Dusko Savanovic
Dusko Savanovic

FIVE - A Dusko Savanovic (ala/centro di 204 cm – 1983 – Cajasol Siviglia), MVP provvisorio della trentesima giornata ACB (due partite sono state rinviate per gli impegni di Valencia e Bilbao in Eurocup) grazie ad una mostruosa prestazione nel secondo tempo della sfida del suo Cajasol a Santiago de Compostela contro l’a dir poco pericolante Xacobeo Blu:Sens.

 

Dopo un primo tempo con più ombre che luci e soprattutto un tabellino ancora intonso, il lungo serbo è esploso fragorosamente nella ripresa mettendo a segno tutti i suoi 25 punti e completando un bottino di 8 rimbalzi, 3 rimbalzi, 3 recuperi e 7 falli subiti per 40 punti di valutazione, anch’essi tutti accumulati nella ripresa. Probabilmente i 20 minuti più straordinari della carriera del ventiseienne belgradese, che ha avuto esperienze a buon livello all’FMP Zeleznik e all’Unics Kazan prima di trovare la consacrazione in ACB trascinando la squadra andalusa al suo miglior piazzamento da diversi anni a questa parte.

 



 

Green alla gara delle schiacciate NBA del 2006
Green alla gara delle schiacciate NBA del 2006

FOUR - A Gerald Green (guardia/ala di 203 cm – 1986 – Lokomotiv Kuban), sì, proprio quel Gerald Green che non più tardi di tre stagioni or sono alzava al cielo lo scettro di miglior schiacciatore della NBA. Eppure quei giorni sembrano assai lontani per quest’esplosivo saltatore nato guarda caso nella città dei missili (Houston) che dopo essere sbarcato tra i Pro attraverso il salto diretto dall’High School con l’etichetta di “nuovo McGrady”, in rigoroso ordine cronologico è stato scaricato da Boston, Minnesota, Houston e Dallas, ovvero le quattro franchigie che fino all’anno scorso hanno provato a scommettere sul suo sconfinato potenziale ricevendone indietro solamente l’ulteriore riprova del suo animo ingestibile. Un animo che incredibilmente sembra essersi fatto di colpo mite con l’inizio del suo improbabile soggiorno nella gelida terra russa, dove nell’ultimo turno si è preso il lusso di sbranare il malcapitato Triumph Lyubertsy con 36 punti in 34’ frutto di percentuali da stropicciarsi gli occhi (9/11 da 2, 4/7 da 3, 6/6 ai liberi). Che sia in cammino verso la redenzione?



 

Kenny Younger
Kenny Younger

THREE – A Kenny Younger (ala/centro di 203 cm – 1977 - Poitiers), MVP di giornata in Pro A con una prova maiuscola da 33 punti di valutazione, frutto di 25 punti realizzati, 7 rimbalzi catturati e 7 assist smazzati in 36 minuti sul parquet, nella larga vittoria dei suoi sull’Entente Orléans. Certo, non va dimenticato che il buon Kenny, veterano dei parquet europei (ha giocato in Finlandia, in Ungheria, in Portogallo e nella seconda serie francese prima di approdare in Pro A da protagonista con il club del Poitou-Charentes), ha disputato finora un campionato più che solido, come testimonia la media di 13 punti e 6,5 carambole registrata finora. Ma se contro Orléans i ragazzi di Ruddy Nelhomme hanno conquistato – e senza grandi fatiche - il sesto successo consecutivo raggiungendo Paris-Levallois in settima posizione, lo devono in gran parte a lui.



 

Young in maglia Pau-Orthez
Young in maglia Pau-Orthez

TWO – A David Young (guardia/ala di 196 cm – 1981 – Trikala 2000 BC), che con ben 27 punti, 8 rimbalzi e 2 assist si merita il titolo di MVP di giornata in Grecia, non solo per le “generose” cifre messe a referto ma anche per il momento che l’ex avellinese ha scelto per mostrare al pubblico tessale la propria faccia migliore. Il suo exploit è infatti arrivato nell’importantissima sfida-salvezza contro il Kavala-Panorama, forte di una vittoria in più in classifica prima dell’incontro ma decisamente ridimensionato dopo il match della Trikala Indoor Hall. Una prova molto incoraggiante per il ventottenne di New Castle, Pennsylvania, reduce da un’esperienza non molto positiva in Legadue a Scafati ma rilanciatosi prontamente nell’ostica A1 ellenica, facendo vedere quegli sprazzi di talento che ai tempi di Avellino lo avevano reso una delle novità più interessanti del nostro campionato.



 

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ONE – Alla Ligat ha'Al, il massimo campionato israeliano, che vede le sei gare disputate nel penultimo turno della regular season chiudersi con uno scarto medio di soli 3,5 punti. Più che di gare sarebbe giusto parlare di battaglie serratissime, al termine delle quali ben 10 squadre su 12 non conoscono ancora quale sarà il loro piazzamento finale in classifica con appena 40’ da giocare per chiudere la prima fase. Sconfessando le credenze dei tanti denigratori, la scorsa giornata è testimonianza di un campionato assai meno scontato di quello che si potrebbe pensare, soprattutto alla luce del fatto che anche la storica capolista egemone Maccabi Tel Aviv è stata costretta più volte a sudare le proverbiali sette camicie durante l’anno come accaduto anche in questa giornata di confronti epici in cui la vena balistica (4/7 da 3 per 23 punti) di Guy Pnini (ala di 201 cm – 1983 – Maccabi Tel Aviv) l’ha salvata dall’agguerrito assalto di Gerusalemme, mentre Brandon Ewing e Steffon Bradford regalavano sulla sirena due insperati successi in ottica salvezza a Ramat Gan ed Afula e gli ex-italiani Marco Killingsworth e Danilo Pinnock spingevano la matricola Netanya al successo di un solo punto a conclusione di una maratona lunga ben 50’.



 

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ZERO - Al CSKA Mosca, che incassa la seconda sconfitta consecutiva in altrettante gare disputate nella seconda fase della Superlega russa. Nonostante Evgeny Pashutin avesse a disposizione la rosa al completo per la prima volta in stagione grazie al tanto agognato recupero di capitan Smodis, in pochi giorni l’armata rossa si è trasformata da regina a suddito della capitale sovietica perdendo prima la stracittadina con il Khimki e poi quella con la Dynamo, affondata al supplementare dai mortiferi colpi (27 punti in 42’ conditi da 5 rimbalzi e 4 assist) inferti dal “top scorer” del campionato Sergey Bykov (guardia di 190 cm – 1983 – Dynamo Mosca) e dagli ex dal dente avvelenato Aleksey Savrasenko e Aleksey Shved. Una vera e propria caduta di stile per la nobile d’eccellenza dei canestri russi, che ora vanta una sola gara di vantaggio sul Khimki di Sergio Scariolo. Non certo il migliore dei viatici per prepararsi (e per legittimare la presenza) all’ormai vicina Final Four di Eurolega.



Andrea Rizzi e Cristiano Pettinari