Franco Curioni
Franco Curioni

PAVIA. I tifosi entrano a gamba tesa su Curioni. «Ho ricevuto attacchi personali via mail e sui forum dai tifosi di Pavia e sono molto perplesso - dice il presidente dell’Assigeco, che ieri sera ha incontrato Gian Marco Bianchi - . Se Pavia non mi vuole, io non ci tengo a pagare per essere insultato.

 

Vorrei solo che fosse chiaro che non sono stato io a cercare Bianchi».

 

Ma cosa non piace ai tifosi pavesi? «Se serve per arrivare in A ben venga la fusione - dice Mirko Confaloniera, portavoce degli Alcooligans, uno dei gruppi ultras della tribunetta - ma la prima squadra deve restare a Pavia. Lodi potrebbe tenere una squadra di B1 dove far crescere i giovani, un po’ come fa Siena, che ha la Mens Sana in A e la Virtus in B1. Per noi fare 7 o 8 partite a Pavia e le altre a Lodi non ha senso perché i tifosi pavesi così rischiano di non sentire più la squadra come propria. Se viene qui Curioni lo accoglieremo a braccia aperte, ma adesso abbiamo paura che il basket lasci Pavia e per noi che dedichiamo alla squadra molto del nostro tempo libero sarebbe un dolore». Confaloniera cita un precedente: «Quando Pavia aveva una squadra femminile in A1 ci fu una fusione con Vittuone per cui là si giocava la stagione regolare e a Pavia i play off, ma l’anno successivo la squadra non arrivò ai play off e in quello successivo perse anche il nome Pavia e divenne a tutti gli effetti la squadra di Vittuone».

Gli fa eco Daniele Spairani del direttivo della Gioventù longobarda: «Curioni è visto da alcuni come quello che vuole portarci via il giocattolo, ma se invece viene a salvare Pavia nessuno lo insulterà. Nel mio gruppo ci sono posizioni diverse, ma la maggior parte di noi ha deciso di sostenere la fusione. C’è un candidato sindaco che dice di poter trovare un nuovo sponsor in grado di aiutare Bianchi, ma secondo noi non ci sono i tempi per questa operazione. Se la fusione ci sarà chiederemo a Bianchi e Curioni di metterci a disposizione dei pullman per portare i tifosi a Lodi e che nel nome della società rimanga la parola Pavia». Quello del nome è un problema di sostanza: «Per noi è prioritario poterci identificare con la squadra, ma se Pavia dovesse sparire dal nome non andremmo a Lodi. Se l’anno prossimo metà partite saranno qui e l’altra a Lodi noi dimostreremo a Curioni con il nostro tifo che Pavia deve diventare l’unico campo della prima squadra perché qui troverà più calore».