Bogut è probabilmente,dopo Howard, il miglior centro ad est (foto: dailytelegraph.com)
Bogut è probabilmente,dopo Howard, il miglior centro ad est (foto: dailytelegraph.com)

Manca meno di un mese al termine della regular season, poco più di una quindicina di partite a testa e poi le griglie playoff saranno finalmente pronte. Ma se ad ovest le otto partecipanti sono più o meno delineate, ad est c’è ancora bagarre per accaparrarsi l’ultimo posto utile per rimandare le ferie.

 

Se la stagione finisse così, Chicago chiuderebbe nona, e Charlotte, Miami e Toronto potrebbero tirare un sospiro di sollievo. Milwaukee, che attualmente occupa la quinta piazza grazie ad una seconda parte di stagione assolutamente straordinaria, potrebbe aver quasi strappato il biglietto per la post-season. Il bilancio della squadra di Scott Skiles è infatti di 36-29, di cui 18-4 nelle ultime 22, da fine gennaio ad oggi, e ben 12-1 dal termine della deadline, quando cioè John Salmons è approdato in Wisconsin per sostituire l’infortunato cronico Micheal Redd.

I Bucks, in striscia vincente da 6 turni (tra i quali gli importanti successi con Cleveland, Boston e Utah), rischiano adesso di essere la più seria minaccia per le prime quattro squadre della Conference, soprattutto per quella – Atlanta e Boston le candidate – che dovrebbe chiudere al quarto posto. Né gli Hawks nè i Celtics appaiono infatti in forma strepitosa, e se i playoff dovessero cominciare oggi stesso probabilmente Milwaukee, sull’onda di un entusiasmo pazzesco, potrebbe fare un sol boccone di entrambe. Come detto, l’innesto di Salmons (18.8 punti da quando è in Wisconsin) ha fatto decollare i Bucks, liberando da molte pressioni il baby Jennings, che ha finalmente ripreso a giocare sui livelli di inizio stagione ed è nuovamente il candidato numero 1 al titolo di rookie of the year. Eccezionale anche il contributo di Andrew Bogut, che sta disputando senza dubbio la migliore stagione in carriera, non solo numericamente (16.2 punti, 10.4 rimbalzi e 2.51 stoppate) ma anche come impatto e maturità, dimostrando finalmente di valere la primissima scelta al draft. Importante anche in contributo di due giocatori che pensavamo sarebbero finiti nel dimenticatoio, ed invece stanno offrendo un contributo sopra le attese: Carlos Delfino, impiegato oramai in quintetto, garantisce oltre 10 punti e 5 rimbalzi di media, mentre Jerry Stackhouse (8.5 a gara), libero fino a due mesi fa, sta dimostrando che tutta l’esperienza accumulata sarebbe ancora potuta servire a qualcuno.

 

Nonostante un eccellente Rose, Chicago è in forte crisi (foto: hoopshype.com)
Nonostante un eccellente Rose, Chicago è in forte crisi (foto: hoopshype.com)

Chi invece rischia seriamente di vedere i playoff dal divano è Chicago (31-35), reduce da 8 sconfitte consecutive, che sta riuscendo addirittura a fare peggio di Toronto (32-33), la quale per ora “vanta” solo 5 batoste di fila, di cui alcune clamorose. Mentre Miami e Charlotte sembrano abbastanza sicure di un posto al sole, non tanto numericamente ma quanto a stato di forma, Raptors e Bulls sono in caduta libera, e quella che dovesse spuntarla per accaparrarsi l’ultima piazza disponibile, probabilmente se ne pentirà quando LeBron e compagnia la spazzerà via al primo turno. I canadesi, dopo un travolgente rimonta, hanno perso 9 delle ultime 10. Si pensava che col rientro di Bosh le cose potessero migliorare e invece, nonostante le buone prestazioni di CB4, la squadra è in declino continuo. I 23 punti di scarto incassati contro Sacramento ne sono la testimonianza.

Chicago forse ha fatto peggio, prendendone 24 in casa contro i Jazz, 29 ad Orlando, 13 a Miami contro una diretta avversaria. L’impressione è che entrambe le squadre abbiano già la testa alla prossima estate, chi per trattenere il proprio gioiello (ma anche se dovessero riuscirci, con un nucleo del genere i Raptors non sono comunque competitivi), chi per cercare di accaparrarsi la migliore argenteria che sarà messa a disposizione dal primo luglio.

Stefano Panza