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I biancoverdi superano Varese e volano a più otto. 

 Montepaschi-Cimberio 82-59 (18-21, 42-39, 61-48)



MONTEPASCHI MENS SANA SIENA: Zisis 9, Hairston 11, Carraretto, Rakovic 12, Kaukenas 13, Ress 3, Michelori 4, Udom ne, Jaric 3, Stonerook 6, Aradori 8, Moss 13.

All. Pianigiani

VARESE: Demartini 2, Goss 3, Mian 2, Righetti 9, Galanda 5, Ryan 6, Kangur 19, Lenotti ne, Fajardo 6, Slay 7. All. Recalcati

ARBITRI: Lamonica, Ramilli, Barni.

 

Note - Tiri liberi: Siena 14/18, Varese 11/13. Tiri da tre: Siena 8/17, Varese 10/24. Fallo antisportivo: 33'20" Slay (Varese). Uscito per falli: 33"20" Slay (Varese). Rimbalzi: Siena 36, Varese 31. Spettatori: 4600 circa.

 

Sulla carta doveva essere una domenica tranquilla in cima alla classifica del massimo campionato. E invece la scorpacciata milanese di Biella a pranzo ha offerto a Siena un match-ball che una squadra vincente non poteva fallire. Come volevasi dimostrare la Montepaschi non ha smentito se stessa e dall'alto di otto lunghezze sull'Armani, raggiunta da Cantù, può alla faccia della scaramanzia considerare ben più che opzionata la prima fila di partenza in chiave play-off.

 

La pratica Varese è stata gestita con la pazienza e l'oculatezza che solo i gruppi vincenti sanno mantenere, anche al cospetto dei molti infortuni, e del periodo presumibilmente più delicato della stagione.

 

Pianigiani ha sin dall'inizio dato il segnale di prevedere un ampio turn-over, ragionando in ottica Coppa Italia.

 

L'avvio della Cimberio e le numerose triple messe a segno non hanno affatto cambiato il piano partita. Del resto è stato sufficiente dosare i picchi di intensità offensiva nei momenti giusti per piazzare un 12-0 nel giro di poco più di un minuto, chiudendo così in vantaggio al riposo.

 

Dopo di che, ed era facile prevederlo, le difese della Cimberio hanno cominciato a vacillare, sotto i colpi e la saggia gestione delle risorse umane operati della capolista.

 

Colpisce infatti notare come gli uomini più insostituibili di questo scorcio di stagione, vale a dire Zisis e Moss, abbiano sì giocato più di tutti gli altri, ma si sono in realtà fermati a 22' a testa.

 

L'intensità dello statunitense ha segnato i momenti chiave, mentre la guida solida del greco ha messo alle corde il povero Goss e ispirato le fasi più limpide del gioco offensivo.

 

Ma anche senza i fari Pianigiani non ha mai visto in difficoltà il suo sistema né il suo limpido piano partita. Anzi ha registrato un ulteriore passo di Stonerook verso il ritorno ai suoi livelli e la consueta affidabilità di Kaukenas.

 

Da un punto di vista gestionale difficile far meglio di così: sempre più soli in classifica e con la solida speranza che reintegri e crescita della condizione riservino per il domani un'evoluzione ulteriore.