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SI È TENUTO nella mattinata di ieri a Lucinico (Gorizia) l’ultimo saluto all’indimenticato Pino Brumatti, che si è spento venerdì a 62 anni colpito da un malore.

 

 

“Pinot” fu uno dei grandi campioni dell’ultima parte dell’Era Simmenthal - con cui ha vinto uno scudetto, una Coppa Italia e 3 Coppe delle Coppe - e dimostrò ancora una volta il suo spessore quando rimase con l’allora Cinzano retrocesso in A2 guidando i milanesi a una risalita nel giro di una stagione.

Fu uno dei giocatori più longevi: si ritirò nel ’90, a 42 anni, dopo aver giocato anche a Torino, Reggio Emilia, Verona e Siena.

 



A rendere omaggio all’ex bandiera dell’Olimpia Milano, tanta gente comune e moltissimi ex compagni di parquet tra cui Renzo Bariviera, Paolo Vittori, Marco Bonamico, Giulio Iellini, Alberto Ardessi e il presidente della Fip Dino Meneghin, che fu suo compagno in Nazionale e lo ha così ricordato:

"Un eroe della pallacanestro italiana, capace di fare le fortune del basket azzurro e di portare in alto il nome della sua città".



PROPRIO la scorsa estate era stato inserito nella Hall of Fame del basket italiano:

"Non esisterà nessun altro giocatore come lui - ha proseguito il presidente della Fip - aveva estro, fantasia e quello spirito spavaldo tipico della scuola goriziana. Lo temevo moltissimo come avversario, capace com’era di ribaltare da solo le sorti di una partita. Pino ha lasciato un ricordo indelebile in tutte le realtà in cui ha giocato, facendosi apprezzare come uomo ancor prima che come giocatore".

 

Questo i suo commosso saluto:

"Pino, ti abbraccio: quando il Signore vorrà ci ritroveremo a giocare insieme. Stavolta, però, non ti voglio avere come avversario".