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Ancora qualche giorno nella canicola di Terra di Lavoro per la nuova Pepsi. E' stato, infatti, differito a giovedì il trasferimento ad Atina, in provincia di Frosinone, dove Di Bella e compagni inaugureranno il cammino che consentirà loro di appropinquarsi ad una stagione attesissima, tanto dagli addetti ai lavori quanto dalla tifoseria.

 

Una stagione che vedrà nel turno preliminare di accesso all'Eu-rolega, in programma martedì 21 settembre, il primo dei tanti step ad altissimo coefficiente di difficoltà. In effetti, proprio nell'ottica dell'impegno nell'impianto dei cento giorni contro il fortissimo Khimki Mosca, guidato in panchina da Sergio Sca-riolo, sarà orientata la preparazione dei bianconeri, curata dal fidato Domenico Papa. Una sostanziale differenzazione dei carichi di lavoro rispetto al passato caratterizzerà verosimilmente i primi giorni di allenamenti nella struttura polifunzionale "Osvaldo Soriano", per il terzo anno consecutivo teatro delle fatiche estive della truppa casertana.

 

Proprio l'esigenza di farsi trovare pronti all'importante appuntamento della più prestigiosa competizione europea, vedrà Jones e com- pagni sottoposti fin da subito a mirati esercizi atletici finalizzati ad ammorbidire le gambe, a ritrovare il fiato e a prendere gradualmente confidenza con il pallone, prima che coach Sacripanti inizi - con i suoi dettami tattici - a plasmare il gruppo a sua immagine e somiglianza. Un compito, quello dell'allenatore brianzolo (sulla panchina casertana fino al giugno 2012, unitamente al fidato vice Massimiliano Oldoini), che, per certi versi, si presenta meno complicato rispetto a quello dello scorso anno.

 

La volontà, infatti, del presidente Caputo e dello stesso Sacripanti di ridare fiducia al gruppo - che ha stupito tutti sia per i risultati conseguiti sul campo sia per l'affiatamento dimostrato in ambito extrasportivo - della passata stagione ha trovato pieno riscontro nella realtà. Le conferme di giocatori di primissimo calibro come Jumaine "Thrilla from Camilla" Jones, come l'eclettico Ebi Ere o come il sornione Timmy Bowers rappresentano sì la cartina di tornasole del buon lavoro svolto dal nuovo direttore sportivo Antonello Riva.

 

Ma, a ben vedere, vanno anche oltre. Nella direzione che il numero 1 della Pepsi ha sempre voluto: ossia nella crescita a livello d'immagine della società da lui presieduta. Un obiettivo che il patron Caputo, forte del suo intuito manageriale e della caparbietà che lo ha sempre caratterizzato da quando ha montato in sella alla creatura bianconera, ha sapute perseguire con continuità nel corso del tempo. Un obiettivo che, allo stato delle cose, pare essere stato pienamente centrato se è vero che la Juve, a dispetto di quanto poteva avvenire fino a qualche anno fa, non costituisce più una meta bistrattata da giocatori e procuratori.

 

La serietà del front office bianconero nel gestire capillarmente ogni aspetto della vita della squadra, nonché la puntualità nell'adempiere le obbligazioni assunte, hanno gradualmente fatto sì che Caserta, a stretto giro, abbia riacquisito grandissima credibilità nell'ambiente della palla a spicchi e legittimato quel blasone rimasto intatto nonostante il trascorrere del tempo e le note vicissitudini legate all'ultimo periodo dell'epopea Maggio. Insomma, la grande storia della Juve non è solo quella risalente agli anni Ottanta.

 

C'è una storia presente da vivere con orgoglio ed entusiasmo; ci sono tanti altri capitoli da scrivere, sia in Italia che in Europa. Ed il popolo bianconero già gongola.