Con un perdonabile ritardo riconducibile ad una A14 da primo luglio evidentemente congestionata sul tratto BO/FO, fa il suo debutto forlivese al Big Bar, tempio pagano delle benedizioni Unieuro 2015/16, il neo-acquisto Luca Pignatti. Accolto dal presidente Giuseppe Rossi e da coach Gigi Garelli, munito di “chignon” treccioluto che non fosse per una sussistente morosa (“Vive e lavora in Germania, nei prossimi giorni la raggiungo”) potrebbe mietere vittime illustri tra il gentil sesso forlivese, Pignatti si presenta con un’etichetta gratificante ma impegnativa: il vincicampionati. A ritroso: Siena, Mantova e, due anni prima, Mirandola; fan 3 promozioni negli ultimi 4 anni…
 
“E’ vero, negli ultimi tempi mi è andata bene – spiega la nuova ala della Pallacanestro Forlì 2.015 – e il segreto, se ce n’è uno, credo sia quello di stare uniti, fare quadrato, usare la regular season per cementarsi al meglio, per poi farsi trovare pronti ai momenti cruciali della stagione”. L’esperienza di Forlì lo galvanizza: “Spero di fare qui esattamente quello che ho fatto a Siena: aiutare una grande piazza, una piazza che traina il movimento, dove le compete. A Siena abbiamo fatto stabilmente 2.500 spettatori, con punte di 3.000 e tanto seguito in trasferta, spero che qui possa verificarsi qualcosa di simile. A proposito di parallelismi, penso di Forlì quello che pensavo di Siena: è ingiusto che per comportamenti scorretti di singoli individui paghino intere città super-appassionate, e indirettamente il movimento-basket. Vedremo di riparare a tutto questo!”.
 
Quanto alle sue caratteristiche tecniche, Pignatti si definisce “un’ala cui piace correre e giocare in velocità, difendere forte, dare una mano sotto e piazzare qualche buon tiro dalla media distanza”. Negli anni scorsi, con Chiacig e Jefferson, ha sempre orbitato attorno a totem d’area. I giornalisti lo “titillano”: e se ci fosse Maggioli? E se non ci fosse? “Cambia poco, mi sono trovato bene negli anni scorsi con quel tipo di giocatori, poi se invece mi si chiedesse di giocare un pò più sottocanestro, nessun problema, l’ho già fatto e in Serie B a parte rarissime eccezioni penso di potermi accoppiare con quasi tutti i lunghi”.
 
Rettifica il nostro comunicato stampa inizialmente errato (“Ma quale settore giovanile Virtus! Sono cresciuto in Fortitudo, con alcune vostre vecchie conoscenze: coach Maurizio Ferro e poi Alessandro Piazza e Alberto Chiumenti”), mentre sulle sue origini di San Giovanni in Persiceto ed una eventuale amicizia con Belinelli smonta le curiosità: “Sono di Crevalcore, sono nato a Persiceto unicamente perchè a Crevalcore non c’è l’ospedale, Belinelli non lo conosco”.
 
Gigi Garelli si coccola il neo-acquisto: “E’ uno dei primissimi nomi che ho scritto sul mio taccuino, da un mese vado dicendo che voglio gente abituata a vincere questi campionati, che ‘sa come si fa’, ebbene Pignatti è l’emblema di questo identikit”.
 
Quanto a Sebastian Vico, fresco annuncio della Pallacanestro 2.015 e l’anno scorso con Pignatti alla Mens Sana 1871, si tessono le lodi dell’argentino: “Sono qui anche perchè c’è lui, trovo ottimo ripartire da un minuscolo nucleo, anche se fatto da solo di 2 giocatori, che l’anno scorso hanno giocato e vinto assieme. Vico vi farà divertire: è un giocatore vivace, che gioca quasi sempre sopra le righe, forza le penetrazioni, estremizza le situazioni. In compenso in difesa, contrariamente a quella tipologia di atleti, si sbatte, e non poco”.