Non basta il cuore del Gira. Il ferro beffa Sanguinetti e l’Aquila passa all’overtime
Gira Pentagruppo
70
Fortitudo Amori
72
(dopo un supplementare)
GIRA PENTAGRUPPO: Stojkov 5, Prandin 9, Casella 4, Ranuzzi 15, Perego 20, Diviach 4, Sanguinetti 11, Rosignoli 2, Spizzichini ne, Corsaletti ne.
All. Salieri.
FORTITUDO AMORI: Lamma 15, Sorrentino 6, Malaventura 13, Micevic, Cittadini 9, Gigena 23, Muro 3, Genovese, Quaglia 3, Borra ne. All. Finelli.
Arbitri: Vaccarini e Baldini.
Note: parziali 13-18; 36-33; 48-47; 62-62. Tiri da due: Pentagruppo 16/32; Amori 14/25. Tiri da tre: 9/24; 11/27. Tiri liberi: 11/13; 11/18. Rimbalzi: 25; 35.
Ozzano
CI VUOLE un supplementare nel piccolo (davvero troppo piccolo ieri sera) PalaGira di Ozzano per regalare alla Fortitudo il passaggio del turno. Ma per la quarta volta nella stagione i ragazzi di Alessandro Finelli mettono la freccia in una gara che regala emozioni e spettacolo. Mai come in questa occasione il Gira si avvicina alla grande impresa: a quattro secondi dalla fine, dopo che Malaventura fallisce due tiri liberi sul 70 a 72, Giacomo Sanguinetti, un ex, scocca la tripla che potrebbe dare il successo a Ozzano. La palla gira due, tre volte nel cilindro poi esce. Lamma può scappare in palleggio e chiudere una partita che regala davvero emozioni. Con il Gira che ha un altro motivo per recriminare: al termine dei tempi regolamentari Perego, forse il migliore in campo, ha il tiro per regalare un sorriso a Salieri e i suoi ragazzi, ma il ferro dice no.
E prima? Ci aveva provato il Gira contro una Fortitudo che, quando la partita sembrava sfuggirle di mano, nel terzo quarto, aveva pescato uno dei tanti assi dalla panchina. E’ Silvio Gigena, con il Gira che tocca il +9 sul 46 a 37 (al 27’), che si incarica, da solo, di ricucire lo strappo. L’italoargentino segna in avvicinamento e, nell’azione successiva, mette a segno la tripla che riapre i giochi, 46-42. Ozzano accusa il colpo, la Fortitudo prova a mettere in campo tutta la sua forza e, con un parziale di 12 a 0 a cavallo dell’ultimo quarto, sembra avere preso saldamente il comando della gara, 48-54.
MA IL GIRA si riavvicina, riapre la gara con Alex Ranuzzi, il capitano che lavora per due, anche per Roberto Prandin che, in attacco, fatica parecchio. Si arriva al supplementare: Cittadini dà la prima spallata, al coro, prima dei due tiri liberi sbagliati, si uniscono Malaventura e Lamma con due triple. Ma proprio Prandin, fino a quel momento anonimo, s’inventa un gioco da quattro punti. Sembra un derby di tanto tempo fa. Stavolta, però, sorride la Fortitudo che passa il turno con pieno merito.
Tanto spettacolo in campo con un parterre de roi di tutto rispetto. Si rivede dopo tre mesi Gilberto Sacrati (qualche fischio per lui), Gino Di Giansante, presidente del Gira, premia Francesca Menarini. C’è pure Claudio Sabatini (la Fossa dei Leoni non lo risparmia): alla fine, però, in un derby così, applausi per tutti. Le due squadre li meritavano davvero.