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La vendetta dell'ex, per McGrady (fonte: sports.yahoo.com)
La vendetta dell'ex, per McGrady (fonte: sports.yahoo.com)

Detroit Pistons @ Orlando Magic 103-96 Colpo grosso dei Pistons, che sbancano l’Amway Center, ottenendo la vittoria lontano da casa più significativa della stagione ed interrompendo la striscia di otto W sul parquet di casa di Orlando.

 

Pistons (17W-28L): T.Prince 20, T.McGrady 20, A.Daye 20. Reb (49): B.Wallace 11. Ast (17): T.Prince 6.

Magic (29W-16L): R.Anderson 21, D.Howard, J.Nelson 14. Reb (57): D.Howard 16. Ast (19): H.Turkoglu 7.

 

Grande prova degli esterni di coach Kuester, con Prince, Daye e McGrady che portano alla causa 20 punti a testa, e Gordon e Stuckey 16 ciascuno. Nel finale di primo tempo due giocate di Gordon, altrettante di Prince, e un tiro dall’arco di Daye danno vita ad un 11-0 di parziale, che i Magic, nonostante il career high eguagliato da Anderson, non riescono mai a ricucire. Turkoglu sembra quello in versione Raptors e Suns, con zero punti e tre palle perse nei primi tre quarti, e 2/8 dal campo alla fine; Detroit con McGrady in quintetto sfiora il 50% (12-25), ed è 5-2 dal 12 gennaio in avanti.



Cleveland Cavaliers @ New Jersey Nets 101-103

Cavaliers (8W-36L): A.Jamison 26, D.Gibson 19, R.Sessions 16. Reb (53): J.J.Hickson 8, A.Jamison 8. Ast (18): R.Sessions 6.

Nets (13W-32L): B.Lopez 28, A.Morrow 16, D.Harris 14. Reb (50): K. Humphries 11. Ast (24): D.Harris 10.


Si materializza anche la 17a sconfitta consecutiva per i Cavs, nella sfida che ideologicamente segna il passaggio di consegne di “squadra più disastrata” dai Nets nel 2009-2010, proprio alla franchigia dell’Ohio. Cleveland, sempre orfana di Williams, Parker e Powe, dilapida un vantaggio che ha raggiunto anche le dodici lunghezze, e non sfrutta un Jamison da 26 punti e 8 rimbalzi. Harris penetra nella difesa avversaria, e regala ai suoi il vantaggio (86-85) con 5:02 da giocare. New Jersey va a bersaglio ad ogni possesso, ma due triple di Gibson permettono ai Cavs di restare a contatto. A 7” dalla sirena arriva la bomba del pareggio, siglata Graham, ma Lopez al centro dell’area trova il gancetto del nuovo +2 con 1” rimasto. L’ultimo tentativo di Gibson, per la vittoria, si stampa sul ferro. Con questa W, i Nets superano il totale delle vittorie dell’intera regular season scorsa.



Phoenix Suns @ Philadelphia 76ers 95-105

Suns (20W-23L): J.Dudley 23, S.Nash 17, G.Hill. Reb (34): J.Dudley 7. Ast (24): S.Nas 9.

Sixers (19W-25L): T.Young 24, E.Brand 22, L.Williams 14. Reb (43): E.Brand 9. Ast (31): J.Holiday 8.


Concludono nel peggiore dei modi la serie di cinque trasferte consecutive i Suns, che dopo aver cominciato questo tour de force 3-0, hanno perso in volata a Detroit, e non sono mai entrati in partita nella gara odierna con Philadelphia, con il -10 conclusivo che non rispecchia a pieno il dominio dei padroni di casa e le troppe palle perse dai ragazzi di Gentry, 16. Brand ha giocato una gara estremamente solida, con 10/15 dal campo, e Young, uscito dalla panchina, disputa la miglior partita della stagione chiudendo con un eloquente +27 di plusminus. All’intervallo il tabellone recita 61-47; il gap raggiunge anche le 17 lunghezze nel corso del terzo quarto, prima che i Suns riescano a rendere meno pesante il passivo nel garbage time. Carter è disastroso, sbaglia cinque dei sei tiri tentati, e viene sostituito appena rientrato dall’intervallo dal suo coach.



 

Rudy Gay, protagonista a Toronto(fonte: sports.yahoo.com)
Rudy Gay, protagonista a Toronto(fonte: sports.yahoo.com)

Memphis Grizzlies @ Toronto Raptors 100-98

Grizzlies (22W-23L): R.Gay 21, Z.Randolph 17, M.Gasol 17. Reb (55): Z.Randolph 12. Ast (17): M.Conley 4.

Raptors (13W-32L): A.Bargnani 29, D.DeRozan 25, J.Bayless 15. Reb (53): J.Wright 9. Ast (20): J.Bayless 11.


Rudy Gay decide la sfida dell’Air Canada Center, con uno splendido fadeaway dalla linea di fondo, portando avanti i suoi Grizzlies con meno di un secondo rimasto sul cronometro. Orfano di Calderon, coach Triano schiera Bayless in cabina di regia e l’ex Hornets risponde con una doppia doppia da 15 pts e 11 ast e la grandiosa giocata nel traffico che vale il momentaneo 98-98. Poi, la già citata iniziativa di Gay, vanifica gli sforzi dei canadesi. Andrea Bargnani è il top-scorer di serata: il romano chiude con 29 punti, ma 0/4 da tre, e cinque rimbalzi nei quarantaquattro minuti di impiego. Si interrompe, con lo 0/12 di questa notte, la striscia dei Raptors di 986 gare consecutive con almeno un tiro da tre punti a segno, ma sarà un record complicato da eguagliare per le altre franchigie.



Washington Wizards @ New York Knicks 106-115

Wizards (13W-30L): N.Young 22, R.Lewis 20, J.Wall 18. Reb (60): J.McGee 10. Ast (19): J.Wall 9.

Knicks (23W-21L): A.Stoudemire 30, W.Chandler 25, D.Gallianri 17, R.Felotn 17. Reb (46): A.Stoudemire 9. Ast (24): R.Felton 15.


È ulteriormente rimandato l’appuntamento con la prima W della stagione lontano dal Verizon Center (0-21 il record in trasferta), visto che i Knicks la spuntano 115-106 interrompendo la serie nera che durava da sei partite. Dopo aver concesso, nei primi tre periodi, rispettivamente 26, 36 e 29 punti agli avversari, i Knicks stringono le maglie difensive nel momento cruciale, tenendo Washington a 15 punti nella quarta frazione. Il parziale di 13-6 che apre gli ultimi dodici minuti, con Danilo Gallinari sugli scudi, regala a New York il +9, che resisterà sino alla sirena. Unica nota poco lieta, i lunghi Mozgov, Curry e Randolph mai utilizzati da coach D’Antoni, che, per ammissione del proprietario Walsh, saranno con ogni probabilità oggetto di trade entro la deadline del 24 febbraio.



Milwaukee Bucks @ Chicago Bulls 83-92

Bucks (16W-26L): C.Douglas-Roberts 30, E.Ilyasova 17, K.Dooling 13. Reb (41): A.Bogut 18. Ast (16): K.Dooling 10.

Bulls (31W-14L): K.Thomas 22, D.Rose 21, C.Boozer 14. Reb (45): K.Thomas e C.Boozer 9. Ast (25): D.Rose 10.


Chicago spezza l’equilibrio del primo quarto (18-19) con un secondo periodo da 29 punti (a 14) nel quale prende in mano le redini del match senza lasciarle più. Trascinata dal season high del veterano Kurt Thomas, la squadra della Windy City arriva al +20 (41-61) a 7’18” dalla fine del terzo periodo per poi gestire i tentativi di rimonta dei Bucks che, trascinati da un Douglas-Roberts da 22 punti nella sola ripresa, rientra fino al -7 (77-84) a 2’57” dalla fine fallendo con Delfino la tripla del -4. Ci pensano allora Boozer e Rose a segnare i canestri della tranquillità per i padroni di casa.



 

Chuck Hayes, protagonista inaspettato a Minneapolis (fonte: nba.com)
Chuck Hayes, protagonista inaspettato a Minneapolis (fonte: nba.com)

Houston Rockets @ Minnesota Timberwolves 129-125

Rockets (21W-25L): K.Martin 34, L.Scola 20, S.Battier 19. Reb (40): L.Scola 12. Ast (26): C.Hayes 7.

TWolves (10W-34L): K.Love 24, W.Johnson 19, L.Ridnour 18. Reb (42): K.Love 17. Ast (30): K.Love 7.

Punteggio bugiardo al Target Center dove Minnesota rientra nel finale dopo essere sprofondata a -19 (93-74) poco oltre la metà del terzo periodo. Parte forte Houston che segna 39 punti (a 31) nel solo primo quarto, mettendo a segno già 6 triple (saranno 14/30 alla fine). Minnesota rimane però in scia grazie al solito fantastico Love (vicino alla tripla doppia), impattando a quota 61 prima di arrivare all’intervallo sotto di 2 (65-63). Come detto, la frazione decisiva è la terza, nella quale i texani piazzano un parziale di 17-2 per il massimo vantaggio. Da qui sarà normale amministrazione, con Budinger (12), Scola e Brooks (15) a tenere Minnesota costantemente oltre la doppia cifra di vantaggio fino alle battute finali, dove un parziale di 1-9 riporta in scia i TWolves (124-120). Martin e Lowry (14) però segnano i liberi della sicurezza. Da segnalare la tripla doppia sfiorata dal centro di Houston Chuck Hayes (9 punti, 8 rimbalzi e 7 assist).



 

David West, decisivo nel finale (fonte: nba.com)
David West, decisivo nel finale (fonte: nba.com)

Oklahoma City Thunder @ New Orleans Hornets 89-91

Thunder (28W-16L): K.Durant 22, J.Green 19, R.Wesbrook 18.Reb (41): S.Ibaka 10. Ast (20):R.Wesbrook 10.

Hornets (30W-16L): C.Paul 24, D.West 20, E.Okafor 11. Reb (33): E.Okafor 9. Ast (18): C.Paul 9.


Fermare il miglior marcatore NBA non è cosa facile. Ci riescono gli Hornets, che lasciano Kevin Durant all’asciutto per tutto l’ultimo quarto e battono sul filo di lana OKC. Thunder che partono alla grande, volando sul +14 (33-19) già alla fine del primo quarto. New Orleans ribalta l’inerzia della gara in un secondo periodo da 12-31 che vede protagonisti gli uomini della panchina (Jack, Thornton e perfino Mbenga) per il 45-50 dell’intervallo. Oklahoma City non ci sta e con Durant, già oltre quota 20, e soprattutto Green, riequilibra il match sul 71 pari alla terza sirena. Gli ospiti tentano l’allungo in apertura di ultimo quarto (81-75), ma Paul tiene a contatto i suoi. West pareggia sull’89-89 a 57” dalla fine. I Thunder hanno 3 possibilità per il nuovo vantaggio, ma Westbrook e Durant sbagliano e Collison si fa rubare palla da Paul a 9” dalla fine. Dopo il timeout la sfera finisce di nuovo a West che infila a 5 decimi dalla fine il tiro della vittoria, con OKC che butta via l’ultimo possesso. Solo 2 punti in 13 minuti per Belinelli, ancora condizionato dai problemi alla caviglia.



Sacramento Kings @ Portland Trailblazers 96-81

Kings (10W-32L): T.Evans 26, C.Landry 16, B.Udrih e D.Cousins 14. Reb (44): C.Landry e D.Cousins 8. Ast (19): T.Evans 6.

Blazers (25W-21L): W.Matthews 21, A.Miller 18, N.Batum 16. Reb (39): N.Batum 9. Ast (16): A.Miller e L.Aldridge 5.


Si chiude a 5 la striscia vincente di Portland che cede sorprendentemente in casa a Sacramento. I Blazers pagano una serata in ombra di Aldridge (9 punti con 4/14 al tiro) ed un ultimo quarto da soli 16 punti nel quale fanno scappare definitivamente i Kings, comunque costantemente avanti nel punteggio. Sacramento è già a +5 a fine primo quarto (25-20) e tocca il +13 (37-24) a metà del secondo, prima di subire un parziale di 2-11 che fa rientrare i padroni di casa fino al -4 (39-35) e poi al -2 dell’intervallo (45-43). Portland mette la testa avanti ad inizio ripresa, rimane in partita fino al 63 pari, ma un parziale di 12-2 a cavallo degli ultimi due quarti ridà la doppia cifra di vantaggio ai Kings, che gestiscono anche l’ultimo tentativo di rientro dei Blazers (83-79 a 4’07” dalla fine) e con un grande Tyreke Evans allungano nuovamente e portano a casa la vittoria.



 

Career-high di assist per Wright, ma non è bastato (fonte: nba.com)
Career-high di assist per Wright, ma non è bastato (fonte: nba.com)

San Antonio Spurs @ Golden State Warriors 113-102

Spurs (38W-7L): M.Ginobili 20, T.Parker 18, T.Duncan 16. Reb (46): A.McDyess 10. Ast (26): T.Parker 11.

Warriors (19W-25L): D.Lee 31, M.Ellis 25, D.Wright 18. Reb (36): D.Lee 12. Ast (21): D.Wright 9.


Ci vogliono 6 uomini in doppia cifra degli Spurs per battere a domicilio i Warriors. E tre di questi giocatori escono dalla panchina (McDyess, Neal e Hill), con la “second unit” dei texani che batte quella dei californiani 46-14. Primo quarto elettrizzante, chiuso sul 34 pari con Lee già in doppia cifra (season-high per lui) e Wright a dispensare assist (9 in totale, career-high). Coach Popovich registra la difesa e nei due periodi centrali gli Spurs indirizzano la partita dalla loro parte. Prima un 11-3 consente loro di toccare il +9 (62-53) subito prima dell’intervallo. Poi un 8-3 in apertura di ripresa dà loro la doppia cifra di vantaggio che verrà gestita abbastanza agevolmente fino alla fine (massimo vantaggio +16 sul 111-96). Paura per Duncan, uscito nel secondo quarto per una iperestensione del ginocchio, ma rientrato già nella ripresa.



Luca Mauri e Alessandro Germani