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DA DODICI ANNI il Natale della Nba si identifica con Kobe Bryant. Quest’anno al tradizionale appuntamento con i Lakers c’è un ospite d’eccezione, LeBron James, per quella che negli auspici della lega dovrebbe essere fra sei mesi la finale per il titolo. Anche le due squadre entrano in questo spirito e la partita si trasforma ben presto in una battaglia con tanto di scontri atletici, di scambio di colpi proibiti fra James e Artest, di reazioni nervose di Bryant e perfino di lancio di oggetti in campo da parte del pubblico.

 

 

LA SFIDA ALLA FINE dà ragione a Cleveland, che si dimostra più squadra e tiene sotto il 37% al tiro gli avversari. Los Angeles si affida ancora una volta a Bryant, ma i suoi 35 punti con 11/32 dal campo non bastano a compensare le troppe carenze della squadra.

Altra ghiotta proposta natalizia è la sfida fra Orlando e Boston. Anche senza Pierce, costretto a uno stop di due settimane per problemi al ginocchio destro, i Celtics fanno saltare il banco con un’autentica lezione di difesa grazie alla quale tolgono di scena Howard (5 punti e 1/7dal campo) e concedono ai Magic solo 28 punti nel primo tempo.

Danilo Gallinari è secondo soltanto a Dwyane Wade nel confronto fra New York e Miami. L’azzurro è il miglior realizzatore dei suoi con 26 punti, a cui aggiunge 8 rimbalzi e 3 assist, ma i Knicks non riescono ad assestare la mira e tornano a segnare il passo dopo sei vittorie consecutive.

Risultati: New York-Miami 87-93; Orlando-Boston 77-86; LA Lakers-Cleveland 87-102; Phoenix-LA Clippers 124-93; Portland-Denver 107-96.