Cari lettori continua la rubrica dedicata ai giocatori italiani del nostro campionato. Dopo aver intervistato Giampaolo Ricci della Vanoli Cremona e Peppe Poeta della Fiat Torino, ora è tocca ad uno dei nuovi volti della sorprendente Germani Basket Brescia, Brian Sacchetti.

Abbiamo parlato del  suo trascorso a Sassari, della nuova avventura con la Leonessa e della Nazionale.

Come si è avvicinato al mondo della pallacanestro?

«La mia passione è nata in maniera molto naturale: fin da piccolo seguivo gli allenamenti e le partite di mio papà. E’ stato un approccio spontaneo e semplice».

I sette anni a Sassari, e soprattutto il triplete vinto nel 2015, hanno segnato profondamente la tua carriera. Che ricordi conservi dell’avventura con la maglia della Dinamo?

«L’annata del 2015 è stato qualcosa di irripetibile per la realtà sassarese. La mia esperienza con la Dinamo è iniziata un po’ per caso. Mi sono sentito ben voluto e ho dei bellissimi ricordi, perchè il calore della Sardegna e dei suoi abitanti mi hanno sempre fatto sentire a casa. I successi e le soddisfazioni non sono mancati: la conquista dei play off, la qualificazione all’Eurocup, nel 2014 la vittoria della prima Coppa Italia e nel 2015 il famoso triplete e l’accesso all’Eurolega. In questi sette anni la Dinamo è cresciuta tanto e ha fatto notevoli passi avanti».

 Come mai la scelta di approdare a Brescia?

«Avevo diverse offerte. Ho parlato con coach Andrea Diana, con il general manager Sandro Santoro e con alcuni miei attuali compagni di squadra e fin dall’inizio mi sono convinto: ho scelto Brescia perché è una società con obiettivi ambiziosi ed un solido progetto a lungo termine, oltre ad esserci tanto entusiasmo».

Si aspettava un inizio così convincente, con un bottino di cinque vittorie nelle prime cinque giornate?

«Ci avrei messo la firma! Ho notato subito, già a metà agosto quando ho raggiunto la squadra per la preparazione, il potenziale di questo gruppo. Questi successi non sono casuali e mi aspettavo un inizio così energico, perché si è creata sintonia tra lo zoccolo duro dello scorso anno ed i nuovi arrivati, me compreso. Possiamo dare fastidio a molte squadre, chi ben comincia è a metà dell’opera».

 Cosa si aspetta dal prossimo turno, la gara contro la Grissin Bon Reggio Emilia?

«Sarà una partita molto difficile, dobbiamo stare attenti alla loro transizione ed in particolare limitare le giocate di Della Valle e non subire la fisicità di Reynolds e Wright. Noi giochiamo in casa e dobbiamo sfruttare il fattore campo, approcciando la partita nel modo migliore con grande concentrazione ed aggressività. In questo campionato non bisogna guardare la classifica perché tutti possono battere tutti, quindi serve massima attenzione per conquistare i due punti».

Quali sono gli obiettivi di questa stagione?

«E’ ancora presto per fare predizioni. Sicuramente cercheremo di migliorarci rispetto allo scorso anno e vorremmo raggiungere i play off. Siamo consapevoli che giochiamo in un campionato lungo e difficile, in cui ci sono tante squadre molto attrezzate. Bisogna pensare partita dopo partita».

Che sensazioni ha provato quando ha letto il suo nome tra i 24 pre-convocati con la Nazionale in vista delle qualificazioni ai mondiali del 2019?

«Ero molto emozionato. Credo che per qualsiasi giocatore la chiamata in Nazionale sia motivo di orgoglio. So che sarà molto difficile far parte degli effettivi 12 che saranno convocati, considerando il talento di tutti, ma mi impegnerò al massimo per riuscire a far parte della “spedizione».

Foto gentilmente concessa dall’ufficio stampa della Germani Basket Brescia