Felipe Reyes
Felipe Reyes

FIVE – Al Real Madrid e al suo capitano Felipe Reyes (centro di 204 cm - 1980). I blancos di Ettore Messina continuano ad alternare gioie e dolori in Europa ma nel frattempo, approfittando dei rari quanto pesanti passi falsi del Caja Laboral Vitoria in campionato, riagganciano i baschi in seconda posizione espugnando il fortino del Power Electronics Valencia.

 

E il merito, oltre che del solito, frizzante Sergio Llull, è dell’esperto centro andaluso, che trafigge a ripetizione la retina avversaria raggiungendo quota 23 punti con un eccellente 7/9 da due ed un inusuale 1/1 da tre. A questo vanno aggiunti 5 rimbalzi, 2 recuperi e ben 8 falli subiti che fanno impennare la valutazione fino a quota 31, battuta solamente dai 35 dell’MVP di giornata ACB Kostas Vasiliadis. Una prestazione sopra le righe che il capitano merengue sarà chiamato a ripetere più volte se il Real vuole avere qualche speranza di successo contro il Barcelona, giudice della stagione madrilista tanto in Eurolega quanto in campionato.

 



 

Ronald Dupree
Ronald Dupree

FOUR – Al Telekom Bonn e a Ronald Dupree (ala di 201 cm - 1981). Davanti agli oltre 5400 spettatori del Telekom Dome, un numero ragguardevole per un incontro di regular season del basket tedesco (e sufficiente a far impallidire le metropoli italiane), i bianco-fucsia di Michael Koch interrompono la striscia vincente di otto partite dell’indiavolato Gottingen e continuano a tenere il fiato sul collo all’Alba Berlino in cima alla classifica. E se in casa Real il protagonista era il capitano di lungo corso, in questo caso è invece l’americano al primo anno in Europa a guadagnare le luci della ribalta, stendendo i sassoni con una prova da 26 punti, 6 rimbalzi, 2 recuperi ed 1 stoppata per 27 di valutazione che, unita a quella del sorprendente Johannes Strasser ed a quella del solido Chris Ensminger, risulta essere un ostacolo invalicabile per gli ospiti. Ma, esattamente come a Madrid, anche nella ex capitale teutonica sperano che gli exploit non siano finiti qui.



 

Chester Mason
Chester Mason

THREE - A Chester Mason (guardia di 192 cm – 1981 – Siroki Eronet), protagonista di una mostruosa prestazione che consegna la vittoria casalinga al Siroki contro il Cedevita nel 24esimo turno di Lega Adriatica. Gli aggettivi non bastano a descrivere i numeri messi insieme dal prodotto dell’università di Miami: i 27 punti (9/12 da 2 e 1/3 da 3) sono il dato che balza meno all’occhio vicino agli 8 assist, 5 recuperi e 18 - avete letto bene - dicasi 18 rimbalzi arpionati dall’alto dei suoi 192 cm di altezza. Statistica fuori dal mondo per una guardia ma non del tutto casuale considerando la solidità fisica di questo giocatore che ha sbarcato il lunario nelle minors americane, passando per una breve comparsata al Fenerbahce e ai Cleveland Cavaliers nel 2007/2008 e per una un po’ più lunga, ma non certo d’alto borgo, tra le fila degli sloveni dello Zlatorog nella stessa stagione, prima di approdare nella seconda metà dell’anno scorso in Bosnia dove sta mostrando tutta la sua poliedricità: al momento il nono realizzatore, il secondo rimbalzista e il quarto assistman della Lega Adriatica.



 

Derrick Obasohan
Derrick Obasohan

TWO - A Derrick Obasohan (ala di 199 cm – 1981 - Hyères-Toulon), che si merita la seconda nomination stagionale nel nostro Countdown dominando la gara tra il suo Hyères-Toulon e lo Strasbourg che rimette in carreggiata per la corsa verso i playoff la sua formazione dopo due sconfitte consecutive. Quella del nigeriano è la più classica delle prove dell’ex, lui che ha militato nelle due stagioni passate tra le fila dello Strasbourg, ma soprattutto la più classica delle sue performance durante l’arco della stagione in corso. I 29 punti (8/13 da 2 e 3/5 da 3) conditi da 8 carambole in 34’ rinforzano la sua leadership incontrastata nella classifica cannonieri della ProA francese con 20,8 punti ad allacciata di scarpe, bottino medio ancor più valorizzato da un’impressionante continuità di rendimento, visto che sulle 22 gare sin qui disputate sono solo due le occasioni in cui ha terminato in singola cifra. Numeri da giocatore di altissimo rango.



 

Josh Heytvelt
Josh Heytvelt

ONE – A Joshua Rolin Heytvelt (centro di 211 cm – 1986 – Oyak Renault). Se la malconcia squadra di Bursa torna alla vittoria dopo ben 9 k.o. consecutivi deve ringraziare più di chiunque altro il centro bianco da Gonzaga, che riesce a vanificare gli sforzi del Turk Telekom Ankara (e del suo nuovo colpo a effetto Ricky Davis) con una sostanziosa doppia doppia da 26 punti e 13 rimbalzi impreziosita da ben 4 tiri pesanti messi a segno. Tutt’altro che banale – a partire dal cognome - la storia di “Josh” Heytvelt, nato nella minuscola Clarkston (cittadina di meno di 10 mila anime nello stato di Wasthington), trasferitosi a Spokane per giocare con i Bulldogs, sospeso nel suo anno da sophomore assieme al compagno Theo Davis per possessione di marijuana e funghi allucinogeni ed infine, una volta pagato (con gli interessi, dato che ha svolto molte più ore di servizio alla comunità rispetto a quelle previste dalla sentenza) il debito con la giustizia, volato fino in Turchia per iniziare la propria carriera da professionista. Un “rookie” semi-sconosciuto dei parquet europei che però, continuando di questo passo, potrebbe presto suonare come un nome noto a molti.



 

alt
alt
 

ZERO - Al Cibona Zagabria, capolista della Lega Adriatica letteralmente asfaltata a domicilio dall’Olimpija Lubiana, ovvero la sesta forza della manifestazione e certamente ormai non più l’Olimpija di qualche tempo fa soprattutto ora che dopo Sani Becirovic ha perso anche il suo tiratore scelto Matt Walsh. Eppure ciò non deve essere bastato agli zagabrini, che hanno pensato di prendersi un turno di riposo e già che c’erano di farlo con tutti i criteri del caso come dimostra l’impietoso scarto finale di 26 lunghezze. Il 59-85 del 40’ davanti al pubblico amico manda tutti gli uomini di coach Perasovic dietro la lavagna con l’unica, anche se più che condivisibile, attenuante della beffarda eliminazione dall’Eurolega subita pochi giorni prima. Se di nervi scarichi si trattasse, occorre ricaricare in fretta le batterie visto che il Partizan incombe ad una sola vittoria di distanza con una gara da recuperare.



Andrea Rizzi e Cristiano Pettinari