immagine e sociale, il rush finale per gioire anche dell'ottavo anno di serie A e preservare sessanta anni di storia.

 

La settimana cominciata ieri, in tal senso, è molto importante. La S.S. Sutor renderà note e ufficiali, se ci saranno, proposte e novità al  riguardo. Fino ad allora, nella certezza che l'ambiente tutto continuerà a essere  compatto, si ribadisce, racchiudendo in un'unica parola una stagione, GRAZIE. Di cuore, a tutti.