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IMMERSA nello sciopero generale, reazione alla crisi che attanaglia da mesi la Grecia, con il blocco totale del traffico che potrebbe causare più di un problema alla trasferta biancorossa, l’Olimpia (ore 19) si presenta ad Atene con le speranze europee attaccate davvero ad un lumicino.

 

 In primis l’Armani Jeans deve uscire da OAKA con i due punti e già questa pare essere un miracolo per la squadra allenata da Piero Bucchi. In più deve sperare che contemporaneamente ad una sua vittoria arrivi una sconfitta interna della lanciatissima Valencia contro l’Olimpia Lubiana. Con una terza opzione: Valencia e Milano sorridenti, e l’Efes Istanbul al tappeto a Mosca (finora sempre sconfitte in trasferta per i turchi, ma il Cska è già eliminato): nell’arrivo a tre sarebbero gli spagnoli a venire eliminati.

 

Praticamente impossibile, ma la speranza deve essere l’ultima a morire per i milanesi, attesi almeno a un prova d’orgoglio in quel di Atene.

 

Potrebbe essere l’occasione anche per riattivare Jonas Maciulis, ricomparso in panchina nel match di Bologna e per provare a mettere ulteriore benzina nel corpaccione di Oleksiy Pecherov, apparso fisiologicamente ancora molto indietro di condizione che, però, deve diventare l’arma in più per la squadra milanese.





AGGRAPPANDOSI alla storia proprio con il Panathinaikos è legata l’ultima grande impresa europea dei biancorossi che nel 1998 si qualificarono alla finale di Saporta Cup (poi persa con lo Zalgiris Kaunas) ribaltando il -18 dell’andata. Questa volta i verdi di Atene saranno senza i lunghi Aleks Maric e Mike Batiste che all’andata fecero male sotto canestro, ma comunque possono contare sul talento di Diamantidis che sempre di più sta dimostrando di essere uno dei migliori giocatori d’Europa (13.2 punti e 5.7 assist a partita).

 

"Ad Atene ovviamente venderemo cara la pelle - dice coach Bucchi -. Noi andiamo per vincere sperando che sugli altri campi possa succedere qualcosa che possa aiutarci".