FIVE – Agli “americani” Danilo Gallinari, Andrea Bargnani e Marco Belinelli, che si rifanno di un’estate avara di soddisfazioni con un inizio di stagione NBA oltre ogni previsione, almeno sotto il profilo individuale.

 

Per la verità il discorso vale soprattutto per il “Gallo”, capace di battere per due volte in tre partite il proprio career-high (22 punti all’esordio, 30 contro Philadelphia) e di far registrare una media di 22,7 punti, 4,7 rimbalzi e 1,3 assist di media con il 50% dall’arco nelle prime tre uscite dei Knicks, ma anche il “Mago” (22 punti e 5 rimbalzi nelle prime tre dei Raptors) non ha certo deluso le aspettative, così come “Beli” quanto meno nelle prime due (8,5 punti e 1 assist). Se queste prestazioni siano il miglior buongiorno ad una straordinaria stagione o solo degli illusori fuochi di paglia è difficile a dirsi, ma di certo i gioiellini nostrani hanno di che gongolare.

 

 

 

 

FOUR – A Chevon Troutman (Ala/Centro di 202 cm – 1981 – Air Avellino). Avellino sceglie ancora una volta di stupire e ferma anche la corsa della Benetton resistendo al comando della classifica con l'infernale macchina da guerra chiamata Montepaschi. L'ennesimo capolavoro di coach Pancotto stasera porta il nome di Chevon Troutman: l'ex livornese esce da trionfatore con 24 punti e 16 rimbalzi per un totale di 36 di valutazione dominando la gara che l'Air strappa nel finale dopo aver dovuto spesso rincorrere i biancoverdi veneti. Una partita tutta sostanza per Troutman che assume ancora maggiore lustro vista la caratura e la pericolosità dei rivali di stasera, CJ Wallace e Sandro Nicevic sono ostacolo consistente per chiunque.

 

 

 

THREE – A Philip Missere (Centro di 204 cm – 1983 – AB Latina). Nella seconda importantissima vittoria casalinga della formazione allenata da Luca Ciaboco, gran merito va al centro americano di passaporto italiano. Se ai punti la vince il cecchino Rivers (32 punti ma ben 25 tiri con 12/25 e 29 di valutazione) il numero 24 in maglia biancoazzurra sforna una prestazione balistica perfetta da due punti (11/11) condita da ben 14 rimbalzi, 1 assist ed una schiacciata per un fantastico 38 di valutazione, record di giornata in Legadue. Con questa vittoria la formazione laziale si lascia alle spalle per la lotta alla retrocessione la stessa Pavia e la Bialetti Scafati ancora al palo.

 

 

 

TWO – A Nicolás Mazzarino (Play/Guardia di 181 cm – 1975 – NGC Medical Cantù). Un'altra grande prestazione per il capitano canturino che guida la NGC alla seconda vittoria consecutiva. Dopo aver piegato con le sue triple Montegranaro l'uruguiano trascina, con 19 punti, 8 rimbalzi ed un eccellente 28 di valutazione, i compagni nella trasferta di Pesaro dove la squadra di coach Trinchieri ha dimostrato maturità ed un ottima organizzazione difensiva evidenziando ancora di più le emergenze e le difficoltà di Pesaro in questo inizio stagione. Solidità e grande dedizione quella dei brianzoli, che viene rappresentata proprio dall'ex giocatore della Viola, esempio di dedizione, grande professionalità oltre alle doti di leader carismatico quanto silenzioso.

 
 

ONE – Al trio dell’Aget Service Imola Whiting-Vaden-Ezugwu: nell’impresa dell’Aget in casa della quotata Fastweb Casale Monferrato gran parte del merito va agli stranieri della formazione biancorossa, che regalano ventelli sia nei punti (rispettivamente 29, 25 e 19) che nella valutazione (28, 28 e 27) e toccano gran parte dei palloni più importanti. Per il 24enne di Indianapolis un primo tempo da favola (17 punti) che aiuta la formazione ospite a restare aggrappata al match (alla fine anche 9/13 al tiro e ben 4 assist); per il mormone ex Sassari, dopo tante gare opache, finalmente la leadership e concretezza per le quali la dirigenza imolese l’ha scelto in estate (per lui pure 10 falli subiti e 14/16 dalla linea della carità oltre ad un tempo supplementare da protagonista); il totem numero 9 con passaporto britannico, infine, spinge l’Andrea Costa ad un soffio dalla vittoria già nei tempi regolamentari grazie al 9/12 al tiro e 13 rimbalzi.

 

 

ZERO – Alla Martos Napoli, che torna all’ultima posizione del Countdown dopo aver subito un altro quarantello, stavolta non dai “marziani” del Montepaschi ma nel derby campano contro la più abbordabile Pepsi Caserta, per giunta tra le mura non più così amiche del PalaBarbuto. A nulla è servito – per ora – l’arrivo del tanto atteso Damon Jones (3 punti e 1/11 al tiro), uno dei tanti passati per le porte girevoli di un club che ha evidentemente problemi che vanno ben oltre il parco giocatori, a cominciare dalla precarietà della guida tecnica (affidata a Federico Pasquini dopo le risposte negative di diversi coach di alto livello). Prima di dare un giudizio definitivo sulla squadra partenopea bisognerà attendere l’inserimento di Jones e degli eventuali nuovi arrivi, ma le premesse non possono che far temere ai tifosi napoletani una stagione da agnello sacrificale del campionato.